Martedì
Aprì gli occhi e vide un soffitto piastrellato bianco, confuso nel cercare riferimenti per capire dove si trovasse. Una voce non del tutto sconosciuta risuonò accanto a lei - Sei in ospedale, nel caso te lo stessi chiedendo.-
Artemide voltò lentamente il viso e vide la detective, in canotta appoggiata al letto, con i capelli legati e profonde occhiaie sotto gli occhi - Eh?- balbettò la bionda -Come? Cosa ci faccio qui?-
La detective la scrutò attentamente, il suo sguardo penetrante mischiato a una nota di preoccupazione - Sei collassata a terra mentre scappavi, ammanettata- spiegò, il tono calmo ma con un sottofondo di serietà.
Artemide sussultò e controllò i polsi, sollevando lo sguardo inaspettatamente libero dalle manette. Il suo viso rifletteva una miscela di sorpresa e confusione - Lo sai che l'ho fatto solo per evitare che rifiutassi di venire in ospedale, vero? – rispose la Davis.
La bionda continuava a guardarla dritto negli occhi, ammaliata dallo sguardo magnetico della detective - Non dovevi- mormorò
La mora si alzò lentamente, stiracchiandosi con nonchalance, ma il suo corpo denotava la fatica della notte passata in allerta. Artemide notò allora le cicatrici sul collo, sulle spalle e sugli avambracci della detective, segni visibili della sua storia di lotte e pericoli - Vedo che sei una persona che non ha paura del pericolo – commentò con sarcasmo, un mix di ammirazione e curiosità nella voce, facendo un gesto con la testa verso le cicatrici.
La detective si voltò a guardarla, il suo sguardo, non era abituata a mostrare un lato di sé che di solito nascondeva - Parli delle mie cicatrici?- chiese, annoiando con questa domanda la bionda.
Artemide alzò un sopracciglio, manifestando un certo fastidio - Beh, di che altro, si vedono lontano un miglio, Non potevi vestirti? - chiese, cercando di distogliere l'attenzione dal corpo della donna.
Valerie la guardò con intensità - Ero vestita, ma per salvarti la vita ho dovuto strappare la camicia e premere sulla ferita, altrimenti saresti morta dissanguata - disse, rivelando con semplicità la gravità della situazione che avevano affrontato.
Un uomo entrò di colpo, visibilmente agitato – a- ehm DOVE DIAVOLO ERI FINITA! MI HAI FATTO PREOCCUPARE! Abbiamo bisogno di te al lavoro, lo sapevi e ti sei ficcata in questo casino?!- Gridò, guardando seriamente la collega. Artemide lo guardò - Sto bene, Charls, tranquillo- disse cambiando il nome del collega, non potevano rischiare proprio ora.
L'uomo annuì, guardandola - Pensi di riuscire a muoverti?- Chiese, la detective si schiarì la voce e l'uomo alzò lo sguardo sulla donna che aveva ignorato fino a quel momento e sbiancò - Ah.. lei è la Davis..- la ragazza lo guardò -Perché quella faccia? Mai visto una poliziotta?-
L'uomo guardò Artemide e poi la detective - È che... cosa ci fa qua? Ha combinato qualcosa?-
La detective dissentì - Si è semplicemente fatta sparare e saccagnare di botte, malauguratamente e fortunatamente, io ero lì - disse alzando le spalle -Così l'ho accompagnata in ospedale, se non fossi intervenuta sarebbe probabilmente morta dissanguata - Poi andò verso l'uscita - Bene, visto che quest'uomo, immagino il tuo capo o collega, ti è venuto a raccattare, io vado.- Stava per varcare la soglia, poi si sporse - Buona giornata, Marì.- Disse, e se ne andò.
Artemide sbiancò.
- Cazzo...- Cargo guardò Artemide, serio - Stai bene? Cosa è successo? -
La ragazza guardò il collega - Un coglione al Bubbling, ha aggredito Matt con una bottiglia. Spero stia bene. E io gli ho dato un assaggio dei miei pugni.- Cargo dissentì - E lui del suo piombo...- La bionda distolse lo sguardo - Mi conosce, Cargo. Sa chi sono e non so perché. Non l'ho mai visto in vita mia.- Sospirò - I ragazzi sono pronti per sta sera?-
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The wedding is coming (GL)
ActionDue giovani di successo si stanno per sposare, ignari del complotto che si sta tramando alle loro spalle da parte della banda di ladri Gli Olimpo, decisa a sabotare il loro matrimonio. La detective Davis si troverà ad affrontare un'impresa ardua ne...