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Torno a casa e mi addormento.
La mattina dopo vengo svegliata da mia sorella che entra in stanza e dice: noi stiamo uscendo, sei sola a casa.
Allora decido di approfittare di questa solitudine. Indosso un paio di pantaloncini di jeans e una fascia nera che mi lascia scoperto l'ammasso di grasso che proprio non sopportavo di vedere.
Esco sul terrazzino, mi accovaccio accanto al buco dell'acqua e mi accendo una sigaretta.
Spenta la sigaretta, chiamo Emmi che mi aveva anche chiesto di uscire.
- dai preparati e vengo
- si
Stacco la chiamata, lascio i pantaloncini ma al posto della fascia indosso una canottiera, metto le airmax e vado a lavarmi i denti e a truccarmi.
Emmi nel frattempo arriva. Io avverto Nate che sto uscendo e vado via.
Stare con le mie amiche mi migliora sempre la giornata perché loro non mi fanno pensare a nulla. Il fumo poi, è come se fosse un'armatura. Come se io mi sentissi in una gabbia e fumassi per liberarmi, ma non faccio che ingabbiarmi di più.
Nate è la mia unica liberazione, l'unica chiave che possa scassinare questa serratura e io so che prima o poi mi salverà.
Non so cosa farei senza lui. Il ricordo dei suoi occhi azzurri puntati su di me mi porta in un'altra dimensione. I suoi capelli neri che al solo tocco mi fanno sentire sicura. Il suo profumo che, per me, è sempre casa.
Bob mi ha regalato 'Bianca come il latte, rossa come il sangue', ho divorato il libro e una parte mi ha fatta innamorare più delle altre:
I Greci raccontavano che originariamente l'uomo era sferico e che Zeus per punirlo delle sue malefatte lo aveva spaccato a metà. Le due metà vagano per il mondo e si cercano. La nostalgia le spinge a cercare ancora e ancora, e quando si trovano quella sfera vuole tornare unita. Questa storia ha del vero, ma non è sufficiente. Quando le due metà si incontrano di nuovo, hanno vissuto le loro vite fino a quel momento. Non sono uguali a come si erano lasciate. I loro lembi non coincidono più. Hanno difetti, debolezze, ferite. Non basta che si incontrino di nuovo e si riconoscano. Adesso devono anche scegliersi, perché le due metà non combaciano più perfettamente, ma solo l'amore porta ad accettare gli spigoli che non combaciano e solo l'abbraccio li smussa, anche se fa male. Quel giorno, ho scoperto che le nostre metà non combaciano perfettamente e solo un abbraccio può farci combaciare.

E io la penso così. Non credo in un dio, presente, passato o futuro, non credo nel destino dato che penso che il nostro destino dipenda da noi e che il destino sia solo la scusa di chi ha fallito nella ricerca della felicità. Credo che però ci sia qualcosa, qualcosa più grande di noi, non gli dò un nome, lo scoprirò un giorno.
Ci sono un sacco di cose che devo ancora scoprire, risposte che non vedo l'ora di dare alle mie domande.
La cosa che mi chiedo più spesso è: dov'è mio padre? Lo rivedrò un giorno?

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