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Paura.
Si, ho paura. Ciò che mi fa paura è la solitudine. Paura di restare sola. Paura di allontanare tutti a causa del mio carattere di merda. Paura di perdere tutti. Paura di avere paura. E la solitudine si fa sentire.
Come se tutto fosse andato male e ad un tratto arrivasse qualcuno a salvarti dal vuoto, a colmarlo. Era andata così. Ho trovato un fratello, un fratello identico a me, che se fossimo uniti da un legame di sangue non saremmo così identici.
Bob, il mio migliore amico.
Bob, proprio come Nate non è della mia cittá ma viene a scuola con me, stesso liceo, stessa classe. Fra i banchi di scuola si é formata un'amicizia così solida, forte e sincera, che non fa altro che rafforzarsi dal primo giorno in cui gli dissi: ti sento così vicino, che voglio farti sapere che oramai sei il mio migliore amico, che ti voglio un bene dell'anima, che sei mio fratello.
Io non credo al 'diploma da migliore amico' insomma se uno è il migliore amico di un altro lo è e basta, non ha bisogno di confermarlo come in un fidanzamento, soprattutto se quella persona è una che cambia amici ogni due per tre. Ma in questo caso.. Si, dovevo dirglielo.
Spesso sono gelosa di lui, ma ho troppe brutte esperienze per dimostrarglielo, lui ha la sua vita, la sua libertá e sa che qualsiasi cosa succeda e qualsiasi strada decida di prendere davanti ad una decisione, io sarò incondizionatamente dalla sua parte, sempre e comunque al suo fianco.
Spesso gli dico che deve ritenersi fortunato ad abitare lontano da me, se no sarei sempre a casa sua ad assillarlo con mille problemi e lo costringerei ad uscire in bici con me.
Ora più che mai ho bisogno che venga qui e mi stringa forte, solo per farmi capire: ehy, io ci sono e non me ne vado mica.
Ma la cosa che mi fa perdere il senno è sapere che se potesse lo farebbe, ma per la distanza, no, non può.
Questo pensiero mi assilla. Questo è il motivo per cui mi sento così sola, non avere mio fratello al mio fianco, è come non avere un pezzo del puzzle che completa la mia persona, che mi completa.
Io lo ammiro e mi dispiace perché potrei dargli molto più e non lo faccio, perché è come se non mi interessassi a lui ma non è così, perché io non lo mollo, voglio scoprirlo ancora di più, fino in fondo, perché di lui, no, non ne avrò mai abbastanza.
E di parlare ore e ore al telefono, e di cantare in modo stonato, e dei discorsi filosofici o coglioni o sui libri, e dei consigli, e dei gossip, dei messaggi strappalacrime, e di tutto ciò che ci lega, non ne avrò mai abbastanza.
Condivido tutto con lui, dalla più piccola e insignificante notizia a quelle davvero importanti.
Ed è per questo che ho bisogno di lui.
Per questo entro in panico al solo pensiero di poterlo un giorno perdere.
La distanza c'é, ma noi pure e credo che a
questo punto, siamo molto più forti noi.
"Quando ho detto per sempre non lo dicevo per scherzare."

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