Hazbin Hotel Cyberverse 2333

Everybody Hurts

"Che cazzo è successo?" Tuonò Adam, le sue parole risuonavano come un colpo di martello.

La sala riunioni si riempì di un silenzio innaturale. Adam osservò i monitor, il suo viso contorto dalla frustrazione e dalla furia. L'immagine olografica di Charlie a terra era scomparsa. Nella sala riunioni di EDEN, dove si trovavano il Novumano e la Valkyria, un ampio monitor su una parete non trasmetteva alcun segnale.

"Signore, la connessione è saltata," rispose Lute con voce calma. "Non abbiamo più accesso visivo o controllo sul checkpoint nella Midway Zone. Potrebbe essere un problema di collegamento, ma non possiamo esserne sicuri."

"Non può essere," sibilò Adam, i suoi occhi bruciavano di rabbia. "Merda! Volevo godermi lo spettacolo."

Lute non rispose. Adam continuò a fissare il monitor spento, la sua frustrazione cresceva. Si voltò bruscamente, colpendo il tavolo di vetro con la sua chitarra, con una forza tale da frantumarlo. I pezzi di vetro e il cibo si sparpagliarono sul pavimento, creando un caos totale.

La sala di EDEN, identica alla sala dell'incontro del checkpoint, sembrava riflettere il tumulto interno di Adam. Ogni oggetto rovesciato, ogni pezzo di vetro spezzato, era un simbolo del suo disordine emotivo.

"Non è giusto! Volevo vedere quella stronza carbonizzata dai laser! Vaffanculo!"

Lute rimase immobile, osservando la furia di Adam con un'espressione impassibile. Conosceva bene il suo superiore. Anche se a prima vista la sua reazione sembrava quella di un ragazzino capriccioso a cui avevano spento improvvisamente un virtual game, la Valkyria sapeva quanto Adam fosse tormentato dalle sue insicurezze e dai suoi fallimenti. Non osò interromperlo, consapevole che ogni parola sarebbe stata inutile in quel momento.

Charlotte Morningstar assomigliava molto a Lilith, la compagna che era stata designata ad Adam e che l'aveva tradito. L'idea che Lilith avesse generato un figlio ibrido con Lucifer era un insulto che non poteva tollerare. Charlie, con il suo aspetto e le sue parole provocatorie, aveva risvegliato ferite mai guarite.

Non si trattava solo del tradimento. Adam e gli altri Novumani avevano generato diversi ibridi sotto il controllo e le sperimentazioni del GOD e del Concilio. I ragazzini nati dall'unione tra Novumani e umani avevano riportato alcune anomalie nella prima infanzia, tra i quattro e i cinque anni. Adam e gli altri Novumani avevano ricevuto il divieto di generare altri ibridi; i ragazzini, ritenuti pericolosi, erano stati soppressi per il bene di EDEN e per decisione del Concilio.

I Novumani, nati, cresciuti, educati per servire EDEN, avevano accettato la scelta, non senza sofferenza. Adam si era appoggiato all'idea che ogni scelta del GOD era perfetta, necessaria per la sopravvivenza. Lui era stato creato per essere superiore, aveva questo privilegio, questa responsabilità. Se non c'era spazio per dubbi o per la pietà verso i suoi stessi figli, come poteva averne per gli abitanti della L-Zone, con la loro corruzione e imperfezione?

Lute ricontrollò i dati del bioscan di Charlie, cercando di capire se si trattasse veramente di un ibrido o meno. I risultati erano chiari: "Umana".

Adam camminava avanti e indietro per la stanza come un animale in gabbia. "Lute, hai i risultati del bioscan di Charlie?"

Lute sospirò, quella domanda era la prova che non si sbagliava su cosa stesse tormentando Adam. "Sì, signore. I risultati sono stati registrati prima che la connessione saltasse. Secondo i risultati del bioscan, Charlotte Morningstar risulta essere umana. Non ci sono tracce di manipolazioni genetiche o segni di ibridazione. Il bioscan non ha rilevato alcuna esposizione a radiazioni anomale o malattie genetiche che possano indicare una natura diversa. Il bioscan ha registrato anche i suoi parametri vitali: il battito cardiaco era accelerato e la respirazione affannosa, segno evidente stato di paura. Questi valori indicano una reazione umana normale sotto stress."