2. Ellen

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Una volta varcata la porta in vetro, seguii Monic, che poco dopo mi presentò un signore. Quest'ultimo indossava capi eleganti -ma non troppo- e aveva occhi solo per la mia valigia.

<<Ellen, questo é Humbert, il nostro governante,maggiordomo, chiamalo come preferisci.>>

Santo cielo, un maggiordomo? Dove mi trovavo?Forse in casa del principe Carlo?

Quest'ultimi pensieri mi indussero a studiare la casa e schiusi la bocca per lo stupore.

Cominciai abbassando lo sguardo sotto gli stivaletti, che si trovavano sopra a un tappeto persiano grigio,poi lo alzai verso i quadri appesi al muro e rimasi incantata ad osservare l'abito color malva della dama ritratta in uno di essi. C'erano dei mobili di vetro pieni di liquori e calici, era tutto così elegante e costoso, mi sentii fuori luogo e abbassai nuovamente lo sguardo.

All'istante mi accorsi di quanto sembravano -anzi erano- grosse e ingombranti le mie cosce con quelli stupidi jeans.

<<Humbert, per cortesia, puoi prendere i bagagli di Ellen?>>; la voce stridula di mia madre interruppe i miei pensieri ed io mi voltai a guardare il signore.

Controvoglia porsi le valigie a quest'ultimo e mi accorsi dello sguardo del tipaccio accollato sulle mie nocche arrossate.
Le coprii subito con la manica della felpa che avevo indossato prima di uscire, mentre lui non distoglieva lo sguardo ed io puntai gli occhi sui suoi infastidita, incrociando le braccia sul petto.

<<Allora Nicholas, stasera mangi con me ed Ellen? Devo dire a Rosie se ti deve contare.>>, mia madre si accorse del disagio che si era creato tra me e il suo figliastro, perciò sverzò il silenzio con questa frase,che tra l'altro mi svelò il nome del ragazzo.

Chi era però questa Rosie? E Markus?

<<No. Stasera esco con Cole e Kyle.>> ,annunciò Nicholas.
<<Ah,ok. Va bene, allora Ellen segui Humbert, così ti accompagnerà in camera.>>rispose titubante,indicandomi il governante ormai in cima alle scale maestose, appena iniziai a salirle in fretta,nonostante la fatica, mi sentivo una principessa.

<<Questa é la vostra camera signorina For...>>
d'un tratto s'interruppe.
Signorina For... che?
<<Signorina Sparks, scusi l'incomprensione. Solamente, mi ricorda qualcuno.>> , disse confuso.

<<Oh ti prego, dammi del tu.>>,mi ero appena guadagnata il primo sorriso della serata da parte di un maggiordomo, fantastico direi.

Una volta che Humbert mi condusse in camera tornò al piano anteriore, mentre io cominciai a sistemare i vestiti.

***
La cena con Monic fu a dir poco imbarazzante, ma anche elegante e pregiata, sembrava essere ad un ristorante a cinque stelle.

Mi chiese se mi andasse bene andare in una scuola più vicina ed io ovviamente negai, le dissi che ero disposta ad andarci a piedi, ma lei mi riferì che non era un problema accompagnarmi.

Una volta finito di cenare -avevo lasciato il meno possibile per non destare sospetti- le domandai se avesse bisogno di un aiuto a ripulire la tavola, ma lei mi informò che ci avrebbe pensato Rosie, la domestica, così mi diressi verso il piano di sopra.

Raggiunsi il bagno e le nocche dell'indice e del medio erano pronte ad essere urtate dai miei denti per compiere il solito atto, che mi avrebbe liberato dal senso di colpa.

***
Durante la notte il tentativo di riposare e di riprendermi dalla giornata spossante, fu invano.
Tutta colpa degli urli di piacere rilasciati da una ragazza e il cigolio delle molle del letto, che provenivano dalla stanza affianco alla mia.

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