Beyond 🔞

70 6 3
                                    

Nota autore:
Questa storia doveva essere una Fanfiction ma alla fine non sapendo quando sarei riuscita a prenderla tra le mani e gestirla, ho optato per la via migliore.
So che non è il massimo, so che non è perfetta e romantica. Ma voglio dedicarla alla persona più dolce e straordinaria che sia entrata nella mia vita, che già tutta questa raccolta è per lei.
darcyanthos ❤️
Chiedo scusa per eventuali errori e orrori, ma ho evitato di sfruttare il beta che attualmente è impossibilitato a correggere.






Il corpo si contorceva sotto quella luce di magia, non erano più risate quelle che uscivano dalla bocca della vittima ma mugugni di dolore. Rivoli di saliva a contornare le labbra violacee, denti stretti tanto da sentirli spezzarsi. L'addome in alto si sollevava, le mani tese e le dita contorte. Gli occhi avevano perso il loro colore diventando lattiginosi mentre si voltavano in alto a ogni contorsione. Doveva far male, così male che mentre assisteva alla scena di quel corpo quasi ormai senza vita, si era appiattito sulla superficie del muro alle sue spalle per la paura e la sensazione di riflesso di quel dolore disumano.

Le sue spalle erano tese, le gambe tremavano strette in petto e sentiva i peli rizzarsi, aveva paura, sapeva che avrebbe fatto la stessa fine e non aveva idea ancora di come fosse finito lì ad assistere a Bellatrix morta sotto cruciatus.

Il loro rapitore si era inginocchiato, spostando il viso della donna con la punta della bacchetta. Lo osservava, come se fosse un trofeo, un animale caduto durante la caccia. Lentamente volse lo sguardo verso di lui che era ancora appiattito e tremante. Sentiva la fine vicina, le gambe tremavano ancora, le unghie conficcate sulla parete tanto che si erano spezzate e il sangue fuoriusciva.

La sua bacchetta era stata sequestrata durante il rapimento, non sapeva dove fosse, ma aveva capito che sarebbe stato inutile usarla, quel mago era dannatamente potente e pieno di rabbia, una rabbia incommensurabile e capace di distruggere chiunque si fosse posto di fronte al suo cammino.

Il rapitore si alzò, avvicinandosi a passo felpato verso di lui, lento, tanto che il suo respiro sembrava andare fuori sincro mentre respirava affannato e con il cuore che batteva in gola. La morte sembrava più vicina che mai, e tutta quella fatica e forza che aveva cercato di tirare fuori per non morire e non far uccidere chi amava, sembrava in quel momento una fatica vana. Anzi, si disse chiudendo gli occhi e serrando le palpebre con forza, era stato inutile e tanto valeva morire con dignità mentre rifiutava il marchio.

Il suo rapitore si abbassò verso di lui, gli prese il volto tra le mani e con voce bassa e calma gli comandò « Guardami » e il fiato caldo e l'odore acre di chi per tanto tempo era rimasto senza cibo, gli fece contorcere il naso. Draco aprì lentamente i suoi occhi grigi, tremante ancora e intimorito da quei due occhi verdi che lo osservavano. Un tempo derideva quel ragazzo davanti a sé, sbeffeggiava quella cicatrice che deturpava quel viso, ma in quel momento tremava e sentiva la vescica premere e cercare di liberarsi per la paura. Si tratteneva serrando di più le gambe, aveva paura certo, ma non voleva neanche arrivare al punto di umiliarsi così tanto. Era già abbastanza ridicolo come fosse contorto a terra.

Una smorfia di disgusto si formò sul viso del moro, gli occhi verdi brillavano e lo scrutavano da cima a fondo, la punta della bacchetta premeva su una guancia e saliva lenta verso i suoi occhi per poi rimanere sospesa, lì, tanto vicino da poterglieli cavare. Harry fece un respiro profondo e Draco gemette impaurito mentre osservava quella bacchetta spostarsi da un occhio all'altro « Cosa dovrei farti? Meriti la stessa pena o no? » le dita si serrarono con più forza sul mento del biondo tremante, non fiatava il povero ragazzo, respirava solo affannato e il corpo era paralizzato e colpito da fremiti. Il moro lo scrutava, era furioso con quella serpe che lo aveva tormentato per anni e la sua famiglia aveva partecipato a strappargli ogni cosa. Era stanco ormai, aveva visto Draco tentare di uccidere Silente, aveva fallito, certo, ma l'immagine era rimasta impressa nella sua mente e la sensazione di non poter fare niente per colpa del petrificus totalus lanciato dal preside, lo aveva ulteriormente fatto infuriare e sentire inutile.

Ophis - Raccolta Drarry OneshotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora