0- la guerra dei cinque regni

37 16 0
                                    

Le acque erano calme prima della guerra e così lo era anche il mio cuore. La stessa aria sembra cambiata, pesante e inquinata, contaminata dallo stesso odio tra gli uomini e sporco dell' inquietante sensazione del silenzio dopo la tempesta.

La tempesta, fu la serie di strazianti conflitti che hanno coinvolto tutti e cinque i domini del mio mondo. Il tragico avvenimento fu perciò battezzato "guerra dei cinque regni".

Durante un armistizio convocato dai regni Ruith e Valtoria, monarchie già in conflitto da tempo, fu rapita la principessa ereditaria di quest'ultima per ignoti motivi. Avvenimento ritenuto la goccia che fece traboccare il vaso, già colmo di ambizioni, avidità e terrore. Valtoria avviò in contraccolpo una campagna militare, invadendo i territori di Novaterra, monarchia ritenuta artefice del sequestro. La risposta di quest'ultimo regno non tardo ad arrivare, la replica si mostrò infatti sottoforma di una possente flotta navale, vincendo sulle monarchie di Valtoria e Pangea, alleati.

Ruith e Soltania, regni che inizialmente mantennero una posizione neutrale rispetto ai conflitti delle altre tre potenze, quando i combattimenti raggiunsero i loro confini, decisero di intervenire, aprendo così un periodo storico caratterizzato da battaglie epiche e perdite devastanti che videro per la prima volta come protagoniste tutte le cinque terre.

Dopo una lunga serie di infiniti scontri, armistizi, imboscate e paci non rispettate, il rapimento della principessa fu dimenticato, lasciando spazio a vendetta e orgoglio.

I dieci anni di guerra si conclusero con un trattato di eternità, contenente sei articoli. Abbraccia innovazioni e leggi che, pur a distanza di anni, fanno ancora chiacchierare parecchio sulla giustizia di queste.

Nel primo articolo si proclama solennemente la cessazione immediata e totale delle ostilità tra le terre. Tutti prigionieri di guerra, civili e militari, detenuti per qualsivoglia ragione saranno liberati e restituiti alle proprie patrie, ricevendo immunità per le azioni compiute in guerra (in quest'ultimo punto non hanno firmato i regni di Novaterra e Soltania, non permettendo la liberazione dei prigionieri di guerra risiedenti nelle loro terre)

Nel secondo articolo vengono sanciti i confini tra le terre, mantenendo le divisioni antecedenti al conflitto.

Nel terzo articolo si stabilisce la piena libertà di circolazione e commercio di merci tra le terre, senza imposizione di tributi o dazi.

Nel quarto articolo si promuove lo scambio culturale tra le terre, tramite scambio di libri, promozione dell'istruzione, accademie, centri culturali di ogni tipo.

Nel quinto articolo si sancisce la chiusura delle campagne militari dei regni. Ogni terra ha però diritto a un consiglio di difesa, in modo da tutelare il popolo da eventuali futuri attacchi.

Nel sesto articolo si sottolinea la natura perenne del trattato, soggetto però a revisione ogni 10 anni.

Bastarono pochi mesi per le prime lamentele. La sigillazione del secondo articolo non sembro affatto garbare i sovrani dei regni di Ruith e Soltania che, pur avendo firmato il contratto, pare che continuino a sognare di riconquistare i non pochi territori strappati alle altre potenze durante il conflitto.

Il terzo articolo fu accantonato pericolosamente in fretta dalle potenze. La devastazione non solo territoriale ma anche delle varie banche di stato o dei fondi si fece e si fa particolarmente sentire, le monarchie di alcune terre non si fecero quindi scrupoli a imporre dazi, e tasse anche alla nobiltà, finora esclusa dal pagamento di tributi.

Particolarmente drastica fu la decisione di Novaterra di concedere di partire per nave solo a chi possiede un titolo nobiliare o grazie ad un permesso speciale, in modo da evitare la diaspora dei prigionieri, mantenere un maggiore controllo di chi entra e esce dal regno ed evitare la costruzione di troppe navi, siccome estremamente costose. Diminuendo il flusso di persone si poteva così aumentare il flusso di merci, mantenendo costante lo stesso numero di imbarcazioni.

Inutile dire che le ostilità non cessarono mai. Ogni regno aveva il suo favorito e il suo aborrito, mantenendo favoritismi scontati e inesistenti solo sulla carta.

Quando la guerra cominciò avevo sei anni. In quanto bambina nobile, posso testimoniare che tra l'aristocrazia di Novaterra, soprattutto agli albori del conflitto, non vi era molta preoccupazione, di guerre la storia dell'uomo è piena, non si pensava fosse certo questa a mandarci in rovina. Eppure, fu proprio il risentimento e l'orgoglio che portò il sovrano a contrattaccare con tale ferocia Valtoria la causa di tanta distruzione.

La gente cominciò a preoccuparsi sul serio dopo la mobilitazione da parte del re di uomini adatti ad arruolarsi come semplici soldati anche tra l'alta nobiltà, fino a quel momento esclusi da tale incarico. A quanto pare l'impero aveva bisogno di uomini, tanti, e solo Dio sapeva per quali dolorosi scopi.

Soltania fu neutrale per la maggior parte del conflitto, ne prese parte solamente quando si sentì fortemente minacciata, schierandosi con Ruith, regno, insieme al mio, ritenuto vincitore finale del conflitto. Dopo essere salita nel carro dei vincitori è stata però comprensibilmente vista di cattivo occhio dalle altre potenze.

Ruith ebbe però ben poco da festeggiare. Fu in assoluto la potenza che predominò maggiormente, ma anche quella che contrasse più debiti, carestie ed epidemie.

Valtoria non rivide mai più la sua amata principessa e futura regina. Si dice che dopo il conflitto ci siano state delle investigazioni private a corte, ma senza alcuna rilevante scoperta. La potenza fu di certo una delle più devastate territorialmente. Valtoria infatti fu il campo di battaglia di numerosi scontri, questo portò la gente ad emigrare dal paese. Ormai in tutti i regni sono presenti Valtoriani scappati dalla guerra.

La fortuna di Valtoria fu però ingente quantità di denaro posseduta prima della guerra. Da quello che dicono i giornali stanno ricostruendo le città e le costruzioni danneggiate alla velocità della luce.

Pangea, a quanto pare mancante della competenza di agire in solitario, cercò di cavarsela per tutti dieci anni di guerra con alleanze di ogni tipo con qualsiasi regno sembrasse avere la voglia di occuparsene

***
Questo non è il vero e proprio primo capitolo, ma una introduzione molto generale degli avvenimenti accaduti prima della vera e propria storia.
La descrizione è molto generale e varie cose verranno approfondite e spiegate meglio successivamente.

Consiglio comunque di leggere questa parte

Le lettere dal mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora