5 - Le carte di Powerglide

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<Tuo padre participerà ancora al campionato di pesca che si terrà prossima settimana?> chiedo a Peter, rompendo lo statico silenzio che ci avvolge, non fa che farmi concentrare sul rovente pomeriggio e il caldo fumo provocato dalla sigaretta tra le mie labbra.
Nonostante percepisco che la mia autocombustione sia pericolosamente vicina mamma-Peter continua a negarmi di poter fumare in casa, luogo nettamente più gradevole per quanto riguarda le temperature. Ritrovandomi quindi a lucertolare in terrazzo come una stupida ragazzina che vuole prendere il sole.

Un sorriso malizioso si dipinge sulle mie labbra mentre fisso l'orizzonte, immaginando la scena di uomini barbuti e concentrati che cercano di superarsi a colpi di lenza e pazienza.

Peter si lascia sfuggire un leggero sorriso, un'ombra di divertimento che contrasta con la sua consueta serietà. <Sì, mio padre non fa che parlarne da giorni. Pare che il vecchio Morley sia convinto di poter vincere, ma tutti sanno che è solo un fanfarone. Ogni anno si presenta con la sua attrezzatura da maestro, e ogni anno torna a casa con poco più di un secchio d'acqua.>

Rido, immaginando la scena. <Lo spirito di competizione si accende nei modi più strani. E tu, Peter, pensi di partecipare?>. Sospiro mentre mi appoggio allo schienale della sedia di legno.

Lui scrolla le spalle, esalando un soffio di fumo che si disperde tra i raggi del sole <Non sono mai stato bravo a pescare. C'è qualcosa di... troppo paziente, in quell'attesa interminabile. Preferisco osservare da lontano, lasciare che siano gli altri a combattere contro la loro impazienza.>

<O perché il tuo orgoglio ed ancora ferito dalla disfatta dell'anno scorso> ridacchio. <Io preferisco l'azione, l'immediatezza. La pesca sembra più una scusa per starsene in silenzio a riflettere... o a dormire, piuttosto che una vera competizione.> Sto aspettando silenziosamente che pronunci la frase "guarda un po' chi parla di sconfitte", ma, per caso fortunato, la mia predizione è del tutto vana.
Peter sorride, ma non risponde subito. Poi, con un tono più basso, quasi esitante, continua <E a proposito di competizioni...> Conclude la frase con un cenno con il capo, indicandomi la strada. Seguo il punto in cui i suoi occhi scuri si posano.

<Rowena?>

È difficile non notarla, con quegli occhi ambrati che sembrano rubare la luce delle stelle e quel sorriso che... beh, che potrebbe convincere anche il più misantropo degli uomini a ballare sotto la luna. Ma a parte il suo aspetto da togliere il fiato, non pare avere molte altre qualità positive.
Sia lontana l'offesa dalle mie parole, ma l'intelligenza non mi pare essere una di queste.

<Sbava ancora dietro a Derek?>
Un sorriso di scherno si manifesta sul mio volto, dimostrando il mio subdolo godimento nell' osservare quei dolci occhietti sperduti tentare di scrutare dentro la bottega al piano inferiore il suo dolce amore proibito. Non mi è mai piaciuta la nobiltà, e non sarà dicerto lei a farmela piacere.
<A quanto pare si> espira lui insieme ad una boccata di fumo.Continuo a squadrare la povera piccola ragazza, fasciata da un grazioso abitino lilla che sarà per certo costato un occhio della testa.

<Nobili del cazzo>. La frase mi esce come un ringhio basso.
Non riesco a celare il mio ripudio verso l'alta società, non dopo ciò che mi ha fatto. Ammetto anche, a mia discolpa, che la gelosia da parte mia per il loro passaporto navale non è poca, anzi, mi fa ribollire il sangue nelle vene. Sentimento che non fa che incrementare ulteriormente il caldo. Inspiro profondamente, lasciando che il fumo mi riempia i polmoni, come se quel piccolo piacere possa in qualche modo alleviare il peso dei sentimenti, che trovano un'eco profondo dentro di me.

Peter alza lo sguardo, i suoi occhi sono pieni di una sorta di compassione mentre mi guarda. Non ho bisogno di compassione, non me ne faccio niente, e di sicuro non mi serve la sua.
<È il re che ha colpe> dico infine. <Le aquile non catturano le mosche>, concludo, mentre la mia mano sicura scorre tra i miei riccioli. <Suo padre, però, era un grande uomo... È grazie a lui che abbiamo vinto la guerra, tra un milione di virgolette>. Continua lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21 ⏰

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