Qualcosa disse a Matthaus di fermarsi immediatamente non appena incontrò quegli occhi blu.
Il suo corpo divenne di ghiaccio e si immobilizzò prima di fare un'altro passo.
Fu attratto, non so da cosa, ma qualunque cosa fosse doveva essere stata più forte di lui.
Anche la ragazza notò la sua presenza; doveva aver immaginato di essere da solo.
Un'imbarazzante silenzio scese tra i due.
Nessuno dei due ragazzini aveva la forza per iniziare una conversazione, quindi si scambiarono solamente degli sguardi.
Adesso che si era girata verso di lui la poteva vedere meglio; sopracciglia folte aggrottate e occhi blu confusi gli stavano indicando che la sconosciuta si era chiesta una domanda "cosa vuole questo?".
La ragazza girò il capo dietro di lei, poi lo riversò sulla strana figura di Matthaus.
Aveva lunghi capelli neri, lisci, e le sue guance spendevano di rosso, insieme alle labbra.
A differenza di lui, era vestita normalmente, sopra una camicia nera ci stava un cardigan blu scuro, poi aveva una gonna dello stesso colore e le gambe coperte da delle calze completamente nere.
C'era qualcosa dentro il suo petto che lo avvicinava a quella completa sconosciuta.
Il modo in cui la sua faccia rimaneva indisturbata ma allo stesso tempo turbata stranamente lo affascinava.
Anche lei lo stava esaminando, ma dubitava che stesse avendo i suoi stessi pensieri, lo capì quando strizzò gli occhi alle spille americane e inglesi.
Forza Matt devi muovere quella dannata bocca
Il ragazzo si raddrizzò e si schiarì la gola.
"Ehm, Uhm..." Tutto quello che poteva sputare fuori dalla bocca; strani versi.
La ragazza sconosciuta lo stava sempre guardando in malo e confuso modo.
Finalmente disse qualcosa anche lei:
"Helena non c'è?" La sua voce era così bassa e delicata, era come se fosse stata in grado di urlare qualcuno sarebbe morto, quindi preferiva mantenere il tono silenzioso.
"Uh, Helena chi?" E detto quello le sue guance divennero porpora.
Che stupido! si insultò da solo, lo doveva aver capito fin da subito che si riferiva alla bibliotecaria.
Sul volto della ragazza apparve un sorriso.
"come chi, la bibliotecaria" disse, e rigirò il capo su quella sedia vuota, poi, ritornando con lo sguardo su Matthaus, sbuffò.
"Sempre la solita" Sussurrò e iniziò a rimuginare e a prendere e mettere sugli scaffali vuoti dei libri;
"non capisco perché invece di riposarsi viene ancora qui, avrà incontrato Gesù"
Matthaus, che s'era appoggiato allo scaffale si azzardò di parlare, voleva sembrare intelligente.
"Si...È troppo vecchia, avrà incontrato pure Adamo ed Eva... Si" Farfugliò ignaro di sembrare buffo.
"Non avevi detto di non conoscerla?" Chiese lei, cosa che lo mandò in panico.
"No, no, è solo che la chiamo dal suo cognome da sposata" Provò a coprire il suo errore, non sapendo cosa sarebbe successo.
La ragazza lo guardò con fare molto più confuso di prima, che mutò in una divertiva quando trovò una spiegazione.
"È nubile da tipo una vita" Ridacchiò delicatamente.
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I NOSTRI DESTINI
Historical FictionLa storia che vi sto per raccontare parla di due vite; quella di Matthaus Müller, tedesco, fanatico della vita americana, dello swing e del jazz, leader di una piccola pattuglia di giovani ribelli in un piccolo villaggio della Colonia, simpatico, vi...