Lalian diede un'ultima occhiata alla sacerdotessa; i loro occhi si incontrarono per un breve istante, finché lui non distolse lo sguardo e fece scivolare il pugnale nella custodia legata alla cintura. Si diresse verso il varco da cui era entrato e una volta nel corridoio, corse per raggiungere Niveo. Anche lì, le fiaccole avevano cominciato a brillare di blu.
“Aspetta!”
Lui smise di camminare.
Lalian gli afferrò il braccio, "Perché hai fermato anche me? Ha cominciato lei!”
“Non mi toccare” disse Niveo, spostando il braccio di Lalian dal suo e riprendendo a camminare.
“Perché mi hai fermato?” chiese cercando di tenere il passo. “Vivendo in un posto del genere, morirà comunque presto.”
“E ucciderla cosa avrebbe risolto, dal momento che aveva già risposto alle tue domande?”
“Ma ti ho detto che è stata lei a cominciare!”
Niveo non si girò, continuando a camminare, “Se l'avessi uccisa e se avesse mentito, non saresti potuto tornare per chiederle di nuovo la verità. E se avesse provato a colpirti di nuovo, avresti sempre potuto schivare.”
Imboccarono il primo gradino della scala.
Lalian sbuffò. “Mi stai dicendo che, dopo che ha cercato lei di uccidermi, io avrei dovuto star fermo? Ad aspettarla? Sei serio?”
“Ha cercato di ucciderti perché tu non le hai tolto subito il coltello dalla gola. Hai cominciato tu minacciandola, ti ho sentito.”
Lalian tacque per un momento, osservando le fiaccole che lucevano ancora di blu, e salendo la scala disse: “Le sacerdotesse di solito non sono così... tenaci.”Il volto di una ragazza comparve improvvisamente nella sua mente, capelli biondo chiaro e occhi verdi. Occhi verdi che sembravano ardere di rabbia. La voce tremante eppure risoluta, ‘Gli dei sono morti’, aveva detto.
“Ricordo però una donna, era al tempio, ma non credo fosse esattamente una sacerdotessa.”
Niveo non disse una parola; c'era solo silenzio finché entrambi non uscirono allo scoperto.
Il vento era leggermente aumentato e faceva ondeggiare freneticamente i loro capelli.Lalian mise nuovamente il cappuccio sulla testa e si stiracchiò le braccia sospirando.
Niveo prese per primo il passo, camminando davanti a lui, e chiese: “Perché ti serve così tanto quel cristallo?”
“Perché contiene il sangue di un demone molto forte.”
“Intendi berlo per farci un patto?”
“No,” e rise, “Fare un patto con un demone normale è già pericoloso, figuriamoci con il sangue di un demone come quello.” Si guardò per un attimo gli stivali e poi sollevò la testa.“Però ci sono alcune procedure speciali per ottenere lo stesso risultato senza problemi. Non te le spiego perché sono abbastanza complicate.”
Erano solo complicate oppure non voleva proprio dirgliele?
Lalian si aggiustò il cappuccio sulla testa. “Se ci pensi, ‘patto’ non è proprio la parola adatta. I demoni non ragionano, un patto è un accordo. Ci perdono sia i demoni, morendo, sia chi beve il loro sangue. Sì, in fondo, la persona potrebbe ottenere la forza o l'abilità del demone, ma a che prezzo? La sua vita diventa breve e finirà comunque per diventare il tipo di demone con cui ha fatto il patto. Fare patti nel metodo tradizionale è solo stupido a meno che uno non abbia nulla da perdere e odi la sua vita.”
Niveo continuava a tacere; voleva solo che Lalian tacesse. Odiava quella voce.
“Non hai un po' di adrenalina?”
“Adrenalina?”
“Di vendicarti quando saremo al castello. Ci saremmo dovuti andare un'altra volta, ma, per ironia della sorte,” sorrise, “facendo tutto in un giorno risolviamo sia per te che per me. Oggi c'è anche il festival del raccolto ad Antalya.”
Niveo inclinò leggermente la testa di lato e lo guardò di traverso.
“Stai zitto. Parli troppo.”
Lalian rise. “Non sia mai che le tue povere orecchie comincino a sanguinare.”
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Occhi di cristallo
FantasyAlla ricerca di un cristallo demoniaco, Niveo si troverà coinvolto in una situazione terrificante, il motivo è il suo legame con il potente artefatto. Un legame così orribile quanto meraviglioso. Eppure, nel frangente in cui la sua vita e morte si i...