CAPITOLO 3

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Dopo il casino al compleanno, Tay e i suoi genitori vennero da noi per un po', e intanto capivano se ristrutturare oppure comprare una casa nuova. Tay non se ne voleva andare, perché secondo lei solo quella sarebbe stata casa sua, ma i suoi pensavano che era più sicuro cambiare casa.
-Sum, non ce la faccio più a dormire per terra.
-Vuoi dormire sul mio letto? Se vuoi per una notte te lo presto.
Taylor mi guardò scettica ma accettò. Quella notte io dormii sul materasso messo di fianco al mio letto mentre Tay su quest'ultimo.
Quando mi svegliai scesi di sotto a fare colazione e vidi mia mamma già sveglia che si beveva un caffé, e il mio cane Cotton che saltava dalla pazza gioia, senza un motivo, che io sappia.
-Buongiorno mamma.
-Buongiorno.
-Perché Cotton é impazzito così?
-Ah non lo so.
In quell'istante vidi Tay scendere dalle scale in tutta la calma del mondo.
-Ma ciao Tay.
Lei era ancora assonnata e non mi sentì, e si diresse dritta verso lo scaffale dei biscotti.
-Oddio.- Tay spalancò l'anta e vide un post it.
-Cosa c'è scritto?- domandai io.
Tay lesse ad alta voce il bigliettino.
-Ciao Taylor. Siamo mamma e papà. Abbiamo deciso di partire prima per andare a vedere le case in zona e per farti passare un po' di tempo con Sum in tranquillità. Ah e tra l'altro io (la mamma) ho perso il telefono perciò questo é il mio numero:******- il numero alla fine era illeggibile.
-Mamma, a te avevano detto qualcosa?- chiesi a mia mamma che aveva una faccia scioccata.
-No, cavolo. Sentite, questa cosa non mi sembra molto normale per i genitori di Taylor. Provo a chiamare tuo padre Tay, ok?
Lei annuì con il capo.
Mia madre andò in un'altra stanza a parlare ma scattò la segreteria perciò provò a richiamare.
Sta storia mi puzza un po', compreso il fatto che la mamma di Tay abbia perso il telefono.
-Senti Sum, non é meglio che chiamo mia mamma? Giusto per vedere se non mi ha fatto uno scherzo.
-Sì, hai ragione.
Avviò la chiamata, ma dall'altra parte risposero.
-TAYLOR! SONO MAMMA, SENTI, STAI IN CASA E NON USCIRE, PER FAVORE.-la voce della mamma era una voce spaventata interrotta spesso da dei singhiozzi di un pianto.
-Mamma? Mamma che succede! Mamma!- a Taylor le si rigarono le guance dal pianto.
-Mamma dove sei!
-AMORE NON LO SO, QUALCUNO MI HA PRES..-le parole vennero interrotte da dei passi.
-AHHHHHHHH-era un urlo di dolore.
-MAMMA!
La chiamata si chiuse e io e Taylor ci guardammo scosse e spaventate.
-Senti Tay, non so cosa sia questa cosa, ma sappi che é organizzata sicuramente.
-Sum, non é possibile. I miei non hanno fatto niente per essere... RAPITI!-iniziò a singhiozzare e io l'abbracciai di cuore.
La caldaia! Forse é stata la stessa persona!
-Ho un ipotesi. Secondo me, l'incendio a casa tua è dovuto a qualcuno. Non é stato a caso. Secondo me é una vendetta per qualcosa che hanno fatto i tuoi, o che non hanno fatto. E siccome non gli é successo niente al tuo compleanno, vogliono vendicarsi adesso.
-Ma te l'ho già detto: i miei non hanno fatto niente!
-Lo penso anche io! Ma non possiamo saperlo!
Entrò in cucina mia mamma.
-Ragazze, dovete andare a casa Marylin. Lì é più sicuro. Ho chiamato la signora March. Vi verrà a prendere. Sappiate solo che non dovete uscire senza Samuel. Lui ha detto che vi aiuterà. Intanto preparate le cose. Sum, presta una valigia più grande a Tay.
-Ma i miei hanno detto di non uscire!
-I tuoi genitori sarebbero d'accordo.- rispose mia mamma con tono pacato.
Salimmo di corsa in camera mia e presi la valigia più grande che avevo. Mi ricordai però di una cosa: la gara di karate. Era super importante per me e non potevo saltarla.
-Tay, vado a chiedere una cosa a mia mamma.
-Mamma!- urlai da sopra le scale.
-Dimmi!
-La gara di karate?
-La salti.
-No!
-Sì invece. Sum lo capisci che c'è gente possibilmente rapita, gente che sa dove abitiamo? Fuori potrebbe esserci di tutto e tu a sta gara non ci vai.
-Mamma ti prego.
-No Summer. É deciso.
Corsi su in camera mia e mi buttai sul letto.
-Che succede?- domandò Taylor.
-Indovina.
-Karate?
-Hai detto tutto.
-Cavolo, mi dispiace, ma non dovremmo pensare a qualcosa di più importante ora? Capisco che karate per te é tutto ma...-venne interrotta da una notifica dal mio telefono. Guardai lo schermo e proprio dal gruppo di karate c'era un messaggio.
"Ciao a tutti ragazzi, purtroppo oggi non ci sarà la gara a causa di troppi team assenti. Verrà rimandata a settembre per l'inizio della scuola. Non mancate!"
Fui abbastanza contenta dato che non ci andava nessuno.
Tay mi sfilò il telefono dalle mani e lesse il messaggio.
-Dai, non é una brutta notizia!
-Lo si, ma ora concentriamoci sul preparare la valigia.
Proprio quando chiusi la valigia qualcuno citofonò. Era il figlio della signora March che ci era venuto a prendere.
Scendemmo le scale e arrivammo in salotto.
-Ciao mamma, ci vediamo ad agosto!
-Sì, fate le brave!
Ma non sapeva che fare le brave per Tay significava una cosa e per me un' altra.
A lei interesserà andare ad ubriacarsi a qualche festa mentre a me stare chiusa in casa a leggere Better o Love You All That Matters.
Salimmo in macchina e presto arrivammo a casa Marylin.
L'aria d'estate mi invase i polmoni e entrai in casa. Salutai Samuel e corsi in camera mia. C'era un letto in più, probabilmente di Tay.
Tolsi tutto subito dalla valigia e mi misi comoda. Entrò però un ragazzo in camera mai visto prima. Era alto, con i capelli biondi, gli occhi azzurri e dei denti perfetti. Sembrava avere un anno più di me o forse due.
Però é bello.
-Ciao! Tu dovresti essere Summer Miller?-disse il ragazzo.
-Emh sì, e tu saresti?
-Nicholas Johnson.
Ma se diventiamo amici?
-Ah, ciao piacere. Sei nuovo?
-Sì, quest' anno i miei lavorano a New York e non vogliono lasciarmi da solo per tre mesi. Sai, sarebbe abbandono minorile.
-Ahah, capisco. Quanti anni hai?-chiesi. Dovevo saperlo.
-16 fatti a maggio. Quest'anno vado in terza alla Collin's High School.
-Davvero? Anche io!-non l'avevo mai visto a scuola.
-Ah wow, strano non ti ho mai vista!
-Nemmeno io!
Ci mettemmo a ridere.
Mmmh...smash.

Summer HatersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora