Capitolo 8

67 4 4
                                    


Gustus girovagava abbattuto per la tana, vedeva Indra la sua amata, triste e affranta seduta in un angolo lontana da tutti. Le mancava Lexa, sentiva come se l'avesse persa per sempre. Non sapeva cosa fare, stava male nel vederla così.

Sospirò amareggiato.

Uno sparo, un lampo squarciò il cielo notturno, una scia dipingeva e illuminava l'oscurità di rosso. Panico, paura, confusione e grida si sentivano, mentre degli uomini armati si scagliavano contro di loro. Gustus, capendo il pericolo, scattò contro di loro proteggendo la sua famiglia. La sua corsa si arrestò quando una rete pesante gli finì addosso, costringendolo a terra. Ruggì, ordinando agli altri di fuggire, di mettersi al riparo, di nascondersi.

Lexa correva con tutto il fiato che aveva il corpo e più veloce che poteva, togliendosi di dosso quei vestiti scomodi e superflui, mentre continuava a vedere quei fasci rossi.

Uno ad uno, venivano presi e rinchiusi nelle gabbie, Gustus non sapeva che fare, si sentiva impotente avendo difficoltà a liberarsi e vedendo la sua gente catturata.

Lexa correva chiedendo aiuto a tutti quegli animali che, nel corso degli anni, erano diventati suoi amici e insegnanti. Ippopotami, elefanti, babbuini, rinoceronti, chiunque ci fosse per la strada lei li chiamava a combattere e aiutarla a proteggere la sua famiglia.

Indra spaventata, venne catturata e sbattuta in gabbia, quando Gustus la vide bollì di rabbia, riuscendo a liberarsi dalla rete, ma la libertà durò poco quando ritornò a terra fermato da alcuni uomini.

Roan si avvicinò a lui caricando il suo fucile, ghignando

« Ah, mi ricordo di te. Credo che questo starà meglio imbalsamato» disse puntandogli il fucile.

Gustus non si mosse, pronto a ricevere il colpo. Lo guardava furioso e sconfitto.

Un urlo distrasse tutti. Lo riconobbero tutti e sorrisero quando videro Lexa scagliarsi contro Roan buttandolo a terra, seguita da una mandria inferocita di elefanti e altri grandi animali.

Roan si rialzò provando a scappare, ma venne fermato da Lincoln, Anya e gli altri che lo caricarono, costringendolo a terra di nuovo. Furioso sbatté i pugni a terra e voltandosi verso Lexa.

Quest'ultima si avvicinò a Gustus liberandolo, lui la guardò scioccato nel vederla lì

« Sei tornata» Lexa sorrise

« A casa mia» a quelle parole il petto di Gustus si scaldò, facendole per la prima volta un sorriso.

Che si spense quando con la coda dell'occhio vide un uomo scagliarsi contro Lexa. Scattò spingendo via Lexa e atterrando l'uomo con un colpo. La bruna lo ringraziò e tornarono a liberare gli altri.

Anya, Lincoln e gli altri, si ingegnavano e mettevano fuori gioco gli altri scagnozzi di Roan, stordendoli o rinchiudendoli nelle loro stesse gabbie.

Roan furioso guardava Lexa liberare tutti i suoi ostaggi e fonte di denaro, si voltò verso i suoi leccapiedi e urlò

« Voi laggiù! Portate quello che potete sulla nave» ordinò. I due eseguirono portando con se Indra.

Lo sguardo di Roan tornò da Lexa caricando il fucile

« Io devo andare a caccia ora» sparendo tra le foglie.

Clarke si voltò quando sentì il verso di un gorilla alle sue spalle e quando si accorse che era Indra, non perse tempo, prese una liana e come le aveva insegnato Lexa, si lanciò contro uno degli uomini mettendolo fuori gioco. L'altro, arrabbiato, si avvicinava minaccioso contro Clarke, ma un ringhio dietro di lei lo fermò. Si voltò vedendo lo squadrone di babbuini, capitanati dal cucciolo che le aveva rubato il disegno, ordinargli di attaccare. I babbuini eseguirono l'ordine del cucciolo, proteggendo Clarke, inseguendo l'uomo che, spaventato, cominciò a correre. Clarke rise quando il piccolo si appollaiò sulla sua spalla, dandole u bacio sulla guancia e andando via. Sentì Indra come se la stesse chiamando e il sorriso scomparve, andando da lei.

Tarzan (Clexa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora