𝟎𝟑.

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L'indice cliccò sul piccolo tasto quadrato di colore nero, lasciando risuonare nella camera silenziosa un lieve click. Silenziosa fino a un secondo precedente, prima che la voce di Jeongin risuonasse dall'altoparlante del computer.

«Ehi, mozzarella!» esclamò, sogghignando quando vide attraverso lo schermo del cellulare il biondo roteare subito gli occhi al cielo.

Han lasciò uscire uno sbuffo dalle labbra al soprannome. «Quando la smetterai di chiamarmi in quel modo?»

«Mai»

«Coglione» rispose, e dopo quella semplice parola sentì un tonfo dall'altra parte dello schermo, ora completamente nero. «Quel telefono non farà una bella fine, se continuerai a farlo cadere»

Intravide la mano di Jeongin nel tentativo di recuperare il telefono, senza staccare gli occhi dalla strada. Lo afferrò, riuscendo finalmente a bloccarlo sul cruscotto rivestito di pelle finta. «Se ci fai caso, cade soltanto quando sono in tua compagnia o in chiamata con te» scherzò. «Quindi, sei tu che mi porti sfortuna» concluse, provocandogli una risatina.

Han sospirò profondamente. «Comunque, cosa dovrei mettere?» fece scorrere lo sguardo sulla pila di vestiti davanti a sé sul letto, il dito sul mento posato in un'espressione pensante. «Non riesco a decidere»

Era un imbranato con la combinazione degli outfit, e Jeongin era il suo salva-armadio personale. Inoltre, il minore era un amante della moda.

Scrollò le spalle. «Ci credo, il tuo armadio è pieno zeppo soltanto di maglioni, felpe e jeans larghi» rispose.

«Jeongin!» lo rimproverò, il labbro inferiore leggermente esposto in un broncio. «E poi, non che il tuo fosse diverso!»

«Almeno non li indosso anche d'estate...» mormorò, roteando il volante per svoltare a destra. «Ad ogni modo, fammi dare un'occhiata»

Il biondo afferrò il computer dalla tastiera, sistemando la webcam in modo che Jeongin potesse aiutarlo. Ci fu un momento di silenzio, interrotto da Han quando vide uno sguardo diverso negli occhi del suo amico. «...Quindi?»

«Quella felpa, è carina. Ci starebbe bene con quel paio di jeans neri» disse, indicando tutto con sguardi brevi per evitare di fare qualche incidente.

Annuì piano con il capo su e giù. «Hai ragione» disse, quasi appoggiando nuovamente il computer sulla scrivania, ma Jeongin lo fece sobbalzare con un tono di voce improvvisamente un po' troppo alto.

«Oh! Quello cos'è?!» sbottò, le sopracciglia alzate dalla meraviglia mentre indicava un giubbotto nero, questa volta con l'indice dato che era fermo a un semaforo rosso.

«Ah, quello» mormorò, mordicchiandosi l'interno guancia. «Me lo ha dato... una persona»

Aggrottò la fronte. «Chi? Da quel che so, hai solo me e Changbin. Come amici»

«Non è un amico» sospirò. «È di Minho»

Jeongin sgranò gli occhi, le pupille che si fissarono sullo schermo finalmente per più di una frazione di secondo. «Lee Minho? Quel Minho?!» chiese, ricevendo un mormorio di acconsento. «Il playboy!?»

«Ti ho detto di sì, lui!» esclamò di rimando, esasperato nell'annuire.

«Ma... come? Di solito i playboy non sono mai gentili»

Han distolse lo sguardo, infilandosi la felpa blu elettrica che gli aveva consigliato. «Allora si vede che non è un playboy» rispose, il suo tono si era abbassato da quando era saltato fuori l'argomento di Minho, ma ancora abbastanza audibile attraverso l'altoparlante.

insomnia ✦ minsung.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora