𝟎𝟕.

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«Cosa?!» sbottò, scioccato. «Quindi hai davvero fatto sesso con Lee Minho?!» la mascella gli cadde.

«Quante volte devo ripeterlo? Si!» rispose. «E abbassa la voce, fra poco per colpa tua viene a saperlo anche la vicina di casa!»

La bocca di Jeongin rimase chiusa per un po', cercando di metabolizzare. «Okay, quindi per ricapitolare: ci sei andato a letto e, poi, lo hai consolato dopo che ha avuto un incubo?»

Han si lasciò cadere all'indietro, atterrando pesantemente con il fondoschiena su uno dei pouf bianchi e quadrati. «Esatto...» confermò.

Sospirò profondamente. «Ma... Han, perché? In questo modo hai sprecato la tua-»

«Non c'è un perché, Jeongin» rispose, mordicchiandosi il labbro. «Però, era una persona totalmente diversa dopo tutto l'accaduto»

«In che senso diversa

«Non... non lo so» mormorò, gomiti premuti contro le ginocchia e volto fra i palmi. «Quando volevo andarmene mi ha pregato di restare con lui, poi si è addormentato sul mio petto» fece una pausa, i ricordi di quella notte ancora freschi. Abbassò le mani, lo sguardo trovò il pavimento. «Infine, ha avuto un incubo esattamente cinque minuti dopo che mi sono allontanato da lui»

Lo ascoltò a tutte orecchie, senza staccare gli occhi da lui. «E quando eri con lui, invece? Sembrava agitato?»

«Si è calmato solo dopo che sono stato di nuovo al suo fianco» spiegò.

Jeongin scosse lentamente il capo, confuso su tutta quella situazione. «È strano, Han» ammise. «Non so cosa pensare al riguardo, o cosa consigliarti»

«Per la prima volta nella sua vita, Yang Jeongin non sa cosa consigliarmi» obbligò le labbra a curvarsi in un sorriso, cercando di alleggerire l'aria.

Il moro afferrò la palla giocattolo di Bbama, tirandola con forza contro la spalla del ragazzo seduto difronte a sé. «Metti giù quel sorriso, imbecille. So che è forzato»

«Ahia!» si massaggiò il punto colpito, fulminandolo con lo sguardo. La pallina cadde sul parquet, attirando l'attenzione del cucciolo.

«Te lo meritavi» rispose a tono, incrociando le braccia al petto. «Dopo tutte le stronzate che hai combinato in questo mese»

Han sbuffò sonoramente, pentendosene quando afferrò un altro giocattolo. «No, scusa!» esclamò, rilassandosi quando abbassò nuovamente la mano. «Che posso farci? Oramai è andata così» passò le dita tra i soffici ricci bianchi di Bbama, in quel momento impegnato a leccargli la caviglia scoperta. «Mi sono fatto pagare, almeno»

«Questa si chiama prostituzione!»

Il biondo sgranò gli occhi nocciola scuro. «Jeongin, mi stai accusando di essere un prostituto!» sbottò, sentendosi allibito.

Lasciò uscire un profondo respiro dal naso. «Allora spiegami il motivo della tua decisione...!»

Il silenzio riempì l'aria. Han abbassò per la seconda volta il capo, deglutendo a fatica il groppo in gola. «Perché i soldi che ricavo dal mio 'lavoro' non sono abbastanza» si spiegò, provocando una lieve fitta di colpa nel petto dell'altro.

«Han» lo richiamò, le sopracciglia quasi congiunte per il modo in cui erano curvate dalla preoccupazione. «Perché non ti lasci aiutare da me? Sai che sono nella posizione di poterlo fare»

«Non voglio sembrare un approfittatore»

«E quindi preferisci essere passato come un prostituto?»

Scosse il capo. «No, certo che no» si torturò le unghie della mano sinistra, cercando di spezzarle con le unghie delle dita opposte. «Ma lui non mi considera tale»

insomnia ✦ minsung.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora