𝟎𝟖.

42 12 7
                                    

«Alzati, faremo tardi!» lo rimproverò Jeongin, tirandogli le calde coperte da dosso.

«Non voglio» si raggomitolò, portandosi le ginocchia al petto per proteggersi dal freddo che lo colpì. «Lasciami stare...» continuò, la guancia completamente schiacciata contro il cuscino.

Di scatto, Jeongin gli afferrò il braccio, e in pochi secondi si ritrovò contro il pavimento. «Tu sei pazzo!» sbottò, guardandolo scioccato dal basso.

«Muoviti, prima che te le suono davvero» rispose, minaccioso. Si dirisse verso la porta, girandosi prima di uscire. «E sbrigati, ti aspetto in auto»

Han emise un lamento di dolore, massaggiandosi il braccio con cui era caduto contro il parquet. «Perché deve sempre essere così manesco...»

Si mise lentamente in piedi, coprendosi le labbra per soffocare uno sbuffo. Camminò pigramente verso l'armadio, scegliendo un outfit a caso.

Non che avesse molta scelta, comunque. Lo indossò, passando a pettinarsi i ciuffi biondi per renderli più ordinati per finire a indossare le scarpe dopo essere uscito di casa.

«Ce ne hai messo di tempo, vedo» commentò il moro, le braccia incrociate al petto.

«Ma se sono passati solo cinque minuti!» ribatté, buttando lo zaino contro i sedili posteriori.

Jeongin non rispose. Accese l'auto, iniziando a guidare. Gli occhi fissi sulla strada come sempre, ma i suoi lineamenti erano tesi. E Han lo notò, ovviamente. «Jeongin...»

«No» lo interruppe, il tono duro. «Non voglio sentire nessuna parola proveniente dalla tua bocca» disse. «Soprattutto se sono delle patetiche scuse»

«Non è quello che volevo dire» rispose, deglutendo con fatica quando non ricevette risposta. «Sei... arrabbiato con me?»

«E secondo te? Avrei proprio voglia di spaccarti la faccia, se proprio vuoi saperlo!»

Abbassò il capo, torturandosi il labbro inferiore tra i denti. «Perché?» tentò. Era già cosciente della risposta, ma aveva ugualmente bisogno della conferma.

L'altro lasciò uscire un profondo sospiro dalle narici, stringendo le dita attorno al volante. «Han» accostò al lato della strada, spegnendo l'auto. «Capisci quello che stai combinando? Ti sei rovinato la vita!» sbottò, guardando il profilo del suo viso. «E la cosa peggiore non è che ti sei fatto prestare dei soldi da Minho, ma che sei andato a letto con lui»

Han afferrò le maniche della felpa, stropicciandole con le unghie. Cercò di dire qualcosa di maturo, ma l'unica cosa che uscì dalla sua bocca fu un debole, basso: «Scusa...»

«Per cosa?» chiese. «Lo sai che scusarsi non serve a niente, in questa situazione»

«Per averti deluso» rispose. Il silenzio riempì l'auto. Sentì gli occhi pizzicare a causa delle lacrime, ma sbatté più volte le palpebre, respingendole. «Per favore, Jeongin. So di aver sbagliato di grosso, ma ho i miei motivi»

Si slacciò la cinta di sicurezza, sporgendosi verso il suo migliore amico, in quel momento rivolto con la faccia verso il finestrino. Lo abbracciò.

Lo abbracciò strettamente, premendo il petto e la fronte contro la sua schiena. Era raro che si abbracciassero, di solito per dimostrare il loro affetto si insultavano a vicenda. Ma l'unica cosa che era venuta in mente al biondo era stata quella. «Perdonami...» lo strinse di più tra le braccia, nonostante sentì il modo in cui il suo corpo si irrigidì.

«Non sono deluso da te» spezzò finalmente quella sensazione scomoda della mancanza di risposte. Chiuse gli occhi, provando a soffocare quella miscela confusa di rabbia e altre emozioni che non riusciva a identificare.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: 6 days ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

insomnia ✦ minsung.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora