2. L'angelo e il demone

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"Il migliore interprete
dei sogni è chi li fa"
Charles Bukowski

Età: 14 anni

La giornata non poteva andare meglio.
Io e Adeline ci siamo sedute vicine di banco e, dopo le presentazioni formali richieste dai professori, durante l'intervallo abbiamo analizzato i nostri compagni.
Le ragazze sembrano simpatiche e socievoli, si sono già formati gruppetti in cui spero faremo parte anche noi; i ragazzi fin da subito hanno interagito tra loro, alcuni si conoscevano già da mesi.
Mentre passeggiavamo tra i corridoi, degli studenti della nostra età o più grandi si voltavano per studiare la mia amica, i loro occhi percorrevano il suo corpo esemplare e, sinceramente, come dargli torto.
Adeline Eversley è una ragazza di quattordici anni alta un metro e sessantanove con una lunga chioma castana dai riflessi biondi, le iridi azzurre ricordano vagamente il mare piatto, in pace con la natura circostante.
Il suo fisico è attraente, con i suoi vestiti riesce a evidenziare le sue curve, poste nei punti giusti, senza apparire volgare o vanitosa.
Caratterialmente è perfino meglio: dolce, altruista, amorevole e fedele sono solo svariati aggettivi che descrivono la sua personalità gentile e altruista.
Non siamo solo migliori amiche, siamo due sorelle che sono state separate ingiustamente dalla nascita, lei sa comprendermi solo guardandomi.
Sa che non riesco a socializzare facilmente, per questo mi coinvolge nei discorsi e cerca di farmi parlare seppur un minimo con la gente; Nota che quando voglio smettere di pensare mi pizzico l'avambraccio, ripetendomi nella mente la frase che voglio scordare; Comprende i miei silenzi o i miei isolamenti improvvisi, perché a volte i pensieri prendono il sopravvento e non riesco a fermarli; È consapevole che, in certi momenti stressanti, il cibo diventa un nemico e perdo peso facilmente, alternando il digiuno a esercizi sfiancanti.
Insomma, lei è a conoscenza di questo e ben altro, i lati oscuri della mia anima le appartengono.
Pure io sono al corrente dei suoi demoni, per esempio che alle medie non voleva venire a scuola poiché veniva presa in giro a causa del suo fisico, ragion per cui continua ad allenarsi e spera di perdere quei chili che lei definisce "in più"; distinguo la sua sofferenza profonda a un banale malessere passeggero; so che da fiducia alle persone sbagliate e spesso viene tradita.
Entrambe siamo sicure di una cosa: non feriremmo mai l'altra, preferiamo chiarirci piuttosto che pugnalarci alle spalle.
Io e Adeline siamo complementari, il sole e la luna, diverse ma simili, pronte a lottare pur di difenderci a vicenda.
E questo non cambierà per nessun motivo.


Età: 17 anni

Credevo la nostra amicizia sarebbe durata in eterno e, sfortunatamente, mi sbagliavo.
Proiettavo il mio furuto in linea con il suo, a pari passo, in modo da aver la certezza di averla per sempre presente nella mia vita, costantemente al mio fianco.
Ci conoscevamo fin da piccole, le ho perdonato molti errori ma l'ultimo, quello più grave, mi ha spezzato il cuore.
Ho finalmente compreso che non bisogna basare la propria felicità su quella di un'altra persona, non dovevo cambiare per piacerle, non dovevo dimostrarle niente per farmi accettare e, forse, ritornare a esserle amica.
Perché una vera amica è qualcuno su cui puoi indubbiamente contare, colei che va contro tutti pur di restare con te, disposta a supportarti in qualsiasi circostanza e che non ti abbandona di fronte alla prima difficoltà o al tuo carattere difficile, che non si dimentica di te, escludendoti o ignorandoti completamente.
E se fossi io quella con ideali inesatti?
Fino ad adesso mi hanno solo portato sofferenza e giudizi, quindi perché dovrei continuare a seguirli?
Magari dovrei modificarmi, adattarmi alle riflessioni comuni e accettare che, quelli come me, non verranno mai compresi, saranno indubbiamente esclusi, non verranno accolti poiché nessuno si sforzerà di scavare sotto la superficie e scorgere il loro sconfinato e meraviglioso mondo.

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