Federica, la bisessuale.

3.1K 7 0
                                    

Federica era un insieme di confusione e desiderio, un'orchidea selvaggia in un giardino ben curato. Doveva provocare, doveva essere il fulcro di ogni attenzione. Quando entrava al centro massaggi, non passava mai inosservata: gonne dai colori sgargianti e improbabili, scarpe da ginnastica personalizzate, una camminata dinoccolata che sembrava un balletto disordinato, e un tono di voce appena sopra la media perché tutti dovevano girarsi a guardarla.

Elena mi confidò che Federica aveva avuto un passato tumultuoso: un matrimonio finito, due figli con l'ex marito, un altro figlio da un amante, e una serie di esperienze che l'avevano portata a definirsi lesbica. Federica, nonostante il suo bisogno incessante di visibilità, era paradossalmente attenta alla sua privacy.

Dopo poco tempo che frequentava il centro, inevitabilmente ci scambiammo dei saluti di cortesia. Presto, cominciò a richiedere che le facessi dei massaggi, e non solo quelli professionali. La sua presenza diventò una costante delle mie mattine, arrivava sempre al primo appuntamento, prima di andare a lavorare. Spesso era l'unica cliente e al centro c'ero solo io, l'unico senza famiglia e senza problemi di orario legati all'ingresso dei figli a scuola.

Durante i massaggi, le sue domande personali sembravano più un pretesto per parlare di sé che una reale necessità di conoscermi. Così, scoprii che il suo ex marito era contrario al cunnilingus e, facendomi un occhiolino malizioso, mi rivelò che durava poco, costringendola a fingere l'orgasmo e a finire da sola quando lui si addormentava. Aveva avuto diversi amanti, ma qui il racconto diventava più oscuro. I nomi e le professioni cambiavano di volta in volta, e da uno di questi amanti aveva avuto un altro figlio, che aveva sempre fatto passare per figlio del marito. Del resto, come dicevano i latini... la madre è sempre certa.

La svolta arrivò quando Federica provò una relazione saffica. Il cunnilingus che tanto aveva sognato si rivelò essere tutt'altra cosa rispetto a quello provato con i suoi amanti. Suggestione o realtà, dopo poco fece in modo, più o meno studiato, di farsi scoprire a letto con la sua amante. Nello stesso periodo, aveva anche un'altra relazione con un uomo che, a detta sua, era un ottimo amante, ma cedette comunque alla figa.

Quando il marito scoprì la relazione, la buttò fuori di casa. Dopo due anni di relazione saffica, Federica mi confidò che le mancava il contatto con un uomo, lasciando il discorso in sospeso.

Mantenni un atteggiamento professionale, non dando spazio alle sue provocazioni. All'ennesimo tentativo, la indirizzai a Elena.

Vista la situazione, Elena propose di incontrare Federica presso il centro, anticipando l'orario di apertura di un'ora. Contava sul fatto che le colleghe, se non avevano appuntamenti, sapendo che io sarei stato presente, sarebbero arrivate più tardi.

Le sedute erano tutte incentrate sul massaggio, iniziando con un rilassante massaggio total body, per poi dedicarmi esclusivamente a una zona intima di mia scelta. Il primo massaggio fu interamente dedicato al seno.

Il suo seno, un po' cadente per aver allattato tre figli, conservava una certa consistenza che lei ingannava con il push-up. Il massaggio partì con le mie mani che iniziarono a scivolare lungo il suo corpo con una lentezza studiata, ogni movimento era una carezza deliberata, un'ode alla sensualità. Partii dalle spalle, massaggiandole con fermezza ma dolcezza, sentendo la tensione sciogliersi sotto la mia pressione. Le dita esploravano i muscoli, trovando nodi di tensione e liberandoli con pazienza. Le mie mani, con movimenti lenti, scivolavano sulla sua pelle, esplorando ogni curva con delicatezza. Usavo olio caldo, i miei polpastrelli tracciavano cerchi languidi e sensuali Man mano che scendevo lungo il suo corpo, le mie mani si muovevano con un ritmo ipnotico. Ogni tocco era un preludio al piacere, ogni sfioramento una promessa di estasi. Il mio tocco divenne più leggero e languido, scivolando sui lati del suo busto, accarezzando i fianchi con una delicatezza quasi adorante.

Federica respirava profondamente, il suo corpo rispondeva al mio tocco con piccoli sussulti di piacere. Ogni sfioramento era una promessa, ogni pressione un invito a lasciarsi andare. Le mie mani lavoravano con precisione e passione, stimolando i punti energetici, risvegliando sensazioni sopite e portando alla luce un piacere profondo e avvolgente.

I suoi capezzoli si indurivano senza ancora averli stimolati, i suoi sospiri diventavano più intensi, ogni movimento del suo corpo era un segnale silenzioso di approvazione. Il tempo sembrava sospeso, il mondo esterno scompariva, lasciando solo il nostro respiro, il calore dei corpi, e il sussurro della pelle contro la pelle.

Quando raggiunsi i suoi seni, mi presi il tempo di esplorarli completamente, massaggiandoli con movimenti circolari, stimolando i capezzoli con una precisione delicata. Federica gemette. Le mie mani continuarono il loro viaggio, scendendo lungo il ventre, seguendo il profilo delle sue costole, ogni movimento era una sinfonia di desiderio.

L'errore che molti commettono è quello di andare sul capezzolo in maniera diretta, titillandoli tra le dita, baciandoli, mordicchiandoli. Va bene per una sveltina, ma non per offrire un piacere intenso.

Una porzione del seno molto sensibile è l'areola. Bisogna lavorare prima su questa, sempre con delicatezza, ma senza essere troppo leggeri per non generare solletico. Un tocco con i polpastrelli, delicato ma deciso, tracciare un movimento a spirale, partendo dal collo per arrivare all'areola e infine al capezzolo. Federica allungò una mano verso il monte di Venere, stava impazzendo dal piacere, la mia lentezza faceva da contraltare al movimento concitato delle sue dita sul clitoride.

Il culmine fu quando, aprendo gli occhi, si ritrovò di fronte il mio corpo nudo, le mie palle e il cazzo duro sopra la sua faccia. In questi massaggi, infatti, anch'io mi spoglio, e anche per me il massaggio non è privo di effetti. La mia presenza fisica è un'ulteriore fonte di stimolo, un invito silenzioso a esplorare nuove vette di piacere.

Federica senza esitazione, aprì la bocca e iniziò a succhiare le mie palle, la sua lingua roteava da un testicolo all'altro, alternando risucchi vigorosi a progressivi rilasci. Nel frattempo, le sue mani non cessavano di lavorare, e io intensificai il massaggio ai capezzoli, strizzandoli con vigore. Ogni strizzata era accompagnata da un gemito di piacere.

Elena comparve fugacemente per verificare l'andamento della seduta. Fu accolta da una sinfonia di gemiti e dall'odore del piacere nell'aria. La soddisfazione di Federica era evidente, culminando in un orgasmo che la fece urlare di piacere lasciando la sua presa sulle palle. Avevo ancora i suoi capezzoli tra le dita, e lasciai gradualmente la stretta per permetterle di godere appieno del momento, continuando a massaggiarle il seno.

Una volta ripresasi, mi ordinò di spalmarle in modo omogeneo la sborra che era contenuta nei mie testicoli. Obbedii, lei riprese le mie palle in bocca, mentre con le mani libere iniziò una sega forsennata. Pochi movimenti furono sufficienti per liberare diversi schizzi di sperma, che terminarono la loro corsa sul suo corpo.

Federica, raggiunto il culmine del piacere, si rilassò e mi permise di completare il massaggio con quella crema speciale, che lei portò con sé per tutto il giorno.


Le confessioni di un massaggiatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora