Parte senza titolo 3

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Il battesimo di Gesù al Giordano

Passato l'anno del lutto per mio marito, ci giunse notizia che Giovanni, il figlio di Zaccaria ed Elisabetta, aveva ricevuto da Dio la sua Parola, cioè il dono della profezia. Nessuno sapeva bene come, ma all'improvviso si diffuse per tutta Israele la sua fama: non compiva evidenti miracoli, solo sporadiche guarigioni, ma sapeva indagare nel cuore di chi lo incontrava ed era capace di fare discorsi infuocati per nulla scontati, indirizzati anche verso i potenti del tempo, sia civili che religiosi, e molta gente del popolo voleva ascoltarlo e seguirlo.

Da quando, giovanissimo, uno dopo l'altro gli morirono i genitori, incominciò a frequentare la setta degli Esseni tra il Giordano e il Mar Morto, e noi lo perdemmo di vista. Da ragazzi lui e Gesù in occasione della Pasqua si erano incontrati qualche volta, stando ore e ore in amicizia, discutendo di quello che accadeva nella loro vita, ma da quando aveva abbracciato, prima la vita degli Esseni, che avevano una vita sacerdotale separata da quella che si svolgeva a Gerusalemme, e poi quella eremitica nel deserto di Giuda, non si erano più visti, ma il ricordo della loro amicizia era rimasto vivido fra loro due.

"Convertitevi, perché il regno dei Cieli è vicino!": questo era l'oggetto della sua predicazione, che ebbe un'eco enorme nel paese anche grazie ai suoi amici Esseni, gli unici a riconoscere in lui delle proprietà profetiche. Per conversione lui intendeva allora proprio quello che s'intende oggi per l'industriosità umana: cambiare attività, cambiare indirizzo di vita, perché la grande opportunità dell'intervento di Dio che tutti aspettavano era finalmente arrivato, e come segno di questa presa di coscienza Giovanni aveva stabilito per tutti quelli che lo avrebbero seguito un segno particolare, quello che lui chiamava "battesimo".

Che cos'era il battesimo? Era un'immersione in uno specchio d'acqua, visto come confine tra la vita e la morte, per simboleggiare che chi la praticava era pronto a morire dai propri peccati per ritornare a vivere a uno stato di cose diverso, a un'economia diversa, quella che Dio con il suo Messia, nella loro piena libertà, avrebbero stabilito. Era da farsi sulla riva del Giordano verso il deserto, come se chi si battezzasse stesse di nuovo entrando nella Terra Promessa, con la stessa purezza di chi lo fece la prima volta ai tempi di Mosè, pronto ad accogliere l'arrivo imminente del Messia. Naturalmente Giovanni non si limitava a offrire solo questo gesto simbolico ma, oltre a predicare alle masse, voleva pure intrattenere un colloquio faccia a faccia con ognuno si volesse accostare spiritualmente a lui, in modo da conoscerlo meglio. Aveva così formato un gruppetto di fedelissimi, non necessariamente conviventi, a cui affidava il proprio pensiero e alcune funzioni, tra cui quella stessa di battezzare, ma soltanto sullo stesso luogo dove operava lui; però non delegava mai ad altri il compito di parlare alle folle e di conoscere più da vicino i nuovi amici che volevano compiere quella pratica religiosa.

Una volta s'accorse che troppa gente stava in attesa di compiere questo gesto; riconobbe tra essa molti farisei come pure alcuni sacerdoti sadducei, due fazioni che si contendevano il dominio spirituale di Gerusalemme, scortati da alcuni miliziani del Tempio: capì dunque che il suo gesto simbolico stava per essere preso in maniera superficiale o addirittura superstiziosa da troppe persone; cominciò così a urlare:

- Razza di vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione!

I nuovi arrivati, visibilmente imbarazzati, non seppero cosa replicargli; un fariseo in prima fila, tutto risentito, si voltò verso gli altri suoi compagni ed esclamò:

- Ma noi siamo figli di Abramo! Come può trattarci in questo modo?

- Fate dunque frutti degni della conversione - riprese Giovanni - e non cominciate a dire fra voi: "Abbiamo Abramo per padre!", perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo! - un grosso rumore di stupore salì per quella frase dalla folla, ma lui prese un pugno di piccole pietre da terra e ripeté - E non crediate di poter dire dentro di voi: "Abbiamo Abramo per padre!", perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo - e poi aggiunse - anzi, già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.

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