Parte senza titolo 5

10 0 0
                                    


La resurrezione di Gesù

Sonni inquieti li ebbero non soltanto gli amici di mio figlio, ma anche i suoi nemici; si era infatti diffusa la notizia che Gesù non era stato gettato insieme agli altri delinquenti; anzi, aveva ricevuto addirittura un trattamento di favore se, come alcuni di loro avevano visto, era stato deposto, anche se in maniera affrettata, nella tomba che Giuseppe di Arimatea, uno dei sacerdoti più facoltosi della nazione giudaica, aveva in origine destinata per sé, e che tutti conoscevano. L'inquietudine crebbe quando quel giorno, quello seguente la crocifissione del mio povero Gesù, durante le celebrazioni della Pasqua ebraica, circolò il ricordo di un'affermazione fatta più volte da mio figlio secondo cui sarebbe risorto il terzo giorno. Così i sacerdoti e i farisei in servizio nel tempio, gli unici a cui il divieto di lavorare in giorno di sabato non riguardava, almeno in quell'ambiente, si riunirono per andare a fare una richiesta urgente dal procuratore romano:

- Signore! - esordì il maggiore in prestigio tra loro, essendo Anna e il sommo sacerdote assenti a riposare - Ci siamo ricordati che quell'impostore, mentre era vivo, disse: "Dopo tre giorni risorgerò". Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: "È risorto dai morti". Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!

Pilato, ritto in mezzo al cortile, si ricordò allora di quel sacerdote, Giuseppe, che gli aveva chiesto il corpo di quel condannato che non aveva commesso nessuna colpa, e incominciò a temere di essere stato preso in giro proprio da questi: e se davvero lo volesse rapire per dimostrare chissà che cosa? Non avrebbe dovuto averglielo concesso, pensava, così facendo avrebbe sicuramente avuto guai a non finire in seguito!

- Avete le guardie! - disse allora accompagnandosi con un gesto verso il suo centurione - Andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete! - e se ne andò lasciando la questione al suo preposto.

Questi si mise d'accordo meglio con i sacerdoti e predispose quattro turni giornalieri di due militari ciascuno fino a tutto il giorno dopo; arrivato sul posto sigillò la pietra che copriva l'entrata del sepolcro alla presenza di alcuni del clero e se ne andò lasciando le prime due guardie sul posto.

I soldati che il centurione aveva messo a disposizione erano sei, così questi che avevano iniziato per primi risultarono poi quelli che avrebbero sorvegliato anche tra la notte fonda e l'aurora del giorno dopo.

E furono proprio queste prime due guardie ad assistere al terremoto che, poco dopo l'alba, si aggiunse allo sciame sismico dei giorni appena trascorsi e che causò l'apertura della tomba di Gesù. Infatti la scossa fece muovere la pietra spezzando i sigilli, fino a rotolare via per un poco, per poi cadere a terra. Ma quello che più li impressionò fu invece qualcosa di veramente misterioso: videro i due la stessa cosa, cioè un essere umano luminosissimo, con il volto veramente felice, come quello di uno che vive il suo momento di gloria; si era messo a sedere sulla pietra appena ruzzolata via, proprio lì, accanto a loro, e dietro a lui un immenso spazio illuminato, vuoto. A quella vista rimasero inebetiti come tramortiti, non ebbero neppure la forza di parlare tra di loro. Era mio figlio, non più cadavere.

In quello stesso momento Maria di Magdala e Giovanna, insieme alla madre di Giovanni che era voluta venire con loro a posto di Maria di Cleofa, rimasta con me quando vennero a farmi visita poco prima, si stavano recando alla tomba per ultimare l'inumazione del cadavere di mio figlio. Sentirono il terremoto: era di una gravità più bassa rispetto a quelli dei giorni scorsi, perciò si fermarono ma non se ne curarono più di tanto, ma nella mente della Maddalena gli fece riaffiorare il ricordo dei sepolcri aperti dalla scossa di due giorni prima.

- Che stupide che siamo! - disse rimanendo ferma - Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro? Perché non abbiamo pensato di farci accompagnare anche da Giovanni?

Storia di una vita perfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora