L'agonia di Gesù al monte degli Ulivi
Finito il pasto e sbrigate le pulizie, tutti gli Apostoli si addossarono al loro Signore per ascoltarlo, alla presenza di tutti gli altri che assistevano dietro di loro a quel momento che sembrava evidente a tutti come davvero essenziale.
- Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. - esordì così mio figlio, e a sentirlo mi si strinse il cuore, sapendo che di quella vite vera io ne ero la madre - Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. - continuò annunciando delicatamente le prove di dolore a cui tutti erano destinati, ma che poi subito temperò dicendo - Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. - si fermò un attimo per scrutare i suoi ascoltatori e capì che ciò non bastava per sollevarli dalla depressione che li aveva presi, allora fece leva sul loro desiderio di libertà, e precisò - Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
Gesù aveva scambiato appositamente la successione temporale delle due glorie del Padre suo, affinché risultasse lampante per loro il fatto che in realtà le due cose avvengono in contemporanea: se la libertà di ognuno permette tanto, è perché aderisce alla libertà della Presenza divina che è lui, Gesù stesso.
Mio figlio stava parlando con fatica, con frasi brevissime; io più di tutti capivo che una certa angoscia lo stava attanagliando.
- Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore! - precisò poi invocando lo stesso rapporto interno del "Tu ed Io", dove ognuno vuole la volontà dell'altro - Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. - vedendo che il suo appello alla libertà aveva sortito l'effetto sperato di un maggior coinvolgimento in chi l'ascoltava, dichiarò con soddisfazione - Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. - e sintetizzò quello che aveva detto fino a quel momento, dicendo - Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. - però la sintesi risultò contorta ad alcuni, tranne ai tre che avevano assistito al suo meraviglioso colloquio con Mosè ed Elia, così Gesù volle insistere su quel punto, e disse - Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Infatti non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
- Dei traditori come noi! - bofonchiò Simone lo zelota, che esprimeva il fatto che nessuno aveva ancora capito chi fosse il vero traditore, e che perciò tutti gli Apostoli, chi più chi meno, si sentiva incolpabile.
- Non voi avete scelto me - precisò allora Gesù per scaricarli adesso di quel pensiero - ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri!
- Noi possiamo anche amarci - intervenne allora Giacomo suo cugino - ma gli altri?
- Se il mondo intero vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo vi amerebbe perché si cura di ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, il mondo vi odia. Ricordatevi di ciò che vi ho detto dopo avervi lavato i piedi: "Un servo non è più grande del suo padrone". Quindi, se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se invece hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Faranno a voi del male a causa del mio nome, perché non conoscono chi mi ha mandato. Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato, infatti chi odia me, odia anche il Padre mio. Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge: "Mi hanno odiato senza ragione". - disse citando i Salmi; vedendo che queste parole avevano immalinconito gli Apostoli anziché trasmettere almeno del coraggio, se non della vera e propria gioia, precisò - Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. - e continuò ripetendo parole già dette spesse volte e che era sicuro che non avrebbero fatto loro paura - Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio! Vi ripeto però: faranno tutto questo perché non hanno conosciuto né il Padre né me. - si fermò un attimo per osservare la tristezza nel volto dei suoi Apostoli e di noi altri che stavamo dietro di loro; per ultimo si soffermò sui miei occhi materni a cui lui non poteva nascondere la sua intima angoscia, allora continuò dicendo a tutti - Vi ho detto queste cose affinché, quando verrà il loro momento, vi ricordiate che ve l'avevo già detto. Non ve l'ho detto dal principio se non a voi - disse indicando con lo sguardo e i gesti un attimo i suoi Apostoli - quando vi mandai in missione, perché ero con voi ed ero soltanto io ad essere l'oggetto dell'odio del mondo. Ora però vado da chi mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda dove vado. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Non sia turbato il vostro cuore: Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore, altrimenti vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? - disse alludendo con cupa ironia ai posti di comando che nella loro fervida fantasia gli uditori avevano talvolta immaginato di occupare nel regno del Messia - Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. - a questo punto mi venne un tonfo al cuore: ero certa che stava parlando della sua morte, e anche della nostra, certamente non prossima; anche tutti gli altri capirono che Gesù ci stava dando il suo ultimo addio; poi lui disse - E del luogo dove io vado conoscete la via.
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Storia di una vita perfetta
SpiritualUnite i Vangeli in uno solo secondo la vostra sensibilità, e immaginate di essere Maria, la madre di Gesù di Nazareth: ecco cosa ho fatto io e cosa potreste fare anche voi. Quello che ne viene fuori è l'immagine del "Tu" di fronte all'"Io" di ognuno...