silver soul⭐️

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Mi svegliai, accanto a me c'era Javon che mi stava delicatamente accarezzando i capelli,
<buongiorno ghiro> mi disse
<come scusa?> le risposi, in effetti aveva ragione, era mezzogiorno
<oggi mare?> mi disse lui e io annuì.
Scesi al piano di sotto per fare colazione, mi preparai un semplice latte e cacao, non avevo particolarmente fame quella mattina, probabilmente per tutte le lattine di coca cola che avevo bevuto ieri sera.
< con il topo come va> mi disse Jaden
<è letteralmente tuo fratello> le dissi parlando a bassissima voce e lui capì il labbiale,
<comunque bene, non novità straordinarie, ma non posso lamentarmi> continuai il discorso.

Stavamo uscendo di casa per andare al mare, una volta arrivati vedemmo Noah,
<mio dio sta da tutte le parti sto soggetto> disse a bassa voce Javon
<eii Noah ciao!> le disse Jayla e si abbracciarono
<ciao bambolina> mi disse sorridendomi
<puoi chiamarmi anche Evy> gli dissi, non mi piaceva il nome bambolina.

Mentre tutti erano a fare il bagno, io volevo raggiungerli dopo perché mi dovevo mettere la crema, gli dissi a Javon di mettermela perché era l'unico che era rimasto con me.
Iniziò a mettermi la crema dietro la schiena, era molto delicato, ad un certo punto sentii che ripassò con le sue dita sulla parte destra della mia schiena, un tatuaggio che mi ero fatta con una persona per me speciale.

quod dividi non potest.

<Per chi è> mi disse Javon
<poi te lo dirò> gli riposi semplicemente.

Ci unimmo a fare il bagno, stavamo giocando a pallavolo, tra una risata e l'altra Noah ci disse che doveva andare via, una volta che se n'era andato, sentii subito Javon e Jaden parlare male di lui, Noah avrà dei modi strani e non lo nego, però quello che stavano dicendo mi sembrava un pò esagerato. Jayla e Nat ridevano certe volte a differenza mia che non accennai nemmeno un sorriso. <Ti prego non invitarlo più Jayla, quello si merita di essere escluso a vita> disse Javon.

Flashback

Era il mio primo giorno di medie, alle elementari non mi sono trovata bene, mi prendevano in giro per il mio apparecchio e per il fatto che ero un pò più magra degli altri.
Mi avvicinai a questo gruppo di ragazze per farci amicizia
<ciao, io sono Evelyn piacere!> le dissi e loro mi guardarono male ridendo di me
<oddio mi dispiace della tua malattia, come ti possiamo aiutare?> disse una di loro e tutte fecero una risata. <Te la facciamo passare noi questa tua malattia> disse una e tutte quante fecero un cenno di approvazione.
Mi portarono in bagno, ero spaventata, riempirono il lavantino d'acqua chiudendo il tappo, una di loro mi prese dai capelli e mi mise la testa dentro il lavandino con l'acqua, non respiravo, mi tirava forte i capelli e tutte quante mi spingevano di più verso il fondo del lavandino, non mi facevano più risalire.
In quel momento entrarono quelli che dovevano essere i miei compagni e invece di chiamare qualcuno guardavano la scena, come se fosse uno spettacolo.
Guardando la massa di gente un prof si avvicinò e mi tirò subito fuori, facevo dei respiri veloci, dalla mia bocca uscì tanta acqua mentre tossivo, una di loro mentre il preside le portavano via mi urlò
<quelle come te devono restare sole a vita!> mi rimase impressa quella frase.
Mio papà mi dice che sono forte perchè faccio boxe e quindi mi sarei potuta difendere sempre,
però avvolte essere forti non richiede solo praticare uno sport, ma esserlo anche caratterialmente e io invece sono tanto fragile.

Fine Flashback

Uscì dall'acqua e mi appoggiai sul lettino, loro erano ancora in acqua così mi addormentai,
sò che Javon non era così, però non capivo il motivo di prenderlo in giro, facevo tanto per non far sentire nessuno escluso come in passato avevano fatto con me e poi, lui appena aveva l'occasione di prenderlo in giro, lo faceva senza scrupoli.

Mi svegliai e notai che Javon mi stava accarezzando le testa, non dissi nulla,
<ragazzi ho fame,andiamo a mangiare> disse Nat e tutti annuirono.
Tutti ordinarono tranne me, presi una lattina di coca cola e basta,
<tutto bene Evelyn?> mi disse Javon
<non mi piace che prendete in giro Noah, la prossima volta se lo nominate me ne vado> non ero sempre così "cattiva" ma per me non c'era altra soluzione a quel concetto perché sapevo cosa voleva dire.
<Vabbe era solo per scherz-> nemmeno il tempo che Javon finì la frase che io risposi
<ecco vedi di non scherzarci più>.

Non mi importa se stavo esagerando o meno, ero appena riuscita ad uscire da questo tunnel che mi sembrava infinito, avevo sofferto per il mio fisico.
Mi dicevano che ero uno stecchino, un fantasma, che ero anoressica,
la notte mi abbuffavo di cibo per prendere dei kili ma con scarsi risultati.
Mi sono sentita tanto sbagliata mi facevo schifo praticamente, avevo paura di pesarmi, di guardarmi allo specchio o semplicemente di sorridere perché avevo l'apparecchio.
I miei tre anni di medie mi hanno distrutta in tutti i modi possibili, ecco perché odio la scuola.

Ho iniziato ad allenarmi e a mangiare ancora di più, stavo ottenendo un fisico muscoloso,
avevo delle spalle larghe e delle cosce muscolose, ma alla gente non piacevo comunque.
Ho passato anni a cambiarmi per via degli altri ma poi con l'arrivo di Javon,
sentivo di toccare il cielo con un dito, ero serena perché forse avevo trovato qualcuno che mi amava davvero, solo che dopo oggi, mi sono venuti dei grossi dubbi.

skip time

Ero a tavola e nessuno stava parlando o anche solo fiatando,
<Evelyn non lo abbiamo fatto con cattiveria, te lo posso giurare> disse Jayla tutto ad un tratto,
dentro di me ero ancora ferita anche se le cose non erano state dette a me però le dissi solo che era tutto apposto.

Stavamo sparecchiando e ognuno dopo la buonanotte andò nelle proprie stanze,
<lo so che ho sbagliato però perfavore parlami> disse Javon
<è tutto apposto> dissi abbassando lo sguardo,
<parlami Evelyn> disse un'altra volta alzandomi dal mento delicatamente.

<Alle medie mi prendevano in giro tutto qui, nulla di importante> le dissi
<qualunque cosa che ti riguarda è importante Evelyn> mi rispose
<avvolte vorrei solo averti più sicura di te, sei perfetta in tutto, di cosa dovresti essere insicura> continuò a parlare.
Lo abbracciai perché avevo bisogno di lui in quel momento, sapevo che non era lo stesso ragazzo di oggi. Lo baciai sulla guancia e gli diedi la buonanotte, mi addormentai subito mentre Javon mi accarezzava le guancie. Si addormentò anche lui.

Ero a fare colazione, mi preparai i vestiti e salì le scale per vestirmi , mentre mi mettevo i miei pantaloncini mi accorsi che avevo delle gambe magre, non erano più muscolose, ero di nuovo carne ed ossa.
Andai a scuola e tutti mi guardavano dandomi i soliti soprannomi

mi svegliai di colpo ed era solo un incubo,
accanto a me c'era Javon che mi tranquillizzava, andai a prendere dell'acqua.
Volevo ritornare ad allenarmi, non sapevo stare senza, non volevo diventare di nuovo la me delle medie, non volevo risentire tutti quei soprannomi e insulti,
spero solo di avere pace eterna con me stessa e il mio corpo.

Spazio Autrice
io sto piangendo e voi?🥰
sono incasinata in questi giorni quindi non vi assicuro nulla sul fatto di pubblicare, buonanotte muahh

𝒎𝒚 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒎𝒊𝒏𝒆 𝒂𝒍𝒍 𝒎𝒊𝒏𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora