Arrivammo, era magnifico il posto, era davanti al mare e Javon lo sapeva bene che mi piaceva guardarlo, è una delle mie cose preferite in assoluto.
Però in quel momento ero più impegnata a guardare lui, era stupendo, sapeva ogni cosa di me,
non credo che a parole io possa descrivere quanto io lo ami anche se mi è difficile ammetterlo,
ho paura che quando ritornerò a New York una volta risolto con mio padre, non ci saremmo più scritti tutti i giorni. Vedete questo è il mio problema, mentre Javon si godeva la serata io pensavo già a quanto mi mancasse appena finita, scacciai quei pensieri dalla mia testa
<grazie mille davvero, sono un sacco felice> le dissi con gli occhi che mi brillavano
<e di che, è il minimo> mi rispose sorridendomi.Ordinammo e iniziammo a parlare, lui mi stava parlando dei suoi progetti in futuro, della scuola e del boxe, mi piaceva così tanto ascoltarlo, sarei stata all'infinito, parlò per ancora molto tempo, <oddio scusami, ti sto troppo assillando, è che a volte non mi fermo più quando parlo> mi disse un pò imbarazzato,
<no continua, mi piace ascoltarti> le dissi con un sorriso, non volevo assolutamente che lui provasse anche solo un pò di imbarazzo con me, volevo sapere tutto su di lui, voglio essere sempre pronta a sostenerlo per i suoi progetti.Arrivarono i piatti e io gli iniziai a parlare invece dei miei piani per il futuro, sembrava molto interessato, gli parlai di tutto praticamente.
<È che non riesco ad immaginare come sarà la mia vita di nuovo a New York, senza di te e tutti gli altri, siete così fondamentali per me> gli confessai con un nodo alla gola
<eh lo so che sentirai la mia mancanza, chi non la sentirebbe?" mi rispose ridendo
<comunque apparte gli scherzi, ci possiamo sempre sentire tramite telefono, poi verrò in aereoporto tutti i giorni!" disse sorridendomi
<ci conto eh> gli risposi.Javon Pov's
Mentre Evelyn mi parlava dandomi la mano stavo pensando a quanto ero fortunato ad averla,
era arte per i miei occhi!. Sapevo che le dovevo dire di Grace, non volevo prenderla in giro o farle credere che non ci tenevo a lei, così chiesi il conto e uscimmo fuori dal ristorante,
passammo a casa a cambiarci, poi finalmente arrivammo in spiaggia.
<Evelyn c'è una cosa che dovrei dirti> gli dissi prendendo coraggio
<dimmi tutto> mi rispose, ho sempre visto i suoi grandi occhi, però quella sera gli si illuminavano, non volevo ferirla in alcun modo, era l'unica persona che riusciva a capirmi e a sapermi ascoltare.
<c'è una ragazza, Grace> gli dissi, aveva abbassato lo sguardo e poi guardò il mare avanti a lei
<va nella mia scuola, mi chiede di uscire oppure di stare insieme a lei, non posso dirle di no perché il padre è il preside e se si inventa qualcosa su di me Grace passo nei guai> gli dissi, stavo aspettando una sua risposta
<mi prometti che è vero e non è solo una scusa?> mi disse
<come potrei mai dirti una bugia?> gli risposi e lei mi sorrise come una bambina.Passammo tutta la sera a parlando, non c'era cosa che amavo di piu!
Secondo me parlare del proprio passato, delle nostre forze e fragilità o magari confrontarci anche sulla cosa più stupida, è la cosa più intima che si possa fare.Evelyn Pov's
Era bellissimo parlare con lui, riusciva a capirmi come non faceva nessuno,
<ti va di fare il bagno?> mi disse, ma era pazzo?
<assolutamente no> gli risposi ridendo
<dai, domani partiamo, rendiamo questa serata ancora più bella di già quanto è stata> mi disse, in effetti era molto tardi e noi avevamo parlato tutto il tempo
<va bene, ma non ho il costume> dissi
<ma cosa hai al posto del cervello?> mi disse ridendo
<non penserai mica che io mi faccia il bagno in intimo vero?> non volevo farmelo di certo il bagno, no grazie. Nel mentre avevo Javon davanti che si era tolto già i vestiti ed era rimasto in boxer, madonna santa
<posso?> mi disse lui e io annuì anche se io non sapevo cosa volesse fare,
si avvicinò e mi tolse delicatamente la mia felpa, mentre lui la piegava io mi tolsi anche i jeans
<visto, cosa ci voleva?> mi disse ridendo
<non c'è nulla da ridere, piuttosto superami!> le dissi mentre correvo verso il mare
<sei proprio cattiva eh> mi ripose urlando mentre anche lui correva.Stavamo facendo il bagno, ridevamo , ci schizzavamo, facevamo tuffi aggrappandoci sulle nostre spalle, mi stavo divertendo tantissimo! Volevo solo che quel momento non finisse mai,
non c'era cosa che mi rattristiva di più nel sapere che prima o poi dovevo ritornare a New York.skip time
Io e Javon eravamo sdraiati sul nostro letto, eravamo sfiniti, mi stava accarezzando delicatamente i capelli così mi misi vicino a lui e mi addormentai.
Javon Pov's
Evelyn era attaccata a me mentre io le accarezzavo i capelli, era stupenda,
non ci sono parole che descrivono quanto io la amo, è l'unica che amo davvero,
non mi è mai piaciuta nessuna ragazza e per di più a diciassette anni ancora non ho mai baciato una ragazza, voglio lei a tutti i costi.Spazio Autrice
scusatemi il ritardo, domani pubblico l'altro, lo so che è corto ma sono di fretta,
lo so che Javon non ha diciassette anni ma nella storia ancora ne deve compiere diciotto, baciiii
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𝒎𝒚 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒎𝒊𝒏𝒆 𝒂𝒍𝒍 𝒎𝒊𝒏𝒆
Fanfiction𝒘𝒉𝒆𝒏 𝒔𝒐𝒎𝒆𝒐𝒏𝒆 𝒂𝒔𝒌𝒔 𝒂𝒃𝒐𝒖𝒕 𝒎𝒚 𝒇𝒂𝒗𝒐𝒓𝒊𝒕𝒆 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒓 𝒊 𝒊𝒎𝒂𝒈𝒊𝒏𝒆 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒆𝒚𝒆𝒔 𝒎𝒆𝒆𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒎𝒊𝒏𝒆 𝒇𝒐𝒓 𝒕𝒉𝒆 𝒇𝒊𝒓𝒔𝒕 𝒕𝒊𝒎𝒆 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒐𝒔𝒕 𝒃𝒆𝒂𝒖𝒕𝒊𝒇𝒖𝒍 𝒃𝒓𝒐𝒘𝒏 𝒆𝒚𝒆𝒔 𝒊 𝒉𝒂𝒅 𝒆𝒗𝒆𝒓 𝒔𝒆...