Capitolo 3, Dylan

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Entrato a scuola, Allison fu la prima persona che vidi, o meglio, la prima persona che cercai tra la folla di studenti.
È maledettamente bella, certo, neanche un ceco direbbe il contrario, ma di lei, non è la bellezza che mi attrae maggiormente.
Non abbiamo mai parlato, ora che ci penso forse non sa nemmeno chi sono, però di certo spero che un giorno ci sarà modo di conversare.
Questa mattina sembra un po' scossa, sarebbe una bella occasione per parlarle, ma non ne ho il coraggio. Sono un cazzo di fifone sottone.
Avevo ancora gli occhi puntati su di lei quando la voce di Cheryl mi distrasse: " Ciao Didi", disse con malizia.
Didi? Neanche mia nonna Hanna mi chiama così.
"Ciao Cheryl", risposi.
Non so cosa succede a certe ragazze durante l' adolescenza, ma credo proprio che Cheryl abbia consumato un flacone intero di Amortentia, come Ron in Harry Potter, perché è follemente in fissa con me dal primo anno. È una ragazza a posto e mi dispiace non ricambiare i suoi sentimenti ma in questo periodo ho proprio la testa altrove, e non solo per Allison.
"Mi raccomando, ti aspetto a casa mia per Halloween!", aggiunse prima di voltarsi verso l' aula di scienze.
Si le piacerebbe.
Non sono mai stato un tipo da feste, non mi dispiacciono di per sé, ma stare in mezzo a così tante persone impegnate ad ubriacarsi mi fa venire il voltastomaco, per non parlare di ciò che è successo qualche anno fa ad una di queste.
Non appena Cheryl se ne andò, riposi nuovamente gli occhi su Allison, lontanamente convinto di avvicinarmi a lei, almeno per un semplice saluto, ma mi accorsi subito che era già occupata a parlare con suo fratello.
La prossima volta giuro che le parlo.
"Ei ciao", "ehilà, come va?", "ciao, come procede la tua giornata?". Sto cercando ogni modo immaginabile, guardando la mia imbranataggine allo specchio, per approcciare con lei, ma sarei impacciato e patetico anche per parlare con un commesso del supermercato figuriamoci con la ragazza di cui sono fottutamente innamorato. Forse sono io quello che ha consumato un flacone intero di Amortentia.
Sono ridicolo.
"Dio Dylan, ma che stai facendo?", Sam la mia sorellina aprì la porta del bagno improvvisamente, beccandomi in flagrante e scoppiò a ridere, come avrebbe fatto chiunque vedendomi in questa situazione.
"Smettila di ridere e vai nel bagno di sotto". Mi fece una smorfia ma subito dopo si voltò e se ne andò ancora ridendo, senza richiudere la porta ovviamente.

***

Dopo cena presi il diario e uscì di casa diretto al mio luogo preferito.
Non molto lontano da casa mia c'è un parco isolato da tutto. Non ci va mai nessuno, è per questo che mi piace.
Mi arrampico sul mio solito albero godendomi immediatamente la vista mozzafiato di tutta Seattle, che piano piano si spegne permettendo alla luna di brillare.

23 ottobre

Oggi, mamma e papà non hanno litigato ma....

Oddio mio, sto sognando?
Alzai lo sguardo dal diario e i miei occhi la videro, seduta su una panchina vicino a me. No, no, no, non può essere lei.
Spostai subito le gambe per vederla meglio e assicurarmi di non essere diventato pazzo, ma no, lei è lì.
Poufh!
Oh no, dimmi che non le sono appena caduto davanti.

"Ehm, stai bene?", la sua voce delicata e femminile spezzò il silenzio imbarazzante che la mia figuraccia aveva appena creato.
"Sisì, sto bene, ehm, stavo, stavo seduto lassù e ad un certo punto ho perso l' equilibrio ahaha" dissi in preda al panico.
"Oddio, Dylan Carter, io, io ti conosco!". Coooosaaaaa?? Allora sa che esisto!!!
"DAVVERO?!, cioè sisì, andiamo a scuola insieme". Okay è affermato, sono un imbecille di prima categoria.
"Sicuro di stare bene? Se vuoi ho dei cerotti e del disinfettante", dio è anche premurosa.
"Nono davvero, sto benone grazie".
Come potrei non stare bene.
"Cosa ci fai da queste parti? Di solito non ci viene nessuno". So che non sono affari miei, ma questa è l' occasione per parlarle e devo coglierla al volo.
"Vengo qui per staccare la mente e per scrivere o leggere", "ma non mi dispiace che anche tu sia qui,non preoccuparti" aggiunse leggendo l' imbarazzo sul mio volto.
"Beh posso capirti. I miei stanno divorziando dopo 16 anni di matrimonio, e non ho molti amici tranne Peter e Tayler, avevo".
Fece un cenno comprensivo con il capo.
"Lassù c'è davvero una bella vista poi sai?" indicai la quercia.
"Dici che c'è spazio per due persone?"
"Perché non provarci".
Se questo è un sogno non voglio essere svegliato.
Senza troppa fatica salimmo più in alto possibile e ci accomodammo sui rami in modo da evitare di cadere giù come ho sbadatamente fatto io. Non ci scambiammo nemmeno una parola, non ce ne è stato bisogno.
Per la prima volta nella mia vita ho sentito che anche il silenzio può parlare.

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