2. Le mie sorelle sono due scimmie

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Ricky

Lo sconosciuto che ho appena conosciuto (che gioco di parole!!!) mi fa strada all'interno di questo fitto bosco, spostando rami e calpestando cespugli ingombranti per agevolarmi il percorso. Restiamo in silenzio per tutto il tragitto e lo guardo muoversi davanti a me. Sembra una gatta in calore, regale e selvatica. I miei occhi si fiondano sul suo fondoschiena, così tondo e piccolo... Ci si può lavorare. Voglio un bel culone.
È alto quanto me, i capelli scuri sono tirati indietro con della lacca, indossa dei vestiti tutti neri, con catene e orecchini argentati e gli occhi, uno viola e uno rosso, truccati con la matita nera, mi fanno venir voglia di affondarci dentro... Per non parlare del suo nasone, così sexy...

Ricky non fare il finocchio

Una voce estranea e femminile tuona dentro la mia mente. La stessa voce che mi aveva incitato a svegliarmi mentre ero in coma.
Sto forse impazzendo?

No coglione, sono Carlotta... come dite voi umani... la tua CoScIeNzA...

E perché ti chiami così? Mi basta pensare a queste domande per ottenere risposte da lei.

Ma potrò chiamarmi come cazzo voglio? Bho

Quindi... tu senti tutti i miei pensieri...

Purtroppo si

Anche quelli col medico in ospedale....

Si... anche quelli...

Oh... ma non sono gay... lo giuro...

Certo...

Ma perché sei comparsa così dal nulla?

Io sono sempre stata dentro di te, solo che prima non potevi sentirmi così bene. Devo aiutarti a portare a termine il tuo compito, sei un prescelto...

Finalmente mi hanno preso a Masterchef?!?!?
Erano anni che mi candidavo! Finalmente potrò abbracciare Antonino... sono anni che lo seguo... non ti nego che qualche pensierino me lo sono fatto su quell'orsacchiotto morbidoso...

No... non si tratta di quello, lo scoprirai presto...

Ma la mia indignazione davanti a quella notizia è talmente alta che non riesco a trattenermi e, inginocchiandomi a terra, guardando il cielo urlo un sonoro «NOOOOOOOOOO ANTONINOOOOO IO VOLEVO LA TUA NERCHIAAAAAAAAA»
Tutti i poveri uccelli appollaiati sui rami spiccano il volo e emo nasone sexy boy si gira a guardarmi, confuso e quasi spaventato. «Tut.. tutto.. bene?»
«Si... ogni tanto ho dei momenti un po' così... sono sensibile...»
«Capisco...» taglia corto emo boy.
«Sai... ora che ci penso... non mi sono ancora presentato» dico, camminandogli a fianco.
«È vero. Beh, io sono Matthew... puoi chiamarmi Matt... o Matty😊»
«Va bene... emo boy🥰»
«Non chiamarmi così» risponde immediatamente, in tono serio.
«Dai... ti abituerai a questo nomignolo...» gli sorrido, passandogli un dito sulle labbra, in modo sensuale. «Io sono Ricky, o almeno, credo di chiamarmi così... non ricordo altro» un velo di tristezza si stende su di me.
«Ehi... non ci pensare» mi sussurra emo boy in tono dolce. Mi afferra la mano e mi guarda intensamente negli occhi. «Ti aiuterò io a ricordare chi sei»

Bho ma ti è venuto duro 10 volte nell'arco di un minuto ma ti svegli

Stai zitta.

«Sei sicuro? Potrebbe volerci un po'...» taglio corto per fare la parte del ragazzo misterioso.
«Ho tutto il tempo del mondo per te... tu Ricky hai un qualcosa... di così... non so come dirlo... »
«Provaci...» lo incoraggio, mordendomi le labbra.
Mi accarezza delicatamente i baffi, se li massaggia tra le dita e poi mi stampa un bacio sulla fronte.
«Sei puro... »

Tutto qui? Puro? Ma che cazzo ma sbattimi al muro, dimmi che mi vuoi montare... io non capisco gli uomini di oggi!

«Ah...» resto deluso.
«Dai, seguimi, siamo quasi arrivati a casa» mi afferra per il braccio.

🩸🩸🩸

Matthew

Superiamo una vasta coltre di alberi ed eccoci finalmente nel giardino della mia umile dimora. (Una villa sperduta nei boschi talmente bella che Edward Cullen mi fa una sega... magari.)
Ricky ne resta ammaliato e, come un cagnolino felice, corre su per le scale verso la porta d'ingresso e mi attende con la bocca spalancata per lo stupore. La porta si apre e le mie sorelle, ancora stese a poltrire sul divano mi guardano incuriosite della presenza di Ricky.
«Non sono gay» ci tiene subito a specificare alle mie sorelle, guardandomi.
Le mie sorelle si avvicinano a lui e lo annusano. «Umano...» e mi guardano, come per chiedere spiegazioni. Te lo pappi, te lo scopi o tutte e due? È questo che vorrebbero chiedermi. Solitamente non mi nutro di umani, però ogni tanto uno strappo alla regola lo faccio, anche se non questa volta... forse.
«E che c'è di strano? Voi che siete scusate? Scimmie?» borbotta Ricky, infastidito dall'invadenza di Sophie e Lilian.
«Dalla vostra bellezza si direbbe di sì...» si lascia scappare subito dopo.
Ridacchio cercando di non darlo troppo a vedere. Le mie sorelle da sempre hanno un grave problema di crescita di peli. Li hanno persino in luoghi in cui non pensavo un vampiro li potesse avere. Spesso non c'è bisogno di uccidere gli animali, muoiono solo a guardarle e io cerco sempre di sdrammatizzare.
Inutile negarlo, l'unico figlio figo e con la matranga di 60 m sono io💅🏻
«Matt digli qualcosa!» mi rimprovera Sophie, la più piccola.
«Lo diciamo a mamma e papà!» urla arrabbiata Lilian, la sorella che tra le due, paradossalmente (anche se non si nota troppo) ha meno peli.
«No dai... poi non mi mandano più soldi... » dico.
Compiaciute, tornano a guardare la TV, lasciando soli me e Ricky.
«Un po' troie le tue sorelle, se posso permettermi... » mi dice lui, mentre ci dirigiamo verso la mia stanza.
«Magari! Vedi come un po' di cazzo le renderebbe più simpatiche...»
Ricky ride alla mia battuta e la sua risata mi scalda il cuore... e non solo.
«Ora ti porto nel mio regno... La mia stanza dei giochi... » gli sussurro.
Ricky arrossisce.
«E poi...?»
«E poi vedrai...»



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28 ⏰

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