CAZZO SCUSATEMI VI AMO CIOÈ DAI SIETE STATE TENERISSIME E NON SO PERCHÉ NON MI STATE UCCIDENDO.
Ansia. Ansia. Ansia.
Sono una persona a dir poco ansiosa, sopratutto nei momenti difficili, e questo è uno dei tanti.
La scritta lampeggiante del locale balla insieme al mio cuore che sta per esplodermi nel petto.
Metto un piede fuori dalla macchina e toccando l'asfalto sento già le vibrazioni che provengono dal locale.
Aspettiamo un certo Paolo che mi accompagnerà nel locale.
Dopo dieci minuti di silenzio una moto arriva di fronte all'entrata e la persona che c'è sopra è il mio nuovo accompagnatore.
Un ricciolino si toglie il casco e viene verso di me in tutta la sua bellezza.
Valerio mi si affianca e mi sussurra nell'orecchio, spiegandomi che è uno dei tanti cugini di J e che farà finta di essere un semplice ragazzo per sorvegliarmi.
Camicia nera messa fuori dai pantaloni più che stretti dello stesso colore.
Mi si avvicina e mi porge la mano.
«Sono Paolo, piacere compagna.»
Nel mio solito imbarazzo abbasso la testa e la rialzo velocemente, porgendogli la mano.
«Sono Arianna.» e sono anche molto imbarazzata, è un vero piacere, sì.
Mi sorride e mi stringe la mano, portandomi accanto a lui.
Presi per mano, ci giriamo verso gli altri.
«Bene. Mantenete le distanze. Se serve Paolo sa cosa fare. Tu sta al gioco, sempre. La tua parte la sai. Non sgarrare.» dice Mostro con serietà.
Sento rabbia nel suo tono, e il suo sguardo è fisso sulle nostre mani intrecciate.
Paolo mi da un colpetto sulla spalla e mi sorride, portandomi verso l'entrata.
Guardo gli altri prima di entrare.
Valerio e Mattia mi guardano preoccupati, ma mi lanciano sorrisi sinceri.
Mentre gli altri mi fanno forza con paroline sussurrate che non riesco a capire, se non dal labiale.
Mostro mi guarda con rabbia, ma non è un mio problema.
Entro nel locale con l'ansia.
Ma almeno adesso non sento i battiti del mio cuore, dato che sono coperti dalla musica.
Arrivo di fronte al gruppo di Falco.
Lui è lì, con accanto due ragazze.
Inizio a ballare con Paolo e a fare qualche mossa di strip.
Da ormai due settimane maledico costantemente la danza e chi mi ha fatto conoscere, ma ora mi è molto utile.
Attiro l'attenzione di un po' di persone, ma non di Falco.
Allora mi avvicino sempre di più a lui, facendo sì che lui mi avesse di spalle, o meglio, di culo.
Paolo rideva e scherzava e ogni tanto mi sussurrava un "tutto okay?"
Ricevendo un mio sorriso come risposta.
Falco mi nota e nota i miei movimenti.
È il momento.
Mi stacco da Paolo e vado verso un altro ragazzo, ballandogli addosso, ma non staccando mai gli occhi dalla preda.
Mi rigiro e passo ad un ultimo ragazzo, ballandogli d'avanti.
Siamo faccia a faccia e ormai è il suo turno.
Mi mordo il labbro e passo a lui.
Gli tocco il petto e c'è da dire che è davvero un bel ragazzo.
Si avvicina al mio orecchio e inizia a ridere.
«Falco non solo perché vedo e percepisco quasi tutto, ma anche per la memoria, sai? Mi ricordo di te. Cosa vuoi, stronzetta?» mi chiede con voce strozzata.
«Sinceramente? Te. Quello lì, Mattia, mi ha spiegato chi sei, e sopratutto quanto vali. Non mi accontento solitamente degli scarti. Ecco perché sono qui.» gli dico, sorridendogli maliziosamente.
Mi avvicino all'orecchio e gli lascio piccoli baci che vanno da sotto al lobo alla fine del collo.
Torno sul suo orecchio e gli sussurro un "non farmelo ripetere".
Mi prende per braccio stringendomi e mi mette di spalle sul suo petto.
Due ragazzi intorno a noi ci guardano spaventati.
Ma poi inizia anche lui a baciarmi il collo e si tranquillizzano.
«Se vuoi me allora non ti dispiacerà se ti porto via con me.» mi dice, sempre ridendo.
Inizio a ridere con lui e mi rigiro, aggrappandomi con le braccia al suo collo.
Con un dito inizio a percorrere il tatuaggio che ha sul collo, un drago, e torno con lo sguardo sulle sue labbra.
«Troppo facile così. Perché essere una delle tante nel tuo letto, se tu puoi essere uno dei pochi nel mio?»
«Pochi? Ahah ci credo poco.»
Mi dice fissandomi serio.
«Provare per credere.» dico.
Lo prendo per mano e lo porto verso l'uscita.
Durante il tragitto scoppio a ridere per la frase insensata appena detta, ma continuo per la mia strada.
Esco fuori dal locale e tempo due secondi mi sento pressata sul muro da un corpo.
Falco inizia a baciarmi violentemente e mi mette una mano nei capelli.
Gliela tolgo immediatamente, ricordandomi di avere la cimice nei capelli.
Mi mette la mano sul ginocchio e inizia a salire per la gamba ma lo fermo anche in questo caso.
«Ehi ehi, amico, con calma. Hai la macchina?» chiedo toccandogli i capelli.
«Certo cara, dove andiamo?» mi chiede.
Entriamo in macchina e gli do le indicazioni che erano state riferite a me qualche ora prima dagli altri.
Durante il tragitto lo stuzzicavo, mettendo la mano sul ginocchio e salendo piano, ma fermandomi sempre prima dell'arrivo ai luoghi poco desiderati.
Arriviamo in uno spazio con solo una casa, lontano dalla città e dal caos.
È ora.
Esco dalla macchina e mi tolgo i tacchi.
«Ti dispiace se mi tolgo prima le scarpe?» gli chiedo.
«Tranquilla piccola, ti servirà come cosa.»
Lo guardo stranita.
«Beh, dovrai fare molte cose da adesso in poi.» ride, malizioso.
Mette una mano in tasca e caccia un profilattico.
«Vuoi usare questo? O questa?» dice, cacciando la pistola.
Resto immobile nello spazio, senza muovermi mentre lui mi gira intorno con l'arma in mano.
«Furbo ragazzina, furbo. Non solo Falco. È tutto troppo facile e tu sei troppo sciocca a venire qui da sola, con me.» dice puntualizzando il "con me".
Un brivido mi passa per la schiena a quelle parole e pur essendo vestita in quel momento mi sento nuda.
«Dove sono i tuoi amici? Ti hanno lasciata da sola?» mi chiede.
D'un tratto vedo dietro le spalle di falco Valerio, rosso di rabbia.
«No cazzo, non la lasceremo mai sola.»
Mi scappa un sorriso a quelle parole, ma continuo a tremare.
«Ne sono felice, ma voi siete due, e io resto troppo furbo per voi.» dice lui.
Intanto vedo delle ombre da dietro la casa e Mattia arriva, accompagnato dai due Luca.
Paolo arriva in moto pochi attimi dopo, con dietro Mostro.
È rimasto al locale anche lui?
«Falco noi abbiamo un paio di conti in sospeso, o sbaglio? Eh no, non dirlo. Perché tanto non sbaglio.» dice Mostro.
«Giorgino, caro, possiamo contrattare se vuoi.» dice, questa volta spaventato, il Falco.
Giorgio si mette di fronte a lui e gli punta la pistola contro.
Dice solamente un "no" e poi lo spara alla gamba.
Falco inizia a contorcersi dal dolore e cade a terra.
Al suono della pistola un secondo brivido, poi un terzo e via dicendo ad ogni passo di Mostro.
«Questo è per quello che hai fatto fuori dal locale, e questo è per tutta la merda che hai fatto nella tua vita.» dice, puntando al cuore.
Sento solo un "bang".
Chiudo gli occhi e sento il battito troppo accelerato, la testa che scoppia e le gambe non reggono più.Mi sveglio nel mio letto, a casa, finalmente.
Giro la testa e sento un forte dolore alle tempie, che si placa quando accanto a me trovo Mostro seduto sulla sedia.
Sta dormendo, ma resta comunque bellissimo.
Non lo conosco da molto tempo, ma so che da quel poco che conosco di lui bramo tante cose.
La sua mascella squadrata mi fa letteralmente impazzire, come le sue labbra carnose.
Mi viene un colpo di tosse improvviso, e lui si sveglia subito, guardandomi preoccupato.
«Ehi, è tutto okay?» mi chiede.
«Sì, però ora aiutami ad alzarmi.» chiedo secca.
Mi da comunque fastidio il suo comportamento, in qualsiasi caso.
Mi prende la mano e mi aiuta a sedermi di lato sul letto.
«Vuoi qualcosa da bere?» mi chiede, cercando il mio sguardo.
Lo fisso per alcuni istanti, poi abbasso la testa e quando la rialzo lo vedo di nuovo serio, quasi arrabbiato.
«Giorgio..» inizio, ma vengo di nuovo interrotta.
«Sì? Dimmi tutto, Arianna.» dice speranzoso.
Lo guardo stranita.
Soffre di bipolarità, probabilmente.
«Quando lo hai sparato la prima volta alla gamba e hai detto quella cosa..a cosa ti riferivi?» chiedo curiosa.
La testa continua a girarmi, ma lo stomaco è in subbuglio ogni volta che sono con lui.
Le farfalle non esistevano, erano elefanti e rinoceronti che combattevano.
Non lo sopportavo, ma mi piaceva troppo stare con lui.
«Nessuno ti può toccare in quel modo. Nessuno ti può baciare così.
Ero dietro la macchina e non so quale santo mi ha aiutato a non spaccargli la faccia in quel momento.
Tra un po' sarai solo mia.» mi dice, serio, prima di alzarsi e di uscire dalla stanza.
Senza parole? Già.
Bipolarità? Probabilmente.
Perché solo sua? Mi conosce da pochi giorni, non posso essere solo sua.
Non mi piace avere uno stampino in fronte con la proprietà e l'appartenenza, non lo sopporto proprio.
E non sopporto lui.
Però quel "solo mia" mi fa contorcere lo stomaco.
Come quando sei troppo felice e non puoi urlarlo al mondo, ma senti quel calore proprio sotto al petto.
Ora la mia situazione era questa.
Falco è morto. E adesso? Cosa succederà?
E con Giorgio?
Tutto un casino, ma un bel casino se c'è lui.Vi chiedo umilmente scusa. Sia per il ritardo e sia per il capitolo che fa abbastanza pena.
Tutto troppo in fretta forse. Ma non so, troppe idee e poche forse per scrivere.
Lavoro mattina e pomeriggio e intanto esco e mi godo l'estate, ma so che comunque dovrei aggiornare mooooolto più spesso.
Sono strafelice che piaccia a così tante persone. Siete adorabili!
Ringrazio chi non si è fermata solo ai commenti ma che mi ha scritto addirittura sul profilo.
Tutti troppo gentili, scusate ancora.
Un bacio💋-upinthemars
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Ossimoro. ||Mostro||
FanfictionArianna Apa ha 17 anni e la sua vita è in continuo movimento. Scuola, Danza, Amici e il suo ragazzo, Leonardo. Vive con suo fratello Valerio e la sua vita cambia radicalmente il giorno in cui si trova per la prima volta un pomeriggio a casa, convint...