Lei era qui, proprio a un paio di metri da dov'eravamo seduti.
La sua camminata sicura, quei boccoli biondi che sembravano da soli rendere più luminoso l'ambiente. Il viso perfettamente truccato e quel corpo, fasciato nella divisa della scuola, che aveva fatto, e ci avrei scommesso sul fatto che ancora era così, girare la testa a molti, Peter ahimè incluso.
Provavo per Wendy una sincera antipatia fin dalla prima volta che la vidi alla mia festa di compleanno. E le cose non erano mai migliorate. Non per mancanza di occasioni ma perché tra di noi scorreva, da sempre, una sottile e pacifica indifferenza.
La odiavo perché la invidiavo. Questa era verità. Io non ero gelosa della sua bellezza, del modo che aveva di incantare tutti, ragazzi e ragazze, e portarli a prostrarsi ai suoi piedi. No, non era di quello che si trattava per me.
Io le avevo sempre invidiato e le continuavo ad invidiare una sola cosa. Una soltanto. Ed era Peter.
Odiavo il fatto che lei poteva godere della sua compagnia, delle sue attenzioni, e del suo cuore. Perché era chiaro persino a un cieco che lui non aveva occhi che per lei. Peter pendeva dalle sue labbra e si muoveva come una marionetta, a volte, attorno a lei.
Non mi aveva mai guardata così. Non mi aveva mai concesso libero accesso al suo cuore se non nel modo classico da fratello e sorella. E la cosa peggiore era che io desideravo tutte quelle cose da lui e da nessuna altro.
Vidi Wendy attaccarsi alla bocca di Peter e infilargli dentro la lingua. Osservai il modo in cui lui le strinse i fianchi con le mani, trascinandosela addosso.
E di colpo, smisi di esistere.
Faceva male. Faceva davvero male amare qualcuno in silenzio. Faceva male sapere che non ci sarebbe mai stata una sola possibilità per noi. Faceva male non essere ricambiati. Essere vista e considerata solo come una sorella.
Abbassai lo sguardo, sentendomi profondamente in imbarazzo.
Mi era passata persino la fame. Valutato di alzarmi e allontanarmi da lì, di lasciarli da soli ad amoreggiare. Poi, lo vidi.
Qualcosa, anzi qualcuno, attirò il mio sguardo e la mia attenzione virò in un secondo dalle due colombine in amore di fronte a me a...lui.
Era lo stesso ragazzo che avevo visto il giorno prima. E proprio come un dejavù lo trovai a fissarmi dritto negli occhi con una tale intensità che mi fece tremare le gambe.
Ringraziai di essere seduta altrimenti ero sicura che avrebbero ceduto.
Chi era questo ragazzo? E perché mi faceva sentire così?
«Belle?»
Sussultai quando la mano di Peter toccò la mia. Distolsi lo sguardo e lo puntai sulla coppia seduta di fronte a me.
«Stai bene? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma.»
«No, no, mi ero... Solo distratta un attimo. Scusate.»
Incontrai il sorriso di Wendy, all'apparenza sincero ma qualcosa nel suo modo di fare mi trasmetteva la sensazione contraria. Non la reputavo una ragazza falsa, tutt'altro. Solo che non credevo possibile che una persona fosse sempre così perfetta e composta con tutti a ogni ora del giorno. Sembrava che non ci fosse niente che la scuotesse, che le desse noia, ed era quella la cosa che consideravo altamente improbabile.
«È bello vederti, Belle. Ti trovo molto bene.»
Fissai le sue dita afferrare con delicatezza estrema un riccio che le ricadeva sul viso e arrotolarlo.
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La scelta di Belle
Chick-Lit*OPERA DI Eyra Young su Hinovel* Belle è da sempre innamorata di Peter. Migliori amici da sempre solo che lui non è stato in grado di vedere oltre la semplice amicizia. Lo farà nel momento in cui un altro ragazzo mostrerà un interesse ossessivo vers...