13. Trust, trust who?

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"Look in my eyes,
tell me a tale."
Travis Scott -

Sophie

Camminiamo in silenzio, e una lunga serie di domande mi passa per la testa.

Perché non credere nell'amore?

Cosa te lo impedisce?

Per te cos'è?

Lo hai mai provato?

Te ne è stato dato abbastanza?

«Tu ci credi, vero? In quello puro, dolce, fedele. In quello infinito.» dice interrompendo i miei pensieri.
«Sì.» sento che ride.

«E perché? Suppongo che tu lo abbia già provato.» mi chiede.

«No, magari non lo ho già provato per un ragazzo, ma l'ho visto e me lo hanno insegnato. I miei genitori sono i primi a dimostrarmelo. Si sono sempre amati anche nelle difficoltà: quando mio padre ha avuto quell'incididente mia madre non ha smesso di amarlo. Ha cercato un altro lavoro per guadagnare di più e pagare le cure. La mia famiglia non è ricca, anzi direi il contrario, ma si sono sempre stati vicini, dandosi a vicenda la forza di crescere me, mia sorella maggiore e mia sorella piccola.
Lo capisco anche dai piccoli gesti. Magari un piatto lavato o dei biscotti fatti il pomeriggio stesso dell'anniversario di matrimonio, giusto per festeggiare...»

«...Soprattutto mi è stato dato. L'amore non mi è mai mancato, magari non avevo le ultime scarpe Nike appena uscite, ma a me andava bene così. Mi è sempre bastato l'affetto.» concludo

Sento gli occhi che mi brillano, non sono cresciuta nel lusso ma ho sempre avuto delle persone care al mio fianco che mi hanno sempre supportata.

Mi giro verso di lui. Vedo il suo volto incupirsi sempre di più mentre abbassa la testa.

«Ah...» si limita a dire.

Tra di noi c'è silenzio. Un silenzio assordante, rumoroso.

Quel tipo di silenzio che urla mille cose, che parla al vento.

Quando i pensieri parlano, prendono vita e si affiancano a te.

Lo guardo negli occhi e il silenzio si fa ancora più rumoroso.
Vedo milioni di storie che racconta il suo sguardo.

Ci fissiamo e mi perdo nel colore smeraldo dei suoi occhi... spenti.

«Andiamo.» si alza dalla panchina su cui ci eravamo seduti poco prima.

«Qual è la tua serie preferita?» provo ad attenuare la situazione.

Lui ride, mi accorgo solo ora delle fossette verticali che gli marcano il volto in un modo semplicemente perfetto. Non so se ride per la domanda stupida o perché si è accorto che cerco di  togliere la tensione che c'è.

«La mia serie preferita è Lucifer. La tua?»
«La mia decisamente How I Met Your Mother.» dico decisa.
«Oh mio Dio! Kari è fissata con quella serie.» dice passandosi il volto tra le mani.
«Ha ragione, è bellissima!»
«Ah sì, guardare a ripetizione 20 episodi per stagione da mezz'ora l'uno. Interessante, davvero interessante.»
«Guarda che quelli di Lucifer durano 40 minuti!» mi difendo.
«Sì, ma con Kenzie guarderei anche venti episodi da tre ore.» sorride influenzando anche me.

Sono sul lungomare di Miami a parlare di serie tv con Douglas Roger.
Me lo sarei mai aspettata? No
Lo rifarei? Non lo so.
Questa cosa mi confonde molto, abbiamo parlato di tante cose, abbiamo riso e scherzato come mai non avrei immaginato di fare. Ma io per lui sono solo una sconosciuta.

Mine - tua per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora