14. Jealousy, jealousy

60 23 93
                                    

!! ATTENZIONE !!
In questo capitolo ci saranno scene di violenza accompagnate da un linguaggio scurrile. Non sono pesanti, ma ognuno ha la propria sensibilità, perciò metterò il bollino rosso all'inizio della parte e alla fine così lo potrete saltare tranquillamente.

"I wanna be you so
bad, and i don't even know you"
Olivia Rodrigo -

Jas

«Cazzo, Douglas! Ma stai scherzando!?»
Non ci posso ancora credere che mi abbia risposto così alla domanda di Paranoia.

«Jason ma che vuoi!? Se non volevi questa risposta non mi facevi la domanda!» cammina velocemente per il corridoio.
«Ma io contavo su "Kenzie", come sempre!»
«E allora? Oggi non è stato così.» ma come poteva prenderla così tranquillamente?
«Spero che tu mi stia prendendo per il culo.»

Si blocca di scatto e si gira verso di me.
«Adesso mi spieghi quale cazzo è il problema. È un gioco, abbiamo diciotto anni, siamo grandi e vaccinati. Calmati!»

«Ma l'hai sempre detto tu.» sussurro.
«Jas, so quello che faccio.» mi rassicura.

È vero, lui sa sempre quello che fa, Douglas si può definire il più "responsabile" del gruppo... beh responsabile tra virgolette, si infila ogni giorno in mille casini, però riesce sempre a usicrne.

Ma non in questi casi.

«E comunque prima l'ho vista.» come non detto.

Ha sempre amato fare cose delle quali conosce la pericolosità.
Più la situazione lo ferirà più lui ci si butterà dentro.

Non che in quattordici anni di amicizia ci abbia mai detto cosa lo fa stare male, ma una di queste è fottutamente evidente, e adesso ci sta giocando come se nulla fosse.

«Non voglio sapere altro.» rispondo secco.

«Dou, stai attento.»
«Certo, Jas.» provo a salutarlo ma lui se ne va prima che io possa aprire bocca.

Sono preoccupato per lui.
Oggettivamente è uno stronzo, bastardo, senza cuore, che non si meriterebbe nemmeno mezzo centesimo. Ma in questi anni mi sono affezionato molto a lui. Quando hai bisogno alla fine c'è sempre, anche per la minima cazzata se lo chiami viene da te. Ovunque tu sia. Qualunque cosa lui stia facendo.

Con le persone è freddo e distaccato ma si capisce chiaramente da come si comporta con Mackenzie che se vuole ci tiene.

In fondo questo suo comportamento lo capisco: di cinquanta persone che lo conoscono e che si reputano "amici", quarantanove lo fanno per i soldi e la popolarità.

«Ciao, Jason!» sento la voce di Jhonny che viene verso di me.
Jhonny è un mio compagno di basket, con il quale la maggior parte delle volte mi alleno.

«Pronto per gli allenamenti di oggi?» continua.
«Sempre.»

Siamo negli spogliatoi della palestra e mi sto legando le scarpe.

Amo la sensazione di adrenalina ogni volta che entro in questo posto.
Che sia allenamento o gara, tutto sparisce e rimane solo lo sport.

Ho iniziato a fare basket a cinque anni proprio perché volevo seguire Jhonny, e tutt'oggi mi ritrovo qua, nella palestra in cui sono cresciuto a giocare e a cercare di vincere ogni partita.

Amo il basket perché quando lo pratico stacco tutto. Il mondo che mi sta stretto addosso si allarga e un sospiro di sollievo si fa spazio nei miei polmoni.

Mine - tua per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora