Una pizzeria ai confini della Galassia (seconda parte)

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Se le pizzerie potessero parlare, direbbero una sola parola: MORTE.

Eh sì, perché quel Viandante aveva fatto una cosa che definire orrida è poco! Al confine fra il cringe e il trash, fra la morte e la vita, vi è la pizza con l'ananas. Sono sicuro che la maggior parte delle morti nella Galassia siano dovute a qualche divinità cosmica arrabbiata con l'umanità per la creazione di una tale aberrazione.

-Ananas – il tipo continua insistentemente a chiedere sta roba.

Mio padre lo guardava, noi continuavamo a guardarlo, il Viandante ci guardava a sua volta, Renato Zero ci osservava fuori dalla finestra.

-Questi non sono i migliori anni della mia vita! - esclamò quest'ultimo.

-Oh ma sta zitto tu! - gli urlò nostro padre – Comunque, io ti conosco, - continuò rivolgendosi all'avventore - tu sei quel bastardo del Terzo Generale dell'impero, Enoch.

-Proprio io, fighetta, sono quello del terzo capitolo.

"Ohhhhh" un coro di stupore si levò dalle nostre labbra.

-Un attimo, non l'avevate capito? Davvero? - chiese quasi a sfottò il crucco.

Xexe alzò timidamente la manina: - Posso fare una domanda?

-Dimmi, scricciolo.

-Ma chi sei davvero tu sotto le bende?

-Ottima domanda, ma per adesso facciamo che rimaniamo tutti nel dubbio, ok?

-Ok...

-Ora avrei anch'io una domanda... – aggiunse mia madre – Come si collega tutto questo con la storia principale?

-Anche questa è un'ottima domanda, ma che ne dici di far rimanere nel dubbio ancora un po' i lettori?

-Fermi tutti, ora devo fare anch'io una domanda! - esclamai alla fine – Io sono il Dark del futuro? Quello che attacca Kasumi? E se sì, lei chi è davvero?

-Ragazzino, tu fai troppe domande. E ciò che allo zio Enoch e alla zietta Camelia dà più fastidio sono le domande inutili destinate a rimanere senza risposta per ancora un bel po'. Quindi facciamo così, adesso tu ti svegli e facciamo una bella chiacchierata.

All'ultima parola, Enoch schioccò le dita e come un vetro che si frantuma in mille pezzi, la realtà stessa iniziò a sgretolarsi. Papà e la mia famiglia divennero frammenti acuminati che si sbriciolarono a terra e della mia vita non rimase che uno sfondo nero ove i ricordi di me e Kasumi e la mia famiglia venivano trasmessi come intrappolati in delle bolle di sapone.

-Bella merda - mormorò Enoch prima di sparire anche lui in pezzettini.

Non ci volle poi molto che anch'io mi svegliassi.

Ero ancora nella caverna, quella dell'ultimo scontro con Kasumi. Oh, la mia Kasumi, la mi dolce e aspra Kasumi. Vita che...

-E basta con 'sta lagna, sono due capitoli che ce la mena con la poesia e...

-Suvvia, Miss Camelia, lasciamo che il nostro Dark riprenda conoscenza.

La donna mise le mani conserte, quasi infastidita dalle parole di Enoch. Ma non aggiunse nulla, limitandosi a scuotere la testa.
Infine, dopo un lungo sbuffo, si svoltò verso di me, squadrandomi da capo a piedi... mi sentivo denudato e violato di fronte a ciò.

-Perché sei davvero nudo, verme!

-Oh... - e detti un'occhiata alle mie parti basse – per fortuna è tutto intero.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01 ⏰

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