Facciamo un gioco

2 0 0
                                    

"Vedo...Vedo... Un marcio in divisa da pompiere"
CRAM!!!
"Complimenti ora tocca a te sorellina.
" Non mi diverto più fratellino."
"Facciamo un gioco?"
Sparare agli infetti dai tetti gemelli dell'edificio in cui abitavamo e vivevano era un semplice passatempo che praticavano dall'età di otto anni.
Ma un gioco era diverso.
Era diverso ogni volta.
Perché chi lo proponeva doveva inventarlo.
Fratellino e Sorellina avevano sempre vissuto assieme ma separati.
Il Vecchio,il Dottore li aveva fatti nascere e gli aveva raccontato.
Il mondo era pieno di persone;le città erano piene e la notte erano luminose.
Poi era arrivata la malattia.In silenzio aveva contagiato quasi tutti senza che nessuno se ne accorgesse.
Quando le persone se ne accorsero fu già troppo tardi.
Un contatto minimo e si moriva in poche ore.Se si era fortunati.
Altrimenti si diventava un Infetto.
Ne' morto ne' vivo.
Gli infetti attaccano tutto ciò che è vivo e caldo per mangiarlo.
Gli infetti hanno sempre fame ma non sono tutti uguali
I tonti sono lenti e stupidi
Gli idrofobi sono veloci e rabbiosi
I bestioni sono grandi e grossi
Gli scheletri sono magri e silenziosi
I marci sono quelli che cominciano a disfarsi.
Il vecchio,il dottore gli aveva insegnato
Gli infetti si sarebbero difatti tutti prima o poi anche se ci sarebbe voluto molto tempo. Gli infetti non si riproducono.Gli infetti non fanno l'amore.
Nemmeno fratellino e sorellina potevano farlo.
Li aveva chiamati così perché se ne ricordassero sempre.la malattie non li aveva colpiti ma dormiva dentro di loro.
Un contatto intimo e si sarebbe risvegliata uccidendoli.O peggio.
Il vecchio,il dottore aveva dato loro un motivo per vivere.Una Missione.
Giù in profondità;nelle fondamenta dell'edificio vicino al cuore pulsante del generatore al Cesio.
Una nuova generazione non colpita dalla malattia attendeva crescendo in vasche amniotiche.
Attendeva dormendo,crescendo e sognando.
I sogni era il mormorio di macchine pensanti.
I sogni erano insegnamenti,conoscenze e istruzioni.
A tempo debito la nuova generazione avrebbe ripopolato il mondo di persone,come prima anzi meglio.
Fratellino e Sorellina avrebbero dovuto costudire e proteggere tutto questo.
Ma la difficoltà più grande non era tenere tutto in ordine e funzionante con scorte sempre più esigue.
Ne' il pericoloso maggiore erano gli Infetti che,attaccavano in orde,tentavano d'infiltrarsi o attendevano al varco quando uscivi per cercare cibo e materiali utili.
La difficoltà maggiore era vivere assieme con l'imperativo di stare separati.
Il pericolo maggiore eri tu,i tuoi desideri per l'unica persona con cui vivevi.
E lei era un pericolo per te.
Per questo avevano inventato i giochi.
Era tutto iniziato per caso...Fratellino o forse Sorellina stava prendendo il sole su uno dei tetti e l'altra o l'altro era rimasto a guardare.
Poi la cosa si ripete' più volte in modo consapevole.
Poi iniziarono a scambiarsi video messaggi dove si davano piacere da soli.
Arrivarono a toccarsi una di fronte all'altro separati da una pannello di vetro blindato.
E da quella volta presero, a turno, a proporre giochi sempre più diversi.
TRE ORE DOPO
Messaggio -Sorellina.Livello-2-
-Arrivo-
-Sei nella sala centrale?-
-Affermativo-
-Indossa la tenuta N.B.C. e prendi il pungolatore che ti ho lasciato-
-Possono Togliermi tutti i vestiti?-
-Certo che si sono nudo anch'io.Ti aspetto nella cella-
La cella era uno stanzone chiuso da una porta blindata e che comunicava con l'esterno tramite due saracinesche corazzate.
Fratellino la stava aspettando lì assieme a due tonti un maschio ed una femmina all'incirca della loro età intenti a dividersi ciò che restava di una gallina.
I tonti erano troppo presi dal cibo e finché loro fossero rimasti silenziosi non si sarebbero accorti di loro.
Sorellina era confusa.Che gioco era? Quali erano le regole?
Fratellino si mosse silenzio arrivando alle spalle dell'infetto femmina.
Il pungolatore non era un semplice stick elettrico.
Inviava impulsi in grado di controllare i movimenti e stimolare i centri nervosi basali anche se compromessi.
L'infetto femmina scatto' in piedi iniziando a dondolare e dimenarsi.
Poi con le mani strette ad artiglio afferrò il bordo della scollatura del top scolorito che indossava cercando di strapparla.
L'infetto maschio s'era limitato ad alzare la testa e a guardarla con occhi spenti.
Sorellina capì come si giocava.
Fece alzare il maschio mandando le sue labbra spaccata contro la guancia butterata di lei in una parodia di un bacio affettuoso.
Le braccia della femmina si mossero a scatti stringendo la vita del maschio le cui mani si aggrapparono alle spalle di lei.
La coppia fu fatta dondolare come se stesse ballando.
Poi la mano della femmina si staccò dalla vita e fu piazzata fra le cosce con uno schiaffo secco.
Fratellino glieli aveva fatto fare usando il pungolatore che impugnava con la mano destra mentre col la sinistra si toccava l'inguine.
"Sotto e' nudo" Penso' Sorellina sfiorandosi il seno con la mano libera.
Mentre con l'altra...
Non si limitò a guidargli la testa lungo il collo fino alla scollatura ma stimolò al massimo il suo sistema limbico affinché lo facesse con irruenza .
La femmina sembrò avere una reazione autonoma. Continuava a fare quello che gli era imposto ma mettendoci del suo.
Fratellino baro' tagliandole il top da dietro affinché riuscisse a levarlo.
Aveva ancore delle tette passabili e sorellina ci diresse contro la faccia e le mani di quello che,ormai,era la sua infoiata marionetta.
Anche lei decise di barare slacciandogli i pantaloni.
Da quello che rimaneva dei boxer spuntava il mummificato rimasuglio di un pene in erezione.
Davvero una sorpresa.
Fratellino forzo' la sua marionetta a spingere l'altra al suolo per accovacciarsi su di essa a gambe aperte.
Sorellina Guido' le mani della sua a strappare i resti della gonna che L'infetto femmina indossava.
Smisero quasi del tutto di controllarli limitandosi a guidarli perché si facessero quello che loro non potevano farsi.
La femmina faceva al maschio ciò che Fratellino avrebbe voluto che Sorellina gli facesse.
Il maschio faceva alla femmina ciò che Sorellina avrebbe voluta da Fratellino.
Rimasero a guardarli toccandosi.
Fratellino venne per primo ma aspetto' l'orgasmo di Sorellina.
Poi con un punteruolo li elimino' entrambi esclamando gioviale:
"Il bel gioco dura poco!Pulisco tutto io.Ma la prossima volta tocca a te."
Da dietro la maschera antigas Sorellina sorrise.
Il nuovo gioco era stato molto bello...
Forse si sarebbe potuto ampliare o fare delle varianti.

Sette passi nel delirio Where stories live. Discover now