9. Gregorio - nella realtà

2 1 0
                                    

Non ci stavo più capendo nulla: prima Davi non vuole più sapere nulla su Keira, poi mi ordina di uscire con lei per capire cosa pensa di lui. Di nuovo. Secondo me non lo vuole ammettere, ma è ancora innamorato di lei.
Il pomeriggio del 14 marzo arrivai alle 16 sotto casa di Keira, e poco dopo uscì anche lei, in bici come me. La mia bici era nera, mentre la sua azzurra. Mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo. Era tutto uguale, tranne il legame tra me e lei: eravamo inseparabili, per questo Davi aveva scelto me, sapeva che Keira di me si sarebbe fidata, e quindi mi avrebbe confidato tutto.
"Ciao!" la salutai sorridendo.
"Ciao, Greg!" ricambiò il saluto.
Sembrava felice di vedermi.
Facemmo tutto il giro del paese, poi ci fermammo in gelateria, dove io presi un gelato al pistacchio e lei al cioccolato, poi arrivammo al parchetto. Durante il tragitto parlammo molto, ma preferii tenere l'argomento "Davi" per quando eravamo soli.
"Ehm, avrei bisogno di parlarti, ti porto in un posto, seguimi" le dissi, serio.
Lei mi obbedì senza fiatare.
Buoni gusti che ha Davide però, eh?
NO, lei è di Davi. Però un assaggio....
NO.
Uffa, mi costava molto fare finta di non provare nulla per lei. Nessuno a parte me e Teo lo sapeva.
Arrivammo al "rifugio segreto" dei miei amici. Ora anche lei era una di noi, no?
"Stai attenta alle piante, è pieno di edera" la avvisai, ma non mi sentì.
Cazzo, devo farlo.
"Aspetta, ti aiuto io".
Mi avvicinai a lei e la presi in braccio. Subito si imbarazzò. Un po' anche io, ma non lo mostrai.
Quella voglia di lei però non mi era ancora passata.
La posizionai sopra al muretto, poi mi sedetti di fianco a lei. Eravamo molto in alto, meglio se le restavo vicino.
"Ti ho portata qui perché me lo ha detto Davide" iniziai.
"Dovevo immaginarlo centrasse lui, anche se speravo volessi dirmi qualcosa tu..." sospirò Keira.
"Tu ora stai zitta e mi ascolti" le ordinai, e mi fece male.
Lei annuì, quindi io iniziai a parlare, di nuovo.
"Mi ha mandato lui perché essendo il suo migliore amico, mi ha detto che ci state riprovando una terza volta a stare insieme. Per me va bene, però non voglio che lui poi stia male, come non voglio che stia male anche tu. Mi piacerebbe vedervi insieme. Quindi trattatevi bene. Mi ha mandato per sapere cosa pensi di lui e cosa provi nei suoi confronti" le spiegai.
Lei aveva ascoltato tutto, e le diedi un po' di tempo per pensare, poi parlò anche lei.
"Non so cosa dire, sinceramente...però mi piace ancora molto, lo sai".
Quelle parole mi colpirono come una coltellata al cuore.
E non resistenti più.

in un altro mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora