Natale

131 10 2
                                    

Camminando per le strade di New York,fissavo i miei stivaletti marroncini fin troppo usati mentre mi stringevo ancora di più dentro il mio cappotto color avorio. Il natale era alle porte e,nella cittá in gran fervore,si respirava finalmente un'aria felice.La strada che percorrevo ogni volta uscita dall'ufficio del dott. Jamie ora era circondata da mamme sorridenti che uscivano con le mani piene di buste,probabilmente regali per i propri figli che ancora credevano alla magia di Babbo Natale.
Il natale è una delle feste più belle di tutto l'anno,quella che aspetti con ansia e allo stesso tempo con allegria.Puoi rilassarti guardando i piccoli fiocchi di neve scendere dal cielo,con i quali,poi,i bambini decoreranno i prati delle loro case con bellissimi pupazzi di neve.Si,il natale è proprio bello. Arrivata davanti al mio monolocale,estraggo dal mio cappotto le chiavi e,aprendo la porta,entro,e lasciando fuori l'aria gelida invernale. Mi tolgo gli stivaletti,lasciandomi indosso solo i miei amati calzetti rossi e mi incammino verso la cucina in cerca di qualcosa da mangiare. Il monolocale è piccolo,ma molto accogliente e l'unico che posso permettermi di pagare con i soldi che guadagno. Vi starete chiedendo,dove siano i miei genitori. Probabilmente a quest'ora ubriachi e stesi su un letto di erba dall'altra parte di New York.
In parte è stato il loro disinteresse nei miei confronti ad obbligarmi a cercare delle cure oggi. Il disinteresse da parte di una figura così importante,come quella di un genitore porta seri problemi mentali dei quali,probabilmente,la maggior parte della gente non si rende nemmeno conto. Ma poi,non siamo sempre noi figli a subirne le conseguenze? Io credo di si,ma non esiste nessuna macchina del tempo da poter usare quando capiamo i nostri errori in ritardo. Quando capiamo che la vita non gira solo intono a noi e che la spiegazione più semplice non è sempre quella giusta.

Sul bordo del per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora