Capitolo quattro

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Non potevo credere che lui mi avesse appena chiesto una cosa del genere, eravamo venuti in questa vacanza con l'unico obbiettivo di rimanere solo noi amici, di non far entrare nelle dinamiche che sarebbero accadute nessun altro, poiché volevamo creare nuovi ricordi solo nostri.

"Vuoi la verità?" dissi al moro che cercava una risposta alla sua domanda

"Si, certo" mi rispose

"Allora si, sarebbe un problema, lo sarebbe per me ma come immagino lo sia anche per gli altri, prima di partire ci eravamo promessi di rimanere solo tra di noi, non mi sembra il caso di invitare una sconosciuta"

"Io non lo vedo cosi un problema, non è poi cosi sconosciuta"

"Andrea la conosci da non più di sei ore, come puoi dire che non la sia su" 

Avevo i nervi a fior di pelle, speravo che tornasse in se e ammettesse che avevo ragione, ma il povero signor Locci non aveva intenzione di mollare la presa e perciò continuammo a litigare per una buona mezz'ora concludendo che lui avrebbe chiesto il consenso agli altri a colazione, lo avrei ucciso, decisi di andarmene a dormire sul divano.

Il momento della colazione arrivò purtroppo in un batter d'occhio e io non potevo farcela a reggere un'altra discussione.

Tutti si riunirono in veranda dopo la chiamata di Andrea che fece ai miei amici la stessa domanda, ero sicura che non avrebbero accettato, ma forse mi sbagliavo.

"Per me è assolutamente un no" disse Pietro guardandomi e accennandomi un sorriso, ero seduta a sorseggiare la mia tazza di latte cercando il meno possibile di rientrare in questa conversazione.

"Anche per me"     "Concordo"  

dissero Huda e Gin, anche loro guardandomi, non sapevano nulla di quello che iniziavo a provare per Faster, ma d'altra parte erano le mie migliori amiche, lo immaginavano.

Tutti i restanti del gruppo però, si trovavano d'accordo sul fare venire Martina con noi, quindi a quel punto non ce la feci più e sbottai

"Ma io mi domando se state scherzando, voi veramente volete far venire con noi una sconosciuta? ripeto, è una SCONOSCIUTA" sottolineai "avevamo detto che saremmo stati solo tra di noi"

"Emma ha ragione" disse Pietro, però, nonostante ciò, gli altri rimasero sulla loro idea e non ci fu nulla da fare dato che eravamo 4 contro 6.

Tornai velocemente in camera indossai un costume, un pantaloncino e un top, raccattai la mia pochette della saint barth nella quale infilai l'iqos il portafoglio e le chiavi della villa, scesi al piano di sotto e annunciai al resto del gruppo che non sarei andata con loro all'escursione mattutina ma che ci saremmo visti direttamente per andare al catamarano, avevo bisogno di stare un pò da sola.

Huda si avvicinò a me e disse "anche io vengo con te, non ho molta voglia di stare con loro oggi" annuii, aspettai che prendesse le sue cose e ci incamminammo in spiaggia.

Ci sdraiammo su dei lettini, mi accesi una terea e delle lacrime mi uscirono spontaneamente.

"Su, ora puoi dirmelo" mi disse la mia amica rivolgendomi uno sguardo di comprensione, aveva capito tutto, come immaginavo.

"Io non lo riesco più a sopportare" scoppiai in un vero e proprio pianto liberatorio e la mia amica mi afferrò le mani "con Andrea sin da piccola ho sempre avuto un bel rapporto, fatto da alti e bassi perché comunque litighiamo sempre per la minima cosa, ma comunque non posso dire che non sia un bel rapporto, è da però qualche mese che mi sto accorgendo che provo qualcosa per lui, nonostante sia consapevole di non avere opportunità dal momento che lui non riesce ad avere una relazione seria, solo che vederlo sempre con una diversa mi fa stare male e anche il fatto che ora voglia invitare questa , che è letteralmente una sconosciuta, nella nostra vacanza mi distrugge io non so se riuscirò a sopportare questa cosa stasera"

La mia amica mi abbracciò e mi disse "chi lo sa oltre a me?" 

"Pietro" le risposi

"Capisco, immaginavo, non sono molto brava con le parole di conforto ma posso solo consigliarti di buttarti, Andrea è quel che è, questo si sa, ma se trovasse quella giusta sono sicura che potrebbe cambiare, e tu potresti essere quella giusta"

"Non credo proprio, lo conosco, non potrei mai piacergli"

"Ma perché no! sei una ragazza meravigliosa, gentile, buona, educata, disposta a sacrificare se stessa per gli altri, io credo che tu potresti piacergli eccome, io sono convinta che lui indossi soltanto una corazza e che dietro i suoi comportamenti ci sia ben altro che noi non sappiamo, ma che tu potresti fargli buttare fuori"

"Ti voglio bene Huda, grazie, non so cosa sarebbe successo se tu non fossi venuta con me"

"Anche io ti voglio bene"

Mi ripresi un pochino e passai la mattinata con la mia amica tra lettino e svariati bagni, arrivarono però le 16 e fu il momento di tornare in villa per prepararci, avrei voluto che questo momento non arrivasse mai.

Indossa un vestitino corto bianco e dei sandali alla schiava, appena Andrea entrò in camera non fece in tempo a dire una parola che io me ne andai, non avevo testa di parlare con lui, non ancora.

Una volta arrivata al piano di sotto trovai Marco e Jacopo che parlavano e decisi di unirmi a loro.

Quando tutti furono pronti iniziammo ad avviarci verso la meta e ad un certo punto sbucò Martina, speravo che fosse solo un brutto sogno ma non era cosi, Andrea le si avvicinò e la prese sotto braccio, cosi Pietro si avvicinò a me e disse 

"Mi dispiace" 

"Non è colpa tua Pie"

"Lo so, ma mi dispiaccio da parte degli altri"

Accennai un sorriso

"Cosa hai fatto oggi?" mi domandò

"Sono stata in spiaggia con Huda tutto il giorno, le ho raccontato tutto"

"Hai fatto bene, dovresti parlarne anche con Gin secondo me"

"Si, hai ragione, lo farò"

Arrivammo in questa splendida laguna nella quale c'era il nostro catamarano armeggiato, salimmo e iniziammo a farci dei drink con le cose che ci erano state messe a disposizione, iniziava ad arrivare il tramonto, l'atmosfera era magica così iniziai a fare delle foto, tutti eravamo felici e spensierati, il moro e la sua conquista invece, si trovavano in un angolino, lei seduta sopra di lui, si baciavano, mi rigirai per non guardare ulteriormente quella scena, non ce la potevo fare

La serata passava in fretta, quando a un certo punto una mano picchiettò sulla mia spalla, mi girai, era Andrea

"Possiamo parlare?" mi disse


SPAZIO AUTRICE

ciao ragazzeee, spero stiate bene, eccomi con un nuovo capitolo che riconosco non essere nulla di entusiasmante, ma d'altronde siamo ancora proprio all'inizio della storia, tenetevi pronte perché tra un pò ne arriveranno delle belle.

Io come sempre vi mando un grosso bacio, se avete voglia lasciate una stellina e un commento <3

Noi ci vediamo presto!

Posso provare a cambiare per te- FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora