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Delilah 🎶

Sentirsi inferiori agli altri mi ha accompagnata fin da quando ero una bambina.

Trovavo un po' di pace solo nella danza.

Ogni volta che ballavo dimenticavo tutti i problemi, per una volta c'ero io al primo posto.

Amavo con tutta me stessa mio fratello Liam, ma sentirsi dire continuamete che lui era perfetto e io n, faceva male.

Lui cercava di non farmaelo pesare con dolci parole, ma ogni volta che ero in camera sola, i pensieri mi invadevano.

Da quando è morto, mamma e papà mi prestano più attenzioni, ma essendo cresciuta in poche parole sola, ho imparato a cavarmela da sola.

Adesso sono più attenti e io non voglio creargli altri problemi.

<< lilah puoi scendere un attimo?!>>.

<< arrivo mamma>> .

Scendo le scale e vedo i miei genitori molto seri.

<< abbiamo ricevuto una telefonata>> papà è sempre così serio, ma la mamma è sempre solare.

<< di che tipo?>>.

<< ci ha chiamato il detectiv Adams, hanno detto che non avendo trovato l'assassino, arichivieranno il caso>>.

<< non possono farlo!>> urla sentento le lacrime salire.

<< tesoro, anche noi dobbiamo andare avanti>> sussurra mia madre << io voglio giustizia per Liam>> urlo.

<< Liam ormai è morto, lilah, non possiamo fare più nulla>> dice mio padre duramente << si invece, possiamo e dobbiamo cercare il colpevole>> scuotono la testa in disaccordo.

<< no tesoro, lasciamo il mondo com'è>> << il mondo com'è... stiamo parlando vostro figlio, lo avete già scordato?>>.

<< certo che no tesoro>>.

<< smettetela! non fate finta che vi importi di me>>.

Mio padre si alza incazzato e sento la guancia bruciare, mi ha tirato uno schiaffo.

Non gli do la soddisfazione di vedermi piangere.

<< abbiamo sempre fatto tutto per il vostro bene>> una risata amara esce dalla mia bocca.

<< allora perchè non volte trovare il suo assassino?>> .

<< siamo stanchi di soffrire, è passato un anno, tesoro, vivi e lascia vivere>> << peccato che lui sia morto>>.

<< Delilah! adesso basta>> urla papà facendomi sobbalzare << e dovesse morire qualcun'altro nello stesso modo?>>.

<< non sarà un problema nostro>> dice papà con nonchalance << invece sì, perchè non avete combatutto per trovare l'asassino>>.

Mi guardano tutti e due furiosi << vai in camera tua! ed esci solo quando ti sarai schiarita le idee>> << le miei idee sono molto chiare già adesso>>.

Salgo in camera mia aprendere le cuffie, e poi scendo nuovamente pronta a d uscire.

<< dove pensi di andare?>> << a ballare>> dico dandogli le spalle.

Senza aspettare una risposta esco sbattendo la porta.

Arrivo in sala, slaccio la felap lanciandola sulla panchina, per poi far partire la musica.

BAD BLOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora