Con lo sguardo fisso sulla mia ossessione, osservo i due agenti ammanettare e portare via Kate da quella topaia dove viveva prima di trasferirsi da me.
L'unica cosa che vorrei fare è scaraventarmi fuori dall'auto, raggiungerli e spezzare il collo ad entrambi.
Calma, Alex. Ragiona. Non fare niente di avventato.
Tipo mettertela dentro casa? Velasquez non sarà contento quando lo scoprirà.
«Cazzo!» Il sangue mi pompa forte nelle vene. Apro e chiudo i pugni sulle cosce ad un ritmo esasperante, contando fino a cento. Non è il momento di fare lo stupido.
E allora perché vedere le loro sporche mani sulla sua pelle mi manda fuori di testa?
Perché sento il bisogno di salvarla dagli altri quando so che l'unica cosa di cui dovrebbe aver paura sono io?
«Signore?», Carlos, il mio autista -rido all'eufemismo di quella parola per cosa in realtà fa davvero per me- aggrotta le sopracciglia. Osservando i miei movimenti dallo specchietto retrovisore, dice, «Devo intervenire?»
Scuoto la testa. «Metti in moto. Torniamo al 'Black Pearl'».
Il fumo della sigaretta filtra i miei polmoni in maniera calma e regolare una volta che la volante con Kate dentro è sparita dietro l'angolo. Poco dopo, Carlos si immette nel traffico. «Ci penserò io più tardi», aggiungo tra una boccata e l'altra.
Quando poco più di una ventina di minuti dopo accostiamo davanti ai vetri neri della struttura, Carlos spegne il motore; i suoni di sottofondo della radio si mischiano al rumore delle sue dita che tamburellano sul volante nervosamente.
Sto caricando la mia nove millimetri quando la pressione del suo sguardo sulla mia pelle attira la mia attenzione. Infilo i bussolotti mancanti nel caricatore. Senza spostare lo sguardo, lo incito con la testa dandogli il via libera per parlare.
«Cosa pensa che farà lui quando...»
«Quando cosa?», lo interrompo. Le mie dita accarezzano il metallo nero del caricatore. Carlos si schiarisce la gola e esita un momento prima di riprendere a parlare.
«Quando si renderà conto che non si è attenuto al piano, intendo. Cosa farà secondo lei, signore?».
Le mie dita accarezzano il metallo nero del caricatore prima di fermarsi sulla canna della pistola.
«Non vedo come possa venire a sapere qualcosa». Alzo lo sguardo e i miei occhi si fissano sullo specchietto. «Pensi che possa esserci qualche soplón dentro questa macchina, Carlos?»
«Mi stai minacciando, Angelito?», sbuffando, incrocia le braccia al petto. «Devo ricordarti chi ti puliva il culo da piccolo, hijo?» inarca un sopracciglio, gli occhi due fessure che mimano i miei. Ti sfido a dire il contrario, mi comunica con il pensiero.
Butto la testa all'indietro quando una risata mi scoppia dalla gola.
Il mio petto è scosso dagli spasmi della risata al ricordo di quando -davvero- Carlos mi cambiava i pannolini e mi puliva il culo. Oh si. Il nostro autista ha fatto ben più di questo per me. Ma non è ora il momento di ricordare i vecchi bei tempi.
«Vaffanculo». Faccio scivolare la pistola nella fondina dietro la mia schiena e apro lo sportello.
Ho già un piede sul selciato davanti all'ingresso del "Black Pearl", quando mi viene in mente un dettaglio. Faccio dietro front e raggiungo di nuovo l'auto, questa volta al lato opposto di quello di Carlos.
«È Ángel, ora. Non sono più Angelito».
Traduzione parole:
Soplón: spia.
Angelito: angioletto.
Hijo: figliolo
Ángel: Angelo.
❤️🔥 Spazio autrice ❤️🔥
Sorpresa!
Un capitolo corto, lo so, ma volevo darvi qualche maggiore dettaglio su chi sia Alex!
Ve lo prometto, manca poco ai capitoli con il POV di Alex che saranno molto più lunghi.
Perché? Restate qui e lo scoprirete.
Cosa ne pensate del capitolo?
Vi piace il nostro Angel? ❤️🔥
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo?🤭🤭🤭🤭
Questo era l'ultimo capitolo prima di ferragosto; Alex e Kate torneranno nei giorni successivi al 15.
🐍🐍🐍🐍🐍🐍❤️🔥🥀🥀
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Spero di poter aggiornare prima di ferragosto!
❤️🔥 Fatemi sapere se volete l'altro capitolo. ❤️🔥
A presto,
Federica. 🥀
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Unthought of Love
ChickLit«Chi sei, tu?» «Credo che in fondo tu lo sappia, Kate» «Mi hai mentito!» «Bugia, omissione. Semantica. Quello che conta, 'loca', è che ho vinto, io». «Hai vinto, si. Ma a che prezzo?» ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Lei era uno degli avvocati...
