Kate. Kate. Kate.
La mia dolce ossessione sta iniziando a sospettare qualcosa per caso?
Nah. Non credo.
L'unica cosa che non sopporto è vedere la sfumatura perfettamente ambrata dei suoi occhi perdere colore come successo quando eravamo in centrale e poco fa quando mi ha piantato in asso davanti al locale.
Per l'ennesima volta.
Sta iniziando a starmi sui nervi questa sua abitudine.
Non lo sa che non può sfuggirmi?
Il tessuto di pelle nera dei sedili dell'auto scricchiola con il peso del mio corpo. Ripongo la mia nove millimetri nel cruscotto prima di mettere in moto.
Inizialmente, la voce dei due che discutono in radio sulle notizie del giorno mi distrae per qualche minuto.
Sparatorie, furti, rapimenti. New York sta diventando sempre di più il covo di criminali che non sanno mantenere un basso profilo.
Non come noi della Venomous Brotherhood.
Sappiamo come passare inosservati. Sappiamo come restare nell'ombra. Sappiamo come muoverci tra le fila più potenti e non far allertare gli occhi sbagliati.
Una sola parola: corruzione.
Sono un avvocato, io, dopotutto. L'emblema della giustizia, no?
Non sorprendetevi. Perché credete che il mondo vada così? Pensate davvero che i più ricchi e potenti abbiano buone intenzioni?
Svegliatevi, cazzo.
Non fidatevi di chi vi fa credere che abbia a cuore il vostro interesse. O l'interesse per i più deboli se per questo.
I soldi, il potere, la crudeltà muovono il mondo. Non altro.
Ma se c'è una cosa che i soldi e il potere non possono eliminare è lo sguardo malinconico di Kate dalla mia testa. Vorrei poter scacciare via quella sua aria stanca e avvilita. Colma di disprezzo verso se stessa.
Come se accettare i miei soldi e il mio aiuto potessero in qualche modo dimezzare il suo valore come persona.
Cazzate. Chiedere aiuto è perfettamente naturale.
A volte le persone credono che chiedere aiuto sia una cosa da deboli. Tutto il contrario.
Chiedere aiuto è simbolo di maturità. Accettazione verso il fatto che non siamo invincibili.
Non siamo macchine funzionanti ventiquattro ore su ventiquattro.
A volte è necessario fare un passo indietro e dire: non ce la faccio da solo. Puoi aiutarmi?
E Kate Anderson non dovrebbe sentirsi nella posizione di non poter chiedere aiuto. A me, soprattutto.
Soprattutto perché è una delle donne più forti che abbia mai conosciuto e chiedere aiuto non la renderebbe inferiore a me.
Se non altro sono io a sentirmi in difetto e inerme al suo cospetto.
Non lo sa quanto è straordinaria?
A dispetto dei miei propositi nei suoi confronti - discutibili, lo so - non sono completamente indifferente al fatto che abbandonare la carriera come avvocato alla Fox, per fare la barista solo perché devi saldare i debiti per la morte di tuo padre, sia una scelta che non farebbero in molti.
Morte di cui se sapesse la verità... Beh, meglio che resti all'oscuro.
Non vorremmo mica che Kate si facesse strane idee tipo sparire dalla mia vita?
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Unthought of Love
ChickLit«Chi sei, tu?» «Credo che in fondo tu lo sappia, Kate» «Mi hai mentito!» «Bugia, omissione. Semantica. Quello che conta, 'loca', è che ho vinto, io». «Hai vinto, si. Ma a che prezzo?» ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Lei era uno degli avvocati...