Il mattino seguente, Elias si svegliò con un forte dolore alla testa e una sensazione di fastidio generale. Aprì gli occhi e vide due bambini che lo stavano scuotendo con insistenza, i loro volti impazienti e preoccupati. Si rese conto di essere sdraiato nel recinto dei maiali, avvolto in una mistura di paglia e letame. La strana bibita che aveva bevuto la sera prima aveva sicuramente contribuito a quel risveglio poco edificante.
La risata allegra di una ragazza lo raggiunse da lontano, facendogli sentire un'ulteriore ondata di imbarazzo. Con i capelli neri e ricci e un sorriso malizioso, la ragazza osservava la scena divertita. "Straniero, dormi nei letti dei maiali?" disse con tono scherzoso, mentre rideva sotto i baffi.
Elias, arrossendo e sentendosi profondamente imbarazzato, si alzò di corsa, cercando di riprendersi dalla situazione. Si scosse la paglia dai vestiti e tentò di riacquistare la dignità. "Ciao, sono Elias," disse, cercando di mantenere il massimo della compostezza nonostante la situazione umiliante.
Ma la ragazza non perse l'occasione di divertirsi. Con un secchio d'acqua in mano, lo sollevò e lo rovesciò su Elias, bagnandolo completamente. "Ciao, puzzolente Elias!" esclamò, ridendo di gusto.
Fradicio e arrossato dall'imbarazzo, Elias fuggì a passo veloce, cercando di allontanarsi dalle risate beffarde della ragazza. Mentre si allontanava, osservava il villaggio. Era diverso da qualsiasi luogo in cui fosse stato prima: colorato, pieno di erba verde e fiori, e un profumo dolce e fresco pervadeva l'aria, qualcosa che non aveva mai sentito.
Curioso e affascinato dalla bellezza del posto, Elias si perse nei suoi pensieri. Un ragazzo del villaggio si avvicinò a lui e, con un sorriso gentile, disse: "Ciao straniero, per favore, puoi venire al consiglio? Hanno bisogno di parlarti."
Nonostante non fosse abituato a così tanta gentilezza, Elias accettò e seguì il ragazzo in una grande sala del villaggio. La stanza era arredata con eleganza e circondata da anziani e figure importanti del villaggio. Al centro, una signora anziana, con un volto segnato dal tempo e un sorriso accogliente, lo invitò a sedersi accanto a lei.
La donna, con uno sguardo penetrante e gentile, chiese a Elias di raccontare la sua storia. "Raccontaci di te, di dove vieni e cosa è successo. Abbiamo visto una ferita simile a quella che porti e non sembra provenire da una bestia comune."
Mentre Elias narrava, le lacrime gli riempivano gli occhi, e il dolore per la sua famiglia e il mostro lo travolgeva. Gli anziani ascoltavano attentamente, con occhi spalancati di fronte alla tristezza e alla sofferenza che descriveva, un'emozione che sembrava loro estranea.
La signora anziana lo osservò con un'espressione grave e disse: "Conosco questo mostro. Molti secoli fa, anche qui, si presentò una creatura simile."
Elias, colto di sorpresa, esclamò: "Davvero? Ma qui sembra diverso!"
La donna annuì e spiegò che il mostro aveva un nome, ma la sua espressione si fece più seria. "Il mostro si chiamava Lucaroth," disse, indicando un'illustrazione nel libro antico che aveva portato con sé. "Era una creatura da incubo, la cui risata tagliente e crudele era capace di paralizzare e terrorizzare chiunque. I suoi lunghi capelli neri e ricci cadevano disordinatamente, e il suo corpo pallido sembrava quasi trasparente, rivelando vene pulsanti di oscurità. La sua presenza era avvolta da un gelo sovrannaturale, e il suo potere evocava terrore primordiale."
Elias ascoltava con crescente preoccupazione. "E gli altri? Esistono altri come lui?"
La signora continuò, mostrando la seconda illustrazione. "Sì, Matildrax. Era un'altra delle terribili minacce. La sua bellezza esteriore, con lunghi capelli biondi e un corpo scolpito come marmo, nascondeva una crudeltà glaciale. Ogni suo sguardo e parola erano affilati come lame, e la sua arte della derisione la rendeva temuta e rispettata. Matildrax aveva il potere di far sentire chiunque insignificante e umiliato."
Passò alla terza immagine. "Manugor era una figura di energia nervosa e inquietante. Con i suoi capelli grigi e il corpo agile, non riusciva mai a stare fermo. La sua risata vivace nascondeva una crudeltà insidiosa, e il suo sarcasmo e disprezzo erano in grado di infliggere dolore con ogni parola."
Infine, la signora mostrò la quarta figura. "Paulonix era l'incarnazione della raffinatezza superficiale. La sua eleganza impeccabile nascondeva un cuore freddo e sprezzante. Ogni suo commento era un colpo sottile, mascherato da un sorriso affabile e un tono mellifluo, ma la sua arroganza e disprezzo erano sempre evidenti."
Elias, colpito dalla gravità delle rivelazioni, si girò verso la signora con un'espressione sconvolta. "E la leggendaria arma? Dov'è?"
La signora, con un'espressione mista di tristezza e preoccupazione, rispose: "Non è qui, ma è la chiave per contrastare queste minacce. La sua posizione è da secoli un mistero, e il cammino per trovarla sarà irto di pericoli."
Le parole della signora ricaddero pesanti sulla sala. Gli abitanti del villaggio, sconvolti dalla gravità della situazione, scambiarono sguardi preoccupati. La tensione era palpabile, e il silenzio fu interrotto solo dal brusio delle conversazioni tra coloro che si scambiavano sguardi sorpresi.
Sea, la ragazza dai capelli neri ricci, si era avvicinata silenziosamente e ascoltava attentamente. Quando fu scoperta, la signora anziana disse con tono fermo: "Sea, esci fuori! Non puoi ascoltare di nascosto."
Sea, visibilmente imbarazzata, sbuffò e protestò: "Ma nonna, stavo solo curiosando. Non è giusto che mi cacciate ogni volta che si parla di avventure!" Tuttavia, la risata sommessa degli altri presenti suggeriva che erano abituati a quel comportamento di Sea.
"Non cambiare mai, quando si tratta di avventure e curiosità," mormorò qualcuno sotto i baffi, mentre gli altri annuivano con un sorriso.
La signora, con uno sguardo serio e quasi disperato, continuò: "Mi dispiace, Elias. Devi andare. Non possiamo rischiare che il mostro torni. La tua presenza potrebbe attirare l'attenzione su di noi."
Elias, colpito dalla gravità della situazione, si guardò intorno con espressione sconvolta. Il calore e il conforto che aveva trovato nel villaggio sembravano evaporare di fronte alla minaccia imminente. Sea, uscendo dalla sala, lanciò un ultimo sguardo curioso verso Elias, ma il suo volto era ora serio e preoccupato.
L'atmosfera era carica di una strana miscela di tensione e divertimento sottile, mentre Elias, con il cuore pesante, si preparava a lasciare il villaggio. La consapevolezza che la sua permanenza aveva innescato una serie di eventi cruciali lo accompagnava mentre si avviava verso l'ignoto, determinato a trovare l'arma leggendaria e affrontare le oscure minacce che incombevano sul suo mondo.
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La Finestra Di Markus : IL Villaggio di Prometeo
AdventureLa Finestra di Markus: Il Villaggio di Prometeo è una toccante esplorazione di coraggio, speranza e redenzione. In un luogo dove la gioia sembrava svanita per sempre, la luce di un singolo individuo riesce a trasformare la realtà, ricordandoci che a...