The sound of silence.

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Io e Frank passammo l'intera mattinata insieme.
Andammo in un bar dove mi offrì un caffé, ci scambiavamo continuamente sguardi e sorrisi per capirci.
Lui prese un cornetto al cioccolato e presi nota del fatto che non sapeva mangiare.
Sul serio, era peggio di un bambino di tre anni. Sporcò un pò ovunque.
Camminammo per un pò, fino ad arrivare davanti all'albero che qualche oretta fa Frank disegnava, e ci sedemmo vicini.
Mi passò un braccio intorno alle spalle e mi tenne stretto.

Ora, so di aver detto svariate volte che odiavo il silenzio.
Che pretendevo di poter dire o sentire qualcosa.
Ma in quel momento non riuscii a pensare a niente.
E ricorderò per sempre questo momento come il momento in cui mi sentii apprezzato nel mio silenzio.
Il momento in cui amavo il silenzio, soltanto se c'era Frank.
Lo guardai e sorrisi ed appoggiai la testa sulla sua spalla.

Ed era tutto così normale.
Era da tanto che non mi sentivo così.

All'improvviso tutto quello che mi circondava, tutto quello che fino ad ora mi era sembrato fosse inutile e monotono sembrò bello.

A quanto pare Frank, aveva una buona influenza su di me, questo era chiaro.
E con lui sorridevo quasi sempre.
Ma ciò che più mi spaventava era che mi sentivo legato ad uno sconosciuto.
Frank, sembrava capirmi meglio di qualunque altro.

E poi, mi incuriosiva.

Lui non sembrava la solita persona.
Una di quelle che sembra fare cose perché deve farle o perché quasi costretto.
Una di quelle persone che sono così spente e vuote, che non ti trasmettono alcuna emozione.
No, Frank non era così.

Tu capivi che Frank era diverso.

Frank, faceva quel che faceva perché gli andava.
Non si sentiva costretto ad indossare delle maschere per far piacere alle persone.
Gli importava poco della loro opinione.
Lui era così e basta.
E mi piaceva.

Sembra quasi vivere in un altro mondo.
In un altro universo.

Ed io volevo entrare a far parte del suo universo.

Ma credo di pretendere troppo.

Comunque, verso l'una lasciai Frank.
O meglio lui mi accompagnò a casa e ci salutammo.

E fece una cosa che dio, pensai di voler morire all'istante.

Mi abbracciò.
E vi sembrerà una cosa assurda, quasi idiota, ma quando mi strinse, quando portò le sue mani dietro la mia nuca ed io sprofondai il viso nell'incavo del suo collo, percepii una strana sensazione che mi riscaldò la bocca dello stomaco e cominciò ad espandersi per tutto il corpo.
Restammo abbracciati per non so quanto.
E so che lui ci mise tutto il bene del mondo il quell'abbraccio.
So per certo che non era compassione, che non era pena per me.
Ne sono sicuro.

Fatto sta che non appena lui si staccò ed io mi allontanai un pò, giusto per guardarlo in viso, mi sentii mancare.
Mi sorrise e se ne andò.
Fece un gesto con l'indice, che interpretai come un "ci vediamo domani" il che mi sembrò assurdo.

Ma non ci pensai.

Mi concentrai invece, sul calore del suo corpo, su quelle emozioni che Frank mi faceva provare e che avevo bisogno di un secondo abbraccio da lui.

Entrai in casa, mi recipitai in camera mia, senza dare importanza ai miei o a mio fratello, e mi buttai su letto.
Sognando per la prima volta.
Niente incubi.
Solo, verde.
Il colore dei suoi occhi.

Ma ciau.

Allora, perdono.
Non aggiorno questa ff danonsoquanto vi voglio bene :3

Beh, non so ora cosa sia uscito fuori, sicuramente qualcosa di ew ma dopo questo aggiornamento farò passare un bel pò di tempo per tutte le altre ff.
Non so quando riprenderò a scrivere but sbattecazzi.

Mh, se ci sono errori ditemelo sono qui.
Se fa davvero cagare, elimino il capitolo e lo riscrivo ueh, basta che mi scrivete.
Si accettano, obv commenti e critiche.
No problem.
E niente, buona notte e tanti sogni bll.~

Alla prossima.

These things inside my head, they never make much sense.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora