10. È arrivato Sherlock

8 1 0
                                    

''Aspetta, fammi capire... Noah ti ha lasciata nel bel mezzo della strada, da sola, di notte, ad un'ora e mezza da casa?'' annuisco con veemenza, come se il solo raccontarlo mi avesse fatto nuovamente divampare un fuoco nel petto.

Il mio odio nei confronti di quel ragazzo è aumentato a dismisura dopo la sua ultima e fantastica uscita, insieme al risentimento nei confronti del biondino che mi ha lasciata tra le grinfie di quell'essere ignobile.

L'unica cosa positiva di queste giornate è il fatto che il pranzo con gli amici di mia madre è stato rimandato. Un sollievo per il mio cuore e per le mie orecchie, che non dovranno sopportare i toni altezzosi e sprezzanti di ricchi imprenditori.

Maya sospira, portandosi una mano tra i capelli con fare nervoso, grattandosi successivamente la fronte.

''Sputa il rospo'' 

Nel breve tempo in cui ho avuto la possibilità di conoscerla, si è sempre mostrata un libro aperto nei miei confronti. Quando fa così, significa che ha qualcosa da dire, ed io non avrei mai, per nessuna ragione al mondo, perso l'opportunità di sapere cosa le passasse per la testa.

E' semplice da comprendere, seppur difficilmente decide di aprirsi e dar voce a quei pensieri che spesso la soffocano.

"È che tutto ciò mi sembra strano. Perché Noah dovrebbe comportarsi in questo modo? Non l'ha mai fatto" alzo le spalle, innervosita.

''Ho paura che sia colpa mia'' un lampo di tristezza le attraversa gli occhi, mentre cerca di nasconderlo con una maschera fatta di indifferenza.

''Maya, Noah ha diciotto anni, penso sia in grado di capire e soprattutto rispettare gli spazi di sua sorella. Deve smettere di comportarsi da fratello geloso e psicopatico'' scuote la testa. ''Non capisci. Lui non è semplicemente un fratello geloso'' 

''Psicopatico sì, però'' aggiungo, quasi divertita.

''Mi dispiace che tu debba subire tutto questo a causa mia'' tira fuori dallo zaino il libro di matematica. 

''Stai tranquilla cara Maya, gliele farò pagare tutte'' sorrido in modo angelico, contagiandola. ''Si pentirà di ogni cosa''.

La classe comincia a riempirsi lentamente, e gli studenti prendono posto al proprio banco.

''Dico sul serio. Lui non lo fa per proteggere me da qualche possibile amicizia tossica. Lo fa per proteggere se stesso, ed anche un po' te'' alzo un sopracciglio. ''In che modo dovrebbe proteggermi?'' ripenso a tutte le volte in cui mi ha trattata male, ed un brivido di disgusto mi attraversa la schiena.

''Non posso spiegarti per filo e per segno, ma penso di avertelo già detto. Ha paura che risuccedano cose passate, e penso che un po' abbia ragione. Forse dovresti starmi lontana'' alzo gli occhi al cielo.

''Senti gemella Cooper, te e tuo fratello non siete nessuno per decidere chi posso e chi non posso frequentare. Per quanto sia egoista come pensiero, tu non mi hai fatto ancora niente. Non mi interessa cosa tu abbia combinato con Noah e compagnia bella, ma finché non fai un torto a me, stai pur certa che continuerò a romperti le scatole'' le sue spalle, inizialmente rigide, si rilassano di colpo. Distoglie lo sguardo, puntandolo verso la professoressa, che ha appena fatto il suo ingresso, e chiudendo definitivamente il discorso.

Maya ha tanti nemici all'interno di questa scuola, Noah e la ragazza di ieri sera ne sono un esempio.

Non dovrebbero essere affari miei per nessuna ragione al mondo, ma ho notato come lei e suo fratello siano totalmente differenti per quanto riguarda la vita sociale e scolastica: Noah è costantemente circondato da persone, mentre Maya viene spesso esclusa anche dal sangue del suo stesso sangue. Lui non la integra mai in niente che riguardi i suoi amici, e lei non fa nulla per rimediare a ciò.

Aflame - L'onda Più Fragile Del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora