5. Combinaguai di prima categoria

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''Oggi faremo degli esperimenti a gruppi'' mi accascio sul banco, stanca e pentita di essere qui. La mia voglia di socializzare, in questo momento, è pari a zero, ed ancora più bassa è quella di fare degli esperimenti con dei completi sconosciuti. 

''Ti fanno così schifo le persone?'' il mio compagno di banco mi indica con un cenno della testa, ed in risposta annuisco, facendolo ridacchiare.

''Ti capisco così tanto'' sbuffa, mentre la professoressa comincia a chiamare i nomi a gruppi da tre. Il ragazzo al mio fianco si alza, congedandomi con un occhiolino ed avvicinandosi ad un gruppo di suoi amici, che lo salutano con delle pacche sulle spalle. 

''Carter, Burton e Rivera'' due ragazzi si alzano contemporaneamente e si sorridono, avvicinandosi poi a me come se mi conoscessero già. 

''Ciao'' mi saluta uno di loro. Ha i capelli biondi e due occhi azzurrissimi, cristallini, come il mare in estate. Il suo sorriso bianco quasi mi acceca, risaltato ancora di più dalla sua pelle abbronzata. La sua bellezza è disarmante, e così anche quella dell'altro ragazzo, cromaticamente opposto al primo. Ha i capelli castani, lucenti, e due occhi scuri, molto profondi, ma che trasmettono simpatia. Entrambi sono alti e ben piazzati, ma ciò non mi disturba affatto. 

''Ciao'' ricambio il saluto, scostandomi con la sedia per far loro spazio. Si siedono anche loro e non mi scollano gli occhi di dosso. 

''Tu devi essere la famosa Evelyn'' il castano mi rivolge un sorriso. 

''Famosa?'' lo guardo confusa. 

''Sì, una combinaguai di prima categoria'' quasi non mi strozzo con la mia stessa saliva. Questo è ciò che si dice in giro di me?

''Abbiamo assistito allo spettacolino con il professor Garbin. Complimenti per il coraggio, e ricordami di non farti mai arrabbiare'' il biondo mi fa l'occhiolino. Sorrido e scuoto la testa. 

Da una parte mi dispiace avere questa nomina già la prima settimana di scuola, dall'altra mi permette di stare alla larga da soggetti indesiderati. 

''Non ci siamo ancora presentati... Io sono Alex'' il biondo mi porge la mano, che stringo prontamente. 

''E questo Dio greco al suo fianco è Cameron, molto piacere di fare la tua conoscenza'' Cameron mi stringe la mano, con un sorriso da ebete.

''Lascialo perdere, è scemo''

''Hey!'' Cameron, per dispetto, gli assesta un pugno sulla spalla, facendolo ridere. 

''Allora ragazzi, ora vi spiegherò cosa dovete fare...'' il professore interrompe questo spettacolino, mostrandoci, passo per passo, l'esperimento. 

Ascolto con attenzione tutto ciò che dice, ed una volta finito di spiegare, mi rendo conto di quanto sarà difficile attuare la teoria alla pratica con i miei compagni di gruppo. 

''Questo va qui'' Cameron prende una provetta di liquido rosso e fa per versarla all'interno di un liquido trasparente, ma Alex lo ferma, afferrandogli il braccio. 

''Ma cosa dici? Stai fermo, l'ultima volta hai fatto esplodere un tavolo'' allontano di colpo la sedia da loro, mentre il castano mi osserva confuso, alzando le mani. 

''Giuro che il professore ha detto di fare questo'' Alex gli ruba la provetta dalle mani. 

''Ma se mentre stava spiegando eri impegnato a disegnare cavalli sul banco!'' mi porto una mano in faccia, esasperata. 

''Perché tu eri attento, vero? Ti ho visto mentre sbavavi dietro alla rossa in ultima fila!'' Alex gli rifila un'occhiataccia. 

Ora è troppo. Strappo dalle mani di Alex la provetta e mi piazzo tra loro due, prendendo tutti i vari strumenti ed avvicinandoli a me. 

Aflame - L'onda Più Fragile Del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora