quindici.

20 0 0
                                    

a pranzo jimin scelse un bar, molto carino.
era pieno di piante verdi e la proprietaria, una vecchietta sulla sessantina, molto delicata e dolce, possedeva un micio.
una piccola palla di pelo arancione, tremendamente coccolosa e sempre pronta a fare fusa ovunque.
mangiarono una porzione di kimchi a testa che, però, jimin avanzò quasi tutta.
« non ti piace?
è troppo piccante? » domandò yoongi, preoccupato che il minore potesse mangiare troppo poco.
jimin rise, spinse leggermente il piatto in avanti e scosse le mani davanti al viso « no no, è solo che è troppo per me. » e procedette a toccarsi la pancia, magrissima.
« va bene, chim. »  concluse yoongi, finendo tutto quello che aveva nel piatto.

il maggiore pagò il pranzo per entrambi, tra le lamentele incessanti di jimin.
usciti dal locale, montarono su un bus.
era un bus di quelli vecchi, odorava di chiuso e la copertura dei sedili era tutta rovinata, eppure, in qualche modo, yoongi lo trovava affascinante.
lo avrebbe voluto disegnare.

nonostante ciò non stava nella pelle, non vedeva l'ora di vedere questo posto tanto stupendo di cui gli aveva parlato il biondo.

dopo minuti di bus si ritrovarono ad un capolinea, disperso nel nulla, nemmeno una casa per chilometri.
« non preoccuparti, non ti ammazzo. » rise a gran voce jimin.
yoongi rispose ridendo, a sua volta.

iniziarono ad addentrarsi per questa strada di campagna, sterrata.
in mezzo al verde più totale, intorno c'erano solo campi di grano, ancora non sbocciati, mossi dal vento.
si notava qualche rudere abbandonato qua e là in lontananza.
ed in cima a questa lunghissima salita un bel boschetto, per nulla spaventoso.

l'aria era fresca, pulita, limpida.
scuoteva i capelli di yoongi e quelli biondi di jimin.
ogni volta che il piccolo si girava a guardare se il maggiore stesse bene, sorrideva.
mostrava quei dentini meravigliosamente bianchi, quegli occhietti socchiusi ed i capelli che se ne andavano ovunque il vento li portasse.

per yoongi lo spettacolo migliore era già davanti ai suoi occhi, non avrebbe desiderato altro.

gelosia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora