Cap 7 Londra

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Preparai velocemente la mia roba impiegando tutte le forze che avevo ancora nel corpo e lo feci. Scappai.

Scappai dalla mia famiglia, dai miei amici, da Cook da quell'ospedale e dalla mia vita.

L'aveva fatto lui senza uno scopo preciso in precedenza, a differenza di Cook io uno scopo ce l'avevo: il mio obbiettivo era quello di andare a Londra, con quei soldi che avevo raccolto mi sarei iscritta in un college e sarei andata a vivere in un appartamento qualsiasi.

Presi un'autobus che mi portò fino all'aereoporto e aspettai circa un'ora prima di viaggiare .
Nel frattempo ascoltai un po' di musica e ripassai per l'esame di fine anno che avrei fatto online.

Nonostante tutta quella roba che avevo preso negli ultimi due anni, il mio cervello era ancora intatto e riuscivo a sapere quasi un intero libro senza ripassare tutto. Per quello mi sentivo pronta.

Quando fui definitivamente in viaggio, provai a cercare un appartamento e un lavoro che mi avrebbero potuto aiutare con le spese.

Tutto era carissimo, gli appartamenti non soddisfavano il mio budget e i lavori erano riservati tutti per lo più a gente che aveva già preso il diploma, che io ancora non avevo.

Poi ad un certo punto trovai un appartamento nel quartiere di Haunslow. 2 camere, una cucina, un bagno, una dispensa e un salotto a un prezzo più che conveniente.
L'appartamento era stato progettato per studenti che venivano dall'estero a studiare a Londra e perciò era fatto per due persone.

Un utente aveva già mandato la richiesta di affitto e se qualcuno l'avesse a sua volta mandata, l'appartamento sarebbe stato comprato dalle due persone che sarebbero diventate coinquiline.

Io provai. Mandai la richiesta per la visita dell'appartamento in attesa di una conferma.

Quando arrivai a Londrai entrai in  una confusione assurda. Non sapevo cosa prendere, dove andare e cosa fare.

Ad un tratto mi arrivò la conferma da parte di un dipendente della agenzia dei viaggi che avevo contattato.

A Londra ci ero già stata una volta quando ero più piccola ma ero con mamma e avevamo una guida.
Fu in quel momento che iniziai a chiedere indicazioni ai passanti e a cercare le strade su Google Maps.

Presi la metro due volte e infine arrivai nel quartiere di Hanslow.

Dalle foto mi sembrava molto più piccolo. Iniziai a vagare e a cercare l'appartamento 31.

Dopo aver camminato per una decina di minuti arrivai davanti a una  Terrached house con su scritto 31.

Lì davanti vidi un signore grasso vestito con pantaloni blu e camicia che assomigliava leggermente a Tweedledum di Alice nel paese delle meraviglie . Appena mi vide si avvicinò a me ondeggiando per il peso.

- signorina salve, piacere. Sono l'agente Rikie, ci siamo prima scritti per vedere l'appartamento -

- piacere mi chiamo Cleo De Santis si,
Volevo vedere l'appartamento.-

- allora si accomodi subito perché L'altra ragazza è già dentro- l'agente immobiliare
-L'altra ragazza?- chiesi
- si, la ragazza che vuole acquistare l'appartamento-

Io mi fermai un secondo

- ma io ero convinta di poterlo acquistare da sola.-
-Bhè in realtà questa opzione sarebbe stata possibile se avesse mandato la richiesta prima dell'altra signorina.-

Proseguimmo arrivando all'ottavo piano ovvero l'ultimo.

Stanza 707.
Aprì completamente la porta socchiusa e la prima cosa che vidi fu una ragazza di media statura e abbastanza snella.
Con occhi azzurri e capelli castano scuro che mi rivolse un sorriso genuino.

-signorina Prescott, lei è la signorina De Santis, anche lei qui per l'appartamento.-

-ciao- ci stringemmo le mani

L'appartamento era molto vasto. Soprattutto il salotto che si presentava con un bellissimo parché marrone con una finestra che ricopriva tutta la parete frontale, separata in due parti dal tavolino in centro.

A sinistra c'erano l'ingresso per la cucina un corridoio che portava a una camera molto spaziosa, e una dispensa.

Sul lato destro invece c'erano un bagno con vasca e due lavandini e un altra camera .

-se volete seguirmi  salendo le scale possiamo arrivare anche al terrazzo dove potremmo vedere un panorama spettacolare di Londra.-

Dopo averci fatto un tour completo dell'appartamento decisi che quello doveva essere mio,esclusivamente mio.

-lo prendo- dissi insieme a lei
-perfetto allora suddivido subito il conto in due-
-No, io intendevo che lo voglio prendere da sola- lo corressi
-anche io lo voglio prendere da sola- la ragazza rispose

-Signorine ci sono tanti privilegi di vivere in due in questa casa-
- ma io non la conosco come posso vivere con lei. Magari è una serial killer o altro- disse la ragazza
- Certo, io una serial killer-

-non c'è bisogno di litigare signorine. Il costo verrebbe diviso in due-
- Lo prendo- dissi insieme a lei.

-Benissimo! Ottima scelta. Una firma qui ed è vostro, o per lo meno, in affitto-

Dopo aver firmato l'agente mi aiutò a sistemare le mie cose e l'altra ragazza andò a recuperare le sue altrove.

La casa sembrava un po' vuota, il divano e alcuni mobili c'erano ma mancavano i bicchieri, i piatti e le posate, oggetti per il bagno, la tv...
Bisognava andare a fare shopping.

Nel bel mezzo dell'attesa mi sdraiai sul letto stravolta dal viaggio e controllai le chiamate.

75 chiamate perse
900 messaggi

Mamma, Papà, Cook, Effy, Naomi, Freddie, JJ, Evan...
Tutti si erano accorti della mia assenza e quello non era un buon segno.

Holy Eyes parte 2: un destino di cenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora