20. lips of sugar

117 26 24
                                    

Minho era in prima fila, accerchiato da una mandria di gente che tifava i due ragazzi illuminati dalla luce dei riflettori e che stavano agli angoli del ring che, tra una parola di incoraggiamento e l'altra dal proprio allenatore, sorseggiavano un po' d'acqua e riprendevano fiato. A dividerlo dal quadrato vi erano una serie di bancali tutti affiancati, posti per non far oltrepassare gli spettatori e permettere ai giudici di avere il loro spazio per osservare per bene l'incontro.

Minho non si intendeva di pugilato, raramente aveva guardato sulla TV incontri del genere, forse preferiva di gran lunga il wrestling nonostante non si interessasse nemmeno a quello, ma doveva ammettere che vedere dal vivo due pugili faceva tutto un altro effetto, specialmente se uno dei due era Han Jisung a petto nudo, con l'attaccatura dei capelli umida, il paradenti nero in bocca, la pelle olivastra imperlata di goccioline di sudore che scendevano lungo tutto il suo busto, i pantaloncini rossi che toccavano le ginocchia, i guantoni del medesimo colore che gli celavano le mani e, più importante di tutti, l'inchiostro nero sul suo petto che andava a formare una scritta, bella grande, e una bussola.

Minho iniziava a sentire caldo. Molto caldo.

Alla sua destra aveva Younghyun e alla sua sinistra invece aveva Seungmin che, con un berretto in testa, incitava Jisung ad andarci giù pesante ora che erano arrivati in finale. Minho non aveva chiacchierato molto con Seungmin, avevano solo scambiato qualche parolina durante l'incontro, commentando ciò che vedevano, e prendendo anche un po' in giro la gente circostante, fulminandola con lo sguardo appena qualche eresia usciva dalle loro labbra. Forse Jisung aveva ragione, Minho e Seungmin sarebbero andati d'accordo. 

Yenah, la madre dei due ragazzi, gridò il nome di suo figlio minore che ora si stava avvicinando al centro del ring per iniziare l'ultimo round. Jisung si voltò verso il luogo dell'urlo salutando con il guantone la sua famiglia e il suo amico, rivolgendo in seguito un occhiolino a Minho il quale, con le orecchie a fuoco, ricambiò il gesto con un altrettanto occhiolino.

L'arbitro si posizionò al centro, riservando due lunghi sguardi ai due avversari i quali, carichi di adrenalina, non si  toglievano gli occhi di dosso, pronti a lottare. Minho scrutò quegli ultimi secondi prima che l'arbitro ordinò di far suonare il campanellino che, con il suo tin-tin-tin, diede il via alla finale. 

Le persone che erano andate a guardare quell'incontro cominciarono a gridare i loro nomi, creando così un boato per tutta la stanza, e alzando al cielo i vari cartelloni che avevano fatto appositamente per quella giornata. Minho si girò a destra per dare un'occhiata a Yenah e Younghyun, la prima con indosso una maglia larga con su scritto il nome intero di Jisung e il secondo con una bandierina rossa che segnava il numero quattordici, lo stesso che c'era anche sulla maglia cremisi che Jisung si era tolto ad inizio incontro.

Minho dovette tapparsi le orecchie per tutto il rumore che si era creato attorno a lui. Sul ring si vedeva l'arbitro spostarsi da sinistra a destra, tenendosi sempre a debita distanza dai pugili, restando più che volentieri vicino le corde. Jisung e il suo nuovo avversario, che Minho aveva intuito chiamarsi Song Hyun Woo, invece restarono al centro del quadrato, sferrando e schivando pugni.

Hyun Woo sganciava prima il destro e poi il sinistro, e Jisung in risposta si copriva il viso con le braccia muscolose, proteggendosi. Hyun Woo sferrò un altro pugno mirando al fianco del diciottenne, ma Jisung, come se l'avesse previsto, lo schivò, tirando in seguito lui stesso un pugno sulla mascella sinistra del ragazzo in blu, che barcollò.

Seungmin gridò con le ultime corde vocali che gli erano rimaste, incitando il suo migliore amico. Nel frattempo Minho, al suo fianco, restò in silenzio, troppo ansioso anche di parlare o di battere ciglia. Non aveva timore che Jisung perdesse, quanto ne avesse che potesse farsi piuttosto male. Nel primo round ci aveva quasi rischiato le penne con quel doppio attacco da parte del primo pugile contro cui si era scontrato.

𝑳𝑰𝑷𝑺 𝑶𝑭 𝑺𝑼𝑮𝑨𝑹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora