30. when he want it he blindfolds me

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Jisung chiuse frettolosamente la porta della stanza alle sue spalle mentre Minho attaccava le sue labbra con foga e impazienza, voglioso di gustare il loro sapore più intensamente.

Il corpo del ballerino fremeva al pensiero che da lì a poco si sarebbero fusi come la loro prima volta, invogliandolo a prendere l'iniziativa; fu lui a picchiettare la lingua sulle labbra del pugile il quale concesse l'accesso senza alcuna esitazione, andando a far scontrare le proprie lingue in una danza caotica.

Godendosi quel momento, Jisung afferrò Minho per la vita, spingendolo verso il letto e sul quale quest'ultimo cadde, interrompendo inevitabilmente il loro bacio frenetico. Jisung esaminò Minho dall'alto, trovandolo estremamente affascinante: disteso sul materasso, espirava ed ispirava velocemente in cerca di aria, sicuramente stava recuperando le forze necessarie per un altro round di baci pazzi. Ciocche di capelli castani gli ricadevano sulla fronte, tutti scompigliati e con vita propria, mentre quelle ciglia lunghe sfarfallavano come le ali di una farfalla, decorando quei bei occhi che aveva; felini, scuri, e profondi. Per non parlare delle sue labbra di zucchero, ora rosse e gonfie.

Jisung calò sul corpo del ragazzo, mettendosi in mezzo alle sue gambe. Lo guardò dal basso con un sorriso sotto il naso, soffiando sull'intimo ormai sveglio e ancora coperto. Minho lo osservò reggendosi sui gomiti, il cuore gli batteva all'impazzata nel petto e il colore del suo viso poteva far invidia ad un pomodoro per quanto era rosso. Istintivamente chiuse le gambe, trattenendo il volto di Jisung tra le cosce.

Non l'avesse mai fatto.

Minho gemette alla vista paradisiaca di Jisung bloccato tra le sue cosce che lo mangiava con quegli occhi grandi e luminosi. Le labbra erano arricciate, le guance da scoiattolo color rosetta e i capelli arruffati. Poi era talmente così vicino al suo membro che Minho non poteva fare altro se non eccittarsi ancora di più.

Il ventenne buttò la testa indietro e con un braccio si coprì gli occhi, imbarazzato. Jisung, diversamente, sorrise e afferrò le cosce di Minho, aprendole delicatamente e depositando sulla stoffa del pigiama vari baci su tutto linguine che fecero impazzire l'altro ragazzo.

Lo stomaco di Minho era in subbuglio, tante farfalline svolazzavano al suo interno, ed il numero di esse aumentava ad ogni bacio del pugile. "J-Jisung..." Ansimò ad una certa, sentendo la bocca infuocata del nominato bruciarlo addirittura attraverso i vestiti.

Jisung si staccò dalla coscia di Minho e decise di risalire il suo corpo fino ad arrivare al collo di quest'ultimo dove cominciò a depositare baci bagnati. La pelle di Minho era già rovente di suo, e le labbra del diciottenne non aiutavano di certo a migliorare la situazione.

Minho allacciò le gambe attorno ai fianchi di Jisung, nel frattempo quest'ultimo lasciava morsi e segni sulla candida pelle del ballerino, marchiandolo, e appena si rese conto che le gambe del ragazzo lo avevano imprigionato nuovamente iniziò a dare leggeri colpetti con il bacino sul suo sedere.

A quelle spinte, dalle labbra di zucchero del ballerino uscirono versi che per le orecchie di Jisung erano pura musica, la più bella canzone inedita che avesse mai potuto ascoltare. Salì sulla mascella lasciando una scia di baci sparsi mentre continuava a far scontrare il proprio membro coperto contro l'orifizio celato di Minho.

"Ah...ah, Jis..." Lo richiamò una seconda volta, ottenendo l'attenzione del più piccolo.

Jisung risalì fino all'orecchio del maggiore e dove, in un sussurro, esordì con una voce più bassa del solito: "Che c'è tesoro?"

Un'altra spinta più forte, altri ansimi da parte del ventenne.

A Minho cominciò a girare la testa a causa di tutte quelle attenzioni.

𝑳𝑰𝑷𝑺 𝑶𝑭 𝑺𝑼𝑮𝑨𝑹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora