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                                                                                           Jasmine

Non ci posso credere! Pietro mi ha baciata o forse io ho baciato lui. Non importa, riassumiamola così: ci siamo baciati. Riesco a pensare solo a questo da ieri, non ci poteva essere scenario più romantico della pista di atletica sotto la pioggia. È sembrato un film, anzi, un libro d'amore. Non so che cosa ne pensi lui, non ho avuto il coraggio di scrivergli e un po' mi aspetto lo faccia lui. Però credo di aver trovato il modo di farmi notare e di sapere la sua opinione senza sembrare insistente. Oggi devo andare a fare shopping con mia madre e metterò in atto la mia brillante idea.

Prendo la borsetta ed esco di casa insieme a lei, arriviamo alla macchina e salgo davanti, di fianco al guidatore. –Allora Jasmine, dormito bene?- mi chiede. –Sì mamma.- rispondo mentre apro WhatsApp. 

Lei mi scruta un attimo e poi torna a posare gli occhi sulla strada: -Ho capito che c'è qualcosa che non mi vuoi dire.-. –Come è stato il tuo primo bacio?- chiedo nel tentativo di cambiare argomento. 

–Stupendo, avevo circa la tua età e a scuola c'era questo ragazzo stupendo. Si chiamava Ahmed ed era un anno più grande di me. Un giorno nel retro della scuola è successo.- dice con voce sognante. Ed io che pensavo che il suo primo bacio fosse stato con papà! –Ho visto Pietro ieri alla gara. Devo ammettere che non è stato difficile riconoscerlo dalla tua descrizione. Diciamo che spicca sugli altri. Ho notato come ti guardava.- sono molto sorpresa. 

–Come?- chiedo veramente interessata. 

–Come se ti volesse proteggere da chiunque.-.

Rimaniamo in silenzio fino a quando non arriviamo al centro commerciale. Entriamo nello store ufficiale delle Converse ed inizio a vedere i vari tipi di scarpe. Ne vedo un paio bianche e chiedo al commesso se c'è il quarantacinque. Lui mi dice di sì e le prendo. 

Ok, forse è il momento che io vi spieghi qualcosa: le scarpe non sono per me, sono per Pietro. Ho visto quanto ci teneva alle sue vecchie e mi dispiace che si siano rovinate con la pioggia di ieri, perciò ho deciso di regalargliene un nuovo paio. 

Mia madre non fa domande ed entriamo in un negozio di abiti eleganti. –Dai scegli quello che preferisci. Ho saputo che la settimana prossima hai il ballo di fine anno e voglio farti andare vestita come una principessa.-. Vorrei dirle che non serve, ma so già che sarà inutile. Inizio a guardarmi intorno, ci sono tantissimi vestiti stupendi.

Sento la loro stoffa sotto i palmi e cerco qualche bel modello. Ne trovo uno che mi piace molto, lo porto con me in camerino. È nero, senza spalline e con la gonna lunga e morbida che mi si apre intorno, decorato con dei brillantini. 

Mi guardo allo specchio: -Che ne dici mamma?-. –Ti sta un incanto. Però dopo prova anche questo.- e mi porge un vestito rosso acceso, non capisco come posso non averlo notato prima.

Me lo metto all'istante, lo adoro. Mi sta perfettamente, il tessuto cosparso di brillantini mi fascia il corpo alla perfezione e lo scollo a v mi valorizza. 

Mia madre si alza con la mano sulla bocca: -Sei perfetta. È deciso prendiamo questo.-. Mi trovo d'accordo con lei e mi faccio una foto allo specchio prima di togliermelo. Sarei quasi tentata di mandarlo a Pietro ma mi trattengo, non so ancora se mi chiederà di andare al ballo con lui, probabilmente ha già dei piani. Andiamo in cassa e mia mamma paga il vestito.

-Adesso dobbiamo solo fare in modo di non farlo vedere a tuo padre.- mi dice. 

So che ha ragione perciò non rispondo. Una volta arrivata a casa metto il vestito nell'armadio. Poi pendo le scarpe le incarto e ci aggiungo un bigliettino. Poi velocemente lo porto a casa di Pietro in bicicletta. Mi sono fatta dire da Nad l'indirizzo, è una grande amica di Matteo e non ha fatto fatica ad avere quell'informazione. Suono al campanello e me ne vado in fretta.  

Sempre e solo noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora