Capitolo 2.

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Appena riprendo coscienza dal mio sonno profondo, mi porto istintivamente una mano al collo, e mi alzo con il busto di scatto

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Appena riprendo coscienza dal mio sonno profondo, mi porto istintivamente una mano al collo, e mi alzo con il busto di scatto.

Rilascio subito un urlo per lo spavento, quando vedo tutti i membri dei sette peccati capitali davanti a me.

Dylan, sul lato della stanza, appoggiato contro il muro, mi osserva con un ghigno divertito.

Al suo fianco, Jasper, che si è appena tappato le orecchie a causa del mio urlo.

Davanti al letto, ci sono invece le tre ragazze: Poppy, al centro, che mi sorride raggiante; alla sua destra, Celine, che mi guarda come se bramasse il mio corpo e, alla sua sinistra, l'unica ragazza che mancava all'appello: Daisy Cooper.

A differenza di come molti possano pensare, la gola non è solamente un ingozzarsi di cibo.

Nel suo caso, è un'eccessiva voglia di fama.

Daisy ama sentirsi al centro dell'attenzione.

È un'esibizionista, e per questo il suo sogno è sempre stato quello di diventare conosciuta in tutto il mondo.

Le piace cantare e ballare.

Ricordo che al tempo su Instagram aveva già un numero di followers spropositato, e ne voleva sempre di più.

Ha fatto uscire articoli sconvolgenti su di lei, pronta ad attirare l'attenzione in tutto il mondo, sia in modo positivo che negativo.

Per questo le è stato fin da subito affidato il peccato della gola.

Le si addice alla perfezione, e lo si può notare anche dal modo in cui è vestita: un top con lo scollo a cuore, pieno di paillettes rosse che le fascia perfettamente la sua seconda di seno; abbinato ad esso, porta una minigonna di jeans nera, che lascia intravedere l'elastico di pizzo arancione delle sue mutandine.

Scarlett richiama la mia attenzione scuotendomi da una spalla, e subito mi acciglio, per la sua presenza.

«Ma cos'è successo?» domando, portandomi le mani sulle tempie, che prendo a massaggiare con le dita.

«Ti hanno portato la cena cucinata con l'olio di semi vari» mi spiega, Sky, seduta sulla seduta vicino alla finestra, dove il corpo mascolino di River è poggiato, con i gomiti, girato però di spalle.

«E perché sono qui?» mormoro, chiudendo gli occhi, per oscurare la mente dai pensieri negativi che mi stanno assalendo.

Io non sono come loro.

LA SUPERBIA, SALIGIA SERIE'S VOL.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora