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Dadda

Al risveglio gli occhi mi bruciano da matti, corro in bagno dopo una tremenda nausea.
Mi accascio vicino al gabinetto per vomitare.
Mi passo una mano sulla fronte sudata, me la tocco sentendomi bollente.

Mi sciacquo la bocca e vado a misurare la febbre.
Mi appoggio con cautela sul divano portando
un cuscino dietro la testa.
Quando levo il termometro noto di avere un po' di febbre, scrivo un messaggio a Riccardo.

Non volevo parlargli, ma lo avrei solo avvisato che non stavo bene e che il video di oggi sarebbe saltato.

Poi chiudo la Chat e noto un messaggio da Awed.

Simone
Buongiorno come stai?:) 10:22

Daniel
Febbre. 10:22

Vedo che rimane online per qualche minuto per poi uscire da Whatsapp, mi lascia un vuoto e sento le lacrime minacciarmi di uscire.
Tiro su col naso e mi rimetto sul divano per cercare di riposare ancora un po'.

Il rumore del campanello mi sveglia dal sonno, mi tocco la fronte sudata e noto che la febbre mi è già scesa.
Mi alzo per andare al citofono.
-Si?-
-Sono Simone-
Spalanco gli occhi, barcollo un po' per i capogiri ma riesco ad aprire il cancelletto e la porta.

Simone mi guarda.
-Ma sei pallidissimo- mi dice, poi si avvicina posandomi una mano sulla guancia.
-Però almeno la febbre ti è scesa, ti ho portato questo per tirarti un po' su il morale- alza una busta.

-Che roba è?-
-Crostata, l'ho fatta io...quindi se fa schifo puoi pure dirmelo- io ridacchio.
-Facciamo la prova del nove allora- appoggia la busta sul tavolo facendola scivolare fuori.

-Dai sembra molto carina però- percepisco un sorriso timido anche se non lo vedo proprio con i miei occhi.
Taglio una fetta e me la porto alla bocca, la mastico e poi lo fisso.
-Ma è buonissima!- Simone schiocca la lingua.

-Dai mi stai prendendo in giro-
Scuoto la testa -No assaggia- mi avvicino a lui gli porto la fetta davanti alla bocca e a pochi centimetri dal mio viso le da un morso.

Mentre mastica io gli fisso gli occhi, poi quell'espressione troppo carina che fa di solito quando mangia qualcosa che gli piace.
-Allora?- chiedo facendo un passo indietro.
Simone si passa una mano sulla bocca per ripulirsi dalla marmellata.

-Pazzesca!- faccio spallucce e metto una fetta sul tovagliolo per andare a mangiarmela sul divano.
Sbatto la mano su i cuscini del divano per far sì che Simone si sedesse accanto a me.

Poi prendo il telefono in mano e apro tik tok, lui addenta un altro pezzo e porta una mano sotto per non far cadere le briciole.
-Guarda una cosa Awed- gli dico, attiro la sua attenzione e gli porgo il telefono.

Awed

Dadda mi mostra un tik tok dove ritrae me e lui che ci baciamo sul palco, trattengo una tosse dopo che un pezzo di crostata mi va di traverso

Gli ripasso velocemente il telefono quasi lanciandolo.
-Hai letto cosa scrivono?-
Annuisco in silenzio, non trovavo le parole adatte per descrivere quella situazione imbarazzante.

-E...cosa ne pensi?- mi chiede poi stringendo il tovagliolo tra le dita.
-Che devo pensare?- mi esce una risatina nervosa e sento le mie guance prendere fuoco.

-Non so...ti da fastidio che la gente ci shippi? insomma, non so che cosa si immaginano, è palesemente tutto frutto della loro fantasia, per carità Simo non mi contraddire sei un bel ragazzo, ma non credo che starei mai insieme a te in quel modo- poi ride, una risata che mi trafigge il cuore e le sue parole mi arrivano in faccia come un colpo.

Poi si alza per andare a buttare il tovagliolo nella spazzatura, la crostata che mi era rimasta in mano per poco non mi cadeva, la nausea stava prendendo il sopravvento, e un nodo alla gola, e poi una forte pressione sugli occhi. Stavo per piangere e perdere il controllo da un momento all'altro.

Cerco di trovare una scusa per andarmene, nel mentre mi fisso la punta delle scarpe, sento le mie gambe come bloccate, i miei sentimenti erano stati spezzati con solo le parole di Dadda che adesso mi frullavano per la testa.

Le mie emozioni troppo forti, mi alzo di scatto, passo una mano sotto gli occhi per evitare di scoppiare in lacrime davanti a lui.
-Scusa devo andare- riesco a dire ma la mia voce rotta lo attira a me.
-Ehi- mi chiama prendendomi per un braccio, io cerco di guardare a terra per non incrociare il suo sguardo.

Dadda abbassa la testa verso il basso incrociando i miei occhi, alzo il viso e fa lo stesso.
-Ma stai piangendo?- a quella frase non c'è la feci più, volevo andare via.
-Lasciami- riesco solo a biascicare
-Simo...-
-Dadda lasciami...per favore-
-Ma che- non lo faccio finire la frase che ritraggo il mio braccio in modo brusco, apro la porta e la sbatto correndo in strada.

Non riesco a guidare, mi fermo all'improvviso per evitare di fare un qualsiasi incidente, strizzo gli occhi portando la testa all'indietro, inizio a piangere a singhiozzare, poi a tirare calci e pugni fino a trafiggermi con i vetri della macchina.

Un dolore lancinante ma che dal dolore che provavo in quel momento non sentivo neanche più di tanto, mi passo l'altra mano sulle bocche togliendo gli ultimi pezzetti di vetro, faccio una smorfia di dolore e faccio dei respiri profondi, poi continuo a piangere fino allo sfinimento.

your moonlight |AwedxDadda|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora