Capitolo 5 una giornata da dimenticare

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Dafne

Da quando sono tornata a casa da lavoro non ho fatto altro che studiare, per fortuna questa settimana ho il weekend libero, il bar resta chiuso per ristrutturazione e menomale, dopo la lite di questo pomeriggio con il capo voglio tornare lì dentro il più tardi possibile, non fraintendete non sono una scansafatiche mi piace lavorare e mettermi in gioco ma questo è troppo, dopo aver licenziato le ragazze delle pulizie lasciando a noi il lavoro adesso non abbiamo più nemmeno lavapiatti e dovrò fare tutto io, le mansioni aumentano ma la paga no e non posso permettermi di sottrarre tempo allo studio.
Oggi è proprio una di quelle giornate da dimenticare.
Fisso il libro, so già tutto a memoria, non esco di casa da giorni se non per andare a lavoro, studio giorno e notte, del resto sono in sessione e devo dare l'esame lunedì quindi non posso fare altrimenti, guardo l'orologio, sono le 17:30 devo sbrigarmi e andare a fare la spesa in frigo non ho più nemmeno uno scatoletta di tonno per fare un panino ma prima di uscire necessito di una doccia; Ora o mai più, chiudo i libri e mi dirigo verso il bagno, mi spoglio e vado sotto la doccia, prendo in mano il bagnoschiuma e caspita! Anche questo è finito, è ufficiale in casa non c'è più nulla! Mi lavo con quel poco di bagno schiuma rimasto, lavo i capelli con dello shampoo quasi finito e in mezz'ora sono già fuori dalla doccia, amo lavarmi, mi rilassa soprattutto se con le mie canzoni preferite in sottofondo, appena uscita dalla doccia noto con mia grande sorpresa che piove a dirotto, amo la pioggia, specialmente se devo studiare. Pioggia, tazza di cioccolata, una felpa calda e il libro di moda in mano è una delle cose che preferisco al mondo.

Metto una gonna nera, una maglia crop bianca normalissima, accessori oro e il mio profumo per il quale non rinuncio per nulla al mondo, sa di dolce, è un mix di vaniglia, caramello, ciliegia con una nota di lavanda, non ho voglia di truccarmi, devo solo andare a fare la spesa, metto giusto un po' di mascara per allungare le ciglia e il mio Lip oil alla ciliegia per rendere le mie labbra di un colore più sano e farle apparire più rimpolpate, metto le mie sneakers bianche, prendo la borsa che mi ha regalato papà per il compleanno e butto dentro l'ombrello nel caso in cui riprendesse a piovere, metto il cellulare in tasca e chiudo a chiave la porta buttando le chiavi nella borsa.

Scesa giù l'odore inebriante di terra bagnata mi entra nelle cavità nasali, decido di andare a piedi, non devo prendere molte cose e il supermercato si trova a poca distanza da casa mia, mi incammino, percorro la strada trafficata, mi osservo intorno, sono tutti di fretta tutti che corrono, in città è così, a volte mi manca il mio paesino siciliano dove tutto era tranquillo e l'unico rumore che sentivi alle 6 del mattino erano le vicine che parlavano via finestra dei propri figli, penso a tutte le volte in cui ho detto che non mi piaceva, a tutte le volte in cui mi sono lamentata perché mancavano i servizi, a tutte le volte in cui mi sono lamentata che la scuola fosse a 1 ora di strada, a tutte le volte in cui ho detto non mi sarebbe mai mancato, eppure mi manca, mi manca tanto, lì mi sentivo sicura, spero di tornare il prima possibile nel paese che mi ha vista bambina, mi ha vista crescere, mi ha vista inseguire il mio sogno e mi ha vista partire, voglio tornare lì più lì il prima possibile, non per rimanerci ma per sentire nuovamente quel familiare profumo di mare, rivedere quegli alberi di limoni e assaporare il sapore dei suoi piatti tipici. Anche mamma e papà non vivono più lì, ci sono trasferiti a Siracusa quando è morta nonna, entrambi lavorano a Siracusa e non avendo più parenti non aveva più senso rimanerci perciò ci siamo trasferiti in città, è più comodo per loro e anche per me ma è innegabile che il nostro piccolo paesino manca sia a me che a loro, ho promesso loro che quando saranno vecchi comprerò una villetta lì per loro, so che non accetterebbero mai una cosa simile, nemmeno se diventassi la donna più ricca al mondo ma io un giorno lo farò, tornerò lì con la mia Ferrari a trovare i miei genitori nella loro Villetta e farò invidia a tutto il paesino. Quì a Monza alle 6 cado giù dal letto svegliata dal rumore delle auto, lo sciacquone del wc del vicino o le urla dei bambini che non voglio entrare all'asilo che ho difronte casa, i vicini non li conosco nemmeno per strada si respira smog, e non mi sento sicura nemmeno a mettere piede fuori casa con tutto quello che succede e che si sente ai telegiornali, non mi aspettavo sarebbe stata così, ma il mondo non è rose e fiori e tutte le città hanno i loro lati negativi.

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