I maestri lasciarono i pargoli confusi nella loro ala riservata che consisteva in un salotto comune (dove c'era una libreria, due divani e varie poltrone), una cucina piuttosto attrezzata e cinque stanze da letto uguali, ognuna con un bagno annesso.
I maestri li informarono anche che le stanze erano già state assegnate quindi non c'era bisogno di competere, anche perché erano tutte uguali, infatti ognuno era libero di modificarla e abbellirla come meglio voleva.
"Beh... a quanto pare trascorreremo parecchio tempo insieme." Disse Hec, la ragazza che era intervenuta prima
"Io sono Lòk." Si presentò una ragazza alta.
Era carina; aveva i capelli castani, lineamenti delicati ma non dolci e un'espressione socievole, ma non amichevole.
"Io sono Diana." Si presentò poi una ragazza bassa quanto Adele, con capelli neri e mossi alle punte, occhi gentili ma furbi e determinati dello stesso colore dei capelli.
"Io sono Hec."
Hec invece era di qualche centimetro più alta di Diana e Adele, e di qualche centimetro più bassa rispetto a Lòk; aveva lunghi capelli neri alla radice e biondi alle punte, un viso dai lineamenti dolci ma furbi.
"Io invece sono Indra." Si presentò l'ultima ragazza.
Aveva i capelli rossi, una carnagione chiara, sguardo timido ma determinato e di statura alta quanto Lòk, se non di più.
"Adele." Disse la nostra amica.
Provvista di capelli bianchi lunghi e morbidi (se non lo specifico, subirò torture), aveva attirato gli sguardi non amichevoli quando ancora era in vita, nel suo pianeta natale.
Adele aveva provato a tingersi i capelli, ma era anche consapevole che il colore dei suoi capelli era un tratto ereditario della sua famiglia.
Per quanto la gente provasse a farle odiare quei capelli -ritenuto da molti un simbolo di cattiva sorte-, lei non avrebbe mai eliminato qualcosa che la avvicinava ai suoi cari, che aveva perso quando era piccola."Bene, a quanto pare siamo libere fino a domani mattina, forse è meglio sistemarci nelle stanze." Disse Hec, degnando a malapena di un altro sguardo le altre ed entrando nella stanza più vicina a lei.
Ognuno seguì l'esempio, recandosi nella propria stanza e non uscendo fino alla mattina seguente, quando i Maestri irruppero nelle loro tane e le trascinarono letteralmente fuori dai letti.
Alcune delle nostre ragazze riscoprì cosa voleva dire avere l'acqua che scorreva sulla pelle, ci fu chi invece si sdraiò a contemplare il soffitto con la mente piena di domande e chi invece guardava dalla propria finestra con impaziente e contenta curiosità.
Vorreste sapere chi è quest'ultima, vero?
Mi dispiace! Ma non potete, almeno adesso.
Sapreste troppo.
L'unica cosa che posso aggiungere, è che questa ragazza era davvero contenta di questa seconda nuova possibilità."Siete in ritardo." Rimproverò Xander.
"Ma voi non ci avete detto l'orario! E poi pensavamo che sareste venuti ad avvisarci come delle persone normali!" tuonò Lòk.
"Noi non siamo delle persone normali. E nemmeno voi. Non più almeno." Rispose il Maestro come la creatura più amabile dell'Universo- "Da ora in poi vi dovrete svegliare all'alba, ci alleneremo finché non sarete pronte; niente pause o vacanze."
"Ma..." protestò Hec, i capelli arruffati."Ma niente! Solo perché siete già morte non vuol dire che dobbiate tornare nel vuoto o che non dobbiate starci alla larga! E i Viandanti vengono uccisi, eccome! Sono quelli in prima linea e sono i primi a rischiare. Siamo molto difficili da ferire o ammazzare, per via dell'allenamento che riceviamo, dei nostri poteri e dal dono dell'immortalità, ma ciò non vuol dire che siamo impossibili da fare fuori." Spiegò Xander, arrabbiato.
Xander ricevette uno sguardo torvo da parte di una della sua squadra
"Che c'è? È la verità." Roteò gli occhi lui.Che c'è? No, assolutamente niente! Hai solo fatto salire i nervi a questo narratore.
"Approfondirete gli argomenti che riguardano tutto ciò che riguarda la strana setta a cui siamo state costrette a fare parte o ci terrete all'oscuro ancora a lungo?" chiese Indra standosene un po' isolata dagli altri con le braccia conserte.
La seconda donnona che fino ad ora non aveva che sussurrato si fece avanti: "Siete Viandanti, Guardiani di mondi che ancora nemmeno conoscete. Frequenterete delle lezioni le domande che avete. Siamo coloro che intervengono quando le cose si mettono davvero male e persino l'Universo ha bisogno di aiuto. Adesso non è il momento di fare lezioni di storia, dobbiamo rafforzare i vostri muscoli."
Com'è che si chiamava? Ezira? Aezira? Boh qualcosa del genere.
Scherzo! Il suo nome è Lyseq, la nostra dolce e piena di risorse Lyseq!
"Quando vi viene detto qualcosa, se avete ben capito dovete rispondere con 'Inteso!'" ricordò l'omaccione dalla pelle scura, Blake.
"Inteso." dissero in unisono i novizi con non poco sarcasmo.
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THE UNDEAD [LIBRO I della saga 'XAVERIE']
FantasyAdele era stata già bruciata dai suoi sentimenti. Era stata già bruciata dalla sua stessa lealtà. È morta a causa di chi avrebbe dovuto proteggerla. Forse è per questo che, quando viene riportata in vita, la bussola della sua anima è perduta e sospe...