2. 8:30

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Subito mi svegliai, la sveglia dell'iphone di mia mamma si sentiva nonostante le mie nove, scarse, ore di sonno.
<<Buongiorno>> dissi nel vano tentativo di scrocchiarmi la schiena intanto che passavo per la sala, dove mia mamma e mio fratello stavano facendo colazione.
Cosa che io, invece, colazione non facevo mai, anche perché mangiare di prima mattina mi dava la nausea.
Nonostante ciò mi sforzai di mangiare una fiesta presa dal frigo senza farla sciogliere.
Senza cibo per circa cinque ore non riuscivo a stare.
Il quattro agosto alle 8:45 si moriva di caldo.

Dopo aver riempito le due ciotole di cibo per i gatti e cambiato loro il distributore dell'acqua, andai in bagno dove finii di prepararmi.
Sopra i miei pantaloncini il gatto ci aveva dormito, infatti quando li presi per indossarli erano caldi assieme alla maglia.
Lavata la faccia e asciugato le ciglia misi solo un po' di mascara molto leggero.
Avevo finito.

<<Mamma sei pronta?>> chiesi cercandola per le stanze.
Dove comparve dopo poco con il caricabatterie attorcigliato alla mano piena di anelli.
<<Si, ora portiamo giù le valigie e lascio le chiavi di casa dal muretto per la vicina>>
Mimai di 'SÌ' con la testa e tornai in sala dove avvicinai le valigie alle scale a chiocciola per portarle giù nel corridoio.
Tre giri con tre valigie e un borsone.
In macchina mi misi davanti, il marito di mia madre guidava e lei stava dietro con mio fratello.

Non riuscivo a fare nessun viaggio senza la mia playlist su spotify, infatti dopo aver allacciato la cintura di sicurezza il mio unico pensiero era quello di connettere le cuffiette e accendere la musica.
Quattro ore di viaggio, io dopo una stavo già dormendo.

La radio mi svegliò quaranta minuti prima dell'arrivo impostato sul navigatore.
Dalle alte paratie di vetro dell'autostrada in lontananza si riusciva a vedere il mare.
Blu.
Eravamo quasi arrivati e io non vedevo l'ora.

Una settimana per innamorarsi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora